L'ex De Canio: "Lecce super con l'arrivo di Faragò e Asencio. Il Covid19 risulterà determinante anche in questa stagione"

Mister Luigi De Canio, ex allenatore del Lecce
Mister Luigi De Canio, ex allenatore del Lecce
di Antonio IMPERIALE
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Martedì 11 Gennaio 2022, 05:00

Il ghigno maligno del Covid. Sembra che voglia decidere anche l’elezione del Presidente della Repubblica, questo coronavirus che tormenta ormai da tempo i giorni che viviamo. E intanto continua a prendersi gioco del mondo pallonaro che fa fatica a darsi una linea di coerenza fra le diverse istituzioni e che si è inceppato, quest’anno, in serie B, quando sta per scadere il girone di andata che ha già consegnato il titolo di campione d’inverno al Pisa
Il Lecce riparte giovedì, quando va in scena anche Benevento-Monza per aggiornare la classifica prima dell’ultimo atto di metà cammino. Riparte con le incognite sugli effetti della lunga pausa.
Sarà davvero il Covid a decidere il campionato? «Avrà sicuramente un’incidenza notevole. Intanto, rischia di svuotare ancora gli stadi, dopo la decisione della riduzione del numero degli spettatori. Il Covid è subdolo, può creare problemi a tutte le squadre come anche quest’anno sta accadendo», dice Gigi De Canio, che con il Lecce la serie B l’ha vinta da primo della classe, unico, grazie all’impresa storica della stagione 2009-2010, quello delle “Ali della Vittoria”, lasciandolo in A nella stagione 2010-2011, con una salvezza alla penultima giornata. 
«Le insidie - dice il tecnico - sono ovunque, risultano avvantaggiati i giocatori più attenti, quelli che sanno controllarsi anche a casa, anche fuori dal campo, perché il contagio è sempre in agguato. È importante che tutti i giocatori, pensando alla propria salute, siano anche consapevoli che comportamenti sbagliati possono mettere in difficoltà la società e vanificarne gli stessi sforzi economici». Ed il tecnico lucano svela uno dei segreti della promozione ottenuta con il suo Lecce. «Ebbi la fortuna di poter contare su un grande staff guidato da Peppino Palaia, davvero straordinario per la sua esperienza e per una competenza ai massimi livelli. Credevo talmente in lui al punto da affidargli anche la supervisione della preparazione atletica. Io credo nella simbiosi fra il reparto sanitario e quello tecnico, il principale collaboratore per me è proprio il medico».

Rinforzi top

Le insidie del Covid, ma anche le insidie tipiche del mese di gennaio, quelle del mercato invernale. L’anno scorso il Lecce ha dovuto gestire diversi mal di pancia. «Il Lecce ha subito una retrocessione dalla serie A che a me pare ancora oggi inspiegabile, forse è mancato allora un pizzico di realismo; ancora più inspiegabile la mancata promozione della scorsa stagione con ben quattro punti di vantaggio nella volata finale e con una rosa calciatori di primo piano. In quanto al mercato ed alle sue conseguenze, non mi pare che il Lecce, che sta già molto bene, debba fare rivoluzioni. Corvino sa da par suo cosa fare. I primi passi sono già molto significativi. È arrivato un jolly come Faragò che ha lasciato la serie A con il Cagliari, immagino deciso a riprendersela con il Lecce dove lo ha voluto evidentemente Baroni che gli aveva visto fare cose egregie a Novara. Il fatto che sia stato il tecnico a volerlo, è già una grande garanzia. L’arrivo dello spagnolo Asencio è un’altra scelta che privilegia la qualità. Se su Faragò c’è la garanzia di Baroni, per Asencio credo che si sia quella di Trinchera che lo aveva già voluto nel Cosenza. Lo spagnolo può andare oltre il ruolo di vice-Coda. Bisognerà attendere la fine del mercato per vedere cosa deciderà il Lecce su Strefezza, artefice di una stagione esaltante e richiesto, come si legge dal mercato, da società importanti. Non sarà facile la scelta per Corvino e per la società. Si tratta di valutare l’occasione immediata di una grande plusvalenza e la decisione di continuare a puntare sull’estroso brasiliano per vincere il campionato. Sarà importante il rapporto fra società e giocatore, per una scelta condivisa nell’interesse di tutti». 
Il Lecce non si ritrovò più, l’anno scorso, dopo la lunga pausa.

Adesso si riparte fra tante incertezze, e interrogativi dopo un’altra lunga sosta. «A me pare che questo Lecce abbia il vantaggio di una squadra assai ben compattata, con una identità nella quale si ritrovano tutti gli uomini della rosa. Abbiamo visto quello che hanno dato i diversi calciatori impiegati, è assai importante l’attenzione che il tecnico sa riservare a tutti ed a ciascuno, che ci si senta tutti utili. Importante che al termine del mercato i giocatori della rosa abbiano tutti le stesse motivazioni forti come si è visto sino ad oggi. Gli interpreti di quest’anno sono diversi da quelli della scorsa stagione».

Obiettivo 3 punti

Battendo il Vicenza giovedì e vincendo poi, domenica 16, a Pordenone, il Lecce concluderebbe al secondo posto il girone di andata. «Sarebbe il premio a quanto ha saputo fare Baroni nella prima parte della stagione. Il Vicenza si sta rinforzando, dal mercato uscirà un’altra squadra. Ha già messo a segno colpi importanti, qualche volto nuovo potrà essere già in campo a Lecce. Partita interessante anche sotto questo aspetto. Le formazioni saranno peraltro magari decise dal Covid prima ancora che dai due allenatori. Il Lecce è favorito anche contro il Pordenone che dava però già segni di vitalità. E non si vende la pelle dell’orso prima del tempo, questi campionati sono davvero imprevedibili. Quella di quest’anno è una serie B ad alto livello e dopo il mercato sarà magari tutta un’altra storia, a giudicare dai movimenti in corso».

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