Perfezionato l'acquisto del Bari. Paparesta: «Lo dovevamo a tifosi e città»

Perfezionato l'acquisto del Bari. Paparesta: «Lo dovevamo a tifosi e città»
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Venerdì 23 Maggio 2014, 19:48 - Ultimo aggiornamento: 20:12
BARI - L'ex arbitro Gianluca Paparesta, amministratore unico e presidente della Fc Bari 1908, ha perfezionato dal notaio l'acquisto del ramo sportivo del Bari Calcio fallito. Paparesta, che al suo arrivo stato festeggiato dai tifosi per strada, ha versato 3,8 milioni di euro che si aggiungono al milione gi versato come cauzione.



«Abbiamo firmato oggi l'acquisto di un bene importante per tutta la città, un simbolo in cui si identificano tifosi e cittadini. È stato compiuto e coronato un passaggio nella storia della città. Spero che questo entusiasmo prosegua anche nelle prossime stagioni».



Sono state queste le prime parole di Gianluca Paparesta, neopresidente della Football club Bari 1908, al termine della stipula dell'atto notarile di acquisto dalla curatela fallimentare del ramo sportivo dell'As Bari fallita. L'ex arbitro ha completato la procedura di acquisto insieme ai curatori, davanti al notaio Francesco Paolo Petrera, versando la somma di 3 milioni e ottocentomila euro, che si sommano al milione di euro versato come deposito cauzionale.



I capitali sono stati corrisposti alla curatela con un assegno della Banca Popolare del Mezzogiorno. Dopo la firma, Paparesta si è affacciato alla finestra dello studio notarile per salutare con una sciarpa del Bari i tifosi assiepati sulla strada. «Investitori nazionali e internazionali»: così Gianluca Paparesta ha definito i sostenitori economici dell'operazione che ha portato la Fc Bari 1908 ad acquistare all'asta il Bari fallito. «La compagine sociale si completerà entro giugno» ha detto all'Ansa. «Man mano che si andrà a definire la composizione dell'asset sarà data notizia - ha aggiunto in conferenza stampa - la società ha l'auspicio di raggiungere risultati importanti. C'è un progetto serio e ambizioso».



Quanto agli investitori, Paparesta ha riferito che «ci sono spazi che consentono di inserirsi a soci nuovi, da Paesi lontani, come l'India, o la Russia, dove ci sono imprenditori fortemente interessati. Allo stato non escludo partner locali». Su chi ha garantito le risorse necessarie per l'acquisto, Paparesta è stato lapidario. «Abbiamo rispettato gli obblighi da un punto di vista legislativo sulla provenienza del denaro. Ma non è stato dato il consenso alla diffusione dei dati dei finanziatori».
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