Qualità e mentalità offensiva, il Lecce è completo e ambizioso

Il pareggio di Udine in rimonta evidenzia i pregi della panchina e della rosa profonda

Qualità e mentalità offensiva, il Lecce è completo e ambizioso
di Michele TOSSANI
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Mercoledì 25 Ottobre 2023, 05:00

Il pareggio di Udine lascia l’amaro in bocca ad un Lecce che, con un po’ più di determinazione (soprattutto nel primo tempo) avrebbe potuto portare a casa l’intera posta in palio. Al netto di queste recriminazioni, i giallorossi tornano dallo stadio “Friuli” anche con delle importanti certezze. A partire dal gioco. A Udine il Lecce è stato infatti padrone del campo (baricentro medio di 54.49m in fase offensiva) e del gioco (56% di possesso), creando spesso le premesse per far passare una brutta serata al portiere avversario Silvestri. Soltanto alcune giocate sbagliate (a livello tecnico o decisionale) hanno impedito ai salentini di rendersi ancor più pericolosi negli ultimi venti metri di campo. L’atteggiamento propositivo mostrato nei primi minuti di gara ha caratterizzato l’intera prestazione degli uomini di D’Aversa, che finivano per attaccare con molti uomini sopra la linea della palla e per difendere costantemente in avanti. Non a caso, il 4-3-3 di partenza si declinava in un 4-2-3-1 con il pallone fra i piedi dei giocatori dell’Udinese, con Oudin che si alzava sul play avversario Walace e con i terzini Gallo e Gendrey che aggredivano i quinti friulani (Joao Ferreira e Kamara) molto dentro la metà campo bianconera. A riprova della volontà propositiva leccese il fatto che, dopo aver raggiunto meritatamente il pareggio a sette minuti dal novantesimo, la compagine giallorossa abbia continuato ad attaccare anche durante il corposo recupero (sei minuti) concesso dall’arbitro Tremolada. 

L’intenzione era quindi chiara: non accontentarsi del pur utile punto conseguito in rimonta e provare a vincere. Tutto ciò, oltre che della mentalità impressa dal tecnico e dal suo staff al gruppo, è figlio anche di una rosa profonda e di qualità. Ancora una volta D’Aversa ha indovinato i cambi, mandando in campo via via i vari Dorgu, Banda, Sansone, Piccoli e Gonzalez. Il fatto che D’Aversa abbia potuto ricorrere a tutte e cinque le sostituzioni consentite dal regolamento e che tutti gli elementi mandati in campo abbiano risposto presente, indipendentemente dai minuti avuti a disposizione, conferma appunto la profondità della squadra, che consente all’allenatore leccese di poter contare su quella che un tempo si sarebbe definita ‘panchina lunga’. I cambi hanno modificato l’inerzia della gara. L’Udinese era passata in vantaggio con un rigore dubbio, figlio di cinque minuti di fuoco dei friulani (gli unici della loro partita) spinti dall’ingresso di Festy Ebosele sulla destra. Il giocatore irlandese metteva in grosse difficoltà un Gallo fin lì impeccabile. Ecco allora che D’Aversa rispondeva inserendo Dorgu.

L’esterno danese aiutava il Lecce a riguadagnare metri in avanti e a tornare a fare la partita, così come avevano effetto positivo anche gli inserimenti già citati degli altri calciatori in uscita dalla panchina.

Fra questi vanno segnalati soprattutto Piccoli e Sansone. L’attaccante ha confermato di essere più di una semplice alternativa a Krstovic, proponendosi invece come potenziale titolare in alcune partite. La sua fisicità imponente non deve nascondere un bagaglio tecnico importante, che lo rende utile anche per cucire il gioco fuori dall’area. Da parte sua Sansone ha evidenziato quelle qualità che gli hanno consentito di fare una carriera di alto livello, spesa fra Sassuolo, Villareal e Bologna fino ad arrivare in nazionale. Dribbling sopraffino, assist perfetto per Piccoli, giocate di qualità: nei diciannove minuti avuti a disposizione il trentaduenne nativo di Monaco di Baviera ha mostrato tuto il suo repertorio. Una volta recuperata una condizione tale da poter giocare l’intera partita, Sansone ha tutte le carte in regola per diventare l‘uomo in più della fase offensiva giallorossa. Senza dimenticare Lameck Banda. Lo zambiano torna in campo dopo circa un mese di assenza e conferma di essere un elemento importante per il Lecce.

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