Lecce, ricetta Faragò: «Dritti verso il nostro obiettivo»

Lecce, ricetta Faragò: «Dritti verso il nostro obiettivo»
di Tonio DE GIORGI
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Domenica 27 Marzo 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 16:55

Per il rush finale il Lecce potrà contare pure su Paolo Faragò, il centrocampista che a gennaio Corvino e Trinchera hanno prelevato dal Cagliari. L’esordio in giallorosso contro il Pordenone, poi qualche minuto contro la Cremonese. Quindi due partite da titolare contro Lanerossi Vicenza e Como e infine cinque minuti contro il Benevento, dove, appena entrato è stato costretto ad uscire ad inizio secondo tempo.
Faragò, come sta? Superato l’infortunio?
«Ho avuto una piccola lesione muscolare, adesso sono tornato a lavorare con la squadra e penso di poter essere disponibile contro il Frosinone».
Quali sono le avversarie da temere per la promozione diretta?
«Non dobbiamo guardare le altre. Abbiamo sette partite da fare. Concentrandoci su di noi e ragionando partita dopo partita secondo me riusciremmo a fare il massimo possibile. Sperare che le altre possano perdere punti ci farebbe un po’ distogliere l’attenzione da quello che deve essere il nostro approccio, le nostre prestazioni, le nostre partite. Siamo così attaccate l’una all’altra che basta il passo falso di una per fare un sorpasso».
Si aspettava una volata promozione così avvincente?
«No, però all’inizio dell’anno non c’è mai stata una squadra che ha dato l’impressione di poter stravincere il campionato come ha fatto l’Empoli nella passata stagione oppure lo stesso Lecce allenato da Liverani protagonista di un’annata talmente positiva e superiore a quelle delle altre che pensava lo potesse vincere in anticipo. Non mi aspettavo che ci potessero essere così tante squadre, ma non sono sorpreso che ci siano tre o quattro formazioni che possano lottare per i primi due posti».

La squadra e gli obiettivi

Visto da dentro come le sembra questo Lecce?
«Una squadra forte, che ha idee, che reagisce anche nelle difficoltà. E saper gestire anche i momenti della partita. Adesso dobbiamo scrollarci di dosso le voci che ci arrivano da fuori. Nel girone di ritorno siamo sempre stati nei primi due posti e basta davvero poco per tornarci. Quindi dobbiamo pensare a mettere in campo quello che facciamo durante la settimana. Allenamenti al massimo e l’unione d’intenti non possono che farci bene e crescere nella prestazione nelle ultime giornate».
Nell’ultimo periodo è mancato un lavoro specifico?
«Sicuramente una squadra che lavora così tanto e che ricerca determinati automatismi ha bisogno di rinfrescarli e quando si gioca ogni tre giorni non si riesce mai ad allenarsi tutti insieme. Un po’ di lavoro è mancato, ora abbiamo lavorato bene e faremo altrettanto la prossima settimana».
Faccia finta di non essere Faragò: quanto è mancato Faragò al Lecce?
«Non credo di essere mancato tanto. Più che altro mi dispiace non aver potuto aiutare i miei compagni. Sono arrivato in una situazione di classifica ottimale e la ritrovo sempre lì. Purtroppo quando ho iniziato a mettere un po’ di minuti e salire un po’ nella condizione, mi sono dovuto fermare. Avevo una gran voglia di fare. E al massimo, per raggiungere il nostro obiettivo. Tuttavia i miei compagni hanno fatto fin qui un cammino fantastico. Non sono un giocatore come Coda o Hjulmand, imprescindibili».
L’ambiente leccese è come se l’aspettava?
«Non mi aspettavo una piazza così calorosa, che vive di calcio da mattina a sera. Si annusa calcio in giro per strada. La città è appassionata, allo stadio c’è un grandissimo seguito e anche la società vive di calcio. E non sempre è scontato. Ho trovato un ambiente più che positivo. Però adesso mi interessa tornare in campo: mi è mancato molto».

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