«Fino alla fine non ho pensato che potesse essere il mio ultimo incontro: mi sentivo normale. Non so perché. Del resto se avessi vinto un set avrei giocato ancora sabato. Ci ho pensato solo sul match-point quando ho mi sono detta 'ok, è finita'». Flavia Pennetta racconta le sue emozioni dopo il ko per 7-5, 6-1 contro Maria Sharapova che ha sancito la sua eliminazione dalle Wta Finals di Singapore e il suo ritiro dal tennis: «Mi sentivo davvero bene -spiega in conferenza stampa la 33enne brindisina-. Ero felice di avere avuto l'opportunità di giocare questo torneo.
E giocare la mia ultima partita contro una campionessa come Maria è stato fantastico.
«Credo che mi mancheranno le altre giocatrici che in un certo senso in questi anni sono state la mia famiglia -sottolinea Pennetta-. Ci conosciamo tutte da così tanto tempo. E non importa se con qualcuna parli o se più amica rispetto a qualcun altra: ogni settimana incroci le stesse facce, le stesse persone. Certo alcune le rivedrò, ma non sarà la stessa cosa. Credo però che mi mancherà anche la competizione: quando entri in campo, soprattutto se è un centrale, provi qualcosa di davvero speciale. E non credo che proverò mai più qualcosa del genere. D'altro canto sono davvero felice di cominciare un'altra parte della mia vita». Qualcuna delle sue oramai ex colleghe Flavia la incontrerà già tra qualche settimana in occasione della Champion Tennis League in India: «L'ultima volta che sono stata in India è stata nel 2007. Penso che sarà bello visitare un po' il Paese, perché sono stata solo una volta ad Hyderabad ed una a Calcutta, e voglio vedere altre cose».
Dopo aver abbracciato Sharapova, la Pennetta è letteralmente scappata via. Niente cerimonie o mazzi di fiori. Un veloce saluto al pubblico prima di guadagnare gli spogliatoi il più in fretta possibile: «Non sono brava in queste cose. Non volevo nessuna scena lacrimevole, non mi piacciono i drammi. Preferisco lasciar passare un po' di tempo prima di salutare tutti come si deve. Magari a Roma. Ma in quel momento sapevo che se fossi rimasta in campo avrei pianto. E non volevo». Tempo di bilanci per la brindisina, e non solo tennistici: «La cosa che mi rende più orgogliosa? Essere riuscita ad essere forte, sempre. Ho avuto molti infortuni e ho dovuto ricominciare da zero diverse volte. Io penso che questa sia una cosa molto importante. Riuscire a ripartire ogni volta e ritrovare sempre la giusta forza mentale».