Mondiali nuoto, subito grande Italia a Budapest: bronzo in staffetta e record di Ceccon nei 50 farfalla

Subito grande Italia a Budapest, bronzo in staffetta e record di Ceccon nei 50 farfalla
Subito grande Italia a Budapest, bronzo in staffetta e record di Ceccon nei 50 farfalla
di Piero Mei
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Sabato 18 Giugno 2022, 21:21

Il carniere azzurro in quel di Budapest, mondiali di nuoto appena cominciati alla Duna Arena, è già ricco: una medaglia di bronzo (nella staffetta 4x100 stile libero maschile, cartina di tornasole della bontà di un movimento, anche perché qui l’Italia non si affida a un solo fuoriclasse ma punta sul gruppo) e due record nazionali nei 50 farfalla. Un protagonista in tutte e tre le imprese: Thomas Ceccon.

DA LECCARSI I BAFFI
Thomas Ceccon, baffuto ventunenne di Thiene, provincia di Vicenza, si “sbugiarda” da solo. Al record italiano di mattina nei 50 farfalla (22.88) aveva detto: “Non lo farò mai più”.  Nella semifinale del pomeriggio effettivamente non lo ha fatto, perché è andato ancora più veloce: 22.79 ed è questo il nuovo limite nazionale. “E ho pure fatto l’arrivo troppo lungo, sbagliandolo” sorride. “Il podio ce lo giochiamo”.
Il gioco è la sua cifra; Thomas dice che è “per gioco” che nuota i 50 farfalla, “perché mi trovo molto meglio nei 100 dorso”. Domani sarà chiamato a un supplemento di fatica, giacché se al mattino si qualificasse per la semifinale pomeridiana del doppio, qualche minuto dopo quest’ultima avrà la finale della farfalla.
“Il nuovo record è un tempo da podio” dice. Effettivamente lo è: è il secondo del ranking ed è uguale al centesimo a quello stampato da Caeleb Dressel, i due sono preceduti dall’inglese Proud. Curiosità statistica: anche in batteria Thomas e l’americano avevano chiuso con lo stesso tempo.

FATICA DOPPIA PER UN BRONZO
Quanto alla fatica doppia, Ceccon non è tipo da tirarsi indietro, nuotatore multitasking qual è: anche oggi tra una “sfarfallata” e l’altra, gli è toccata una frazione di staffetta nel quartetto della 4x100 stile libero maschile. Entrati in finale con il sesto tempo, e con Ceccon nel posto destinato a Deplano rimasto in Italia colpito dal Covid, gli azzurri hanno pagato lo scotto di una frazione più lenta del suo solito di Alessandro Miressi (che non finiva più di scusarsi con i compagni e di dire “ho sbagliato gara”) venuta fuori da una prima vasca furibonda che non è da lui; Ceccon cercava di sistemare le cose, un formidabile Zazzeri le aggiustava del tutto (“il pubblico mi porta l’adrenalina a mille e dovevo rischiare per mettere Frigo in condizione di chiudere come sa”) e Frigo che lo faceva. 3:10.96 il tempo dell’Italia assai vicino all’argento australiano (3:10.85) ma l’oro statunitense, con Dressel of course, era poco sopra i 3:09.

MENO FATICA
Chi invece ha faticato meno del solito, almeno era questa la sua e generale impressione, è stato Nicolò Martinenghi; in semifinale dei 100 rana, il suo 58,46 è da corsia 4 in finale di domani, perché è il migliore davanti a quello dell’americano Fink, suo secondo in semi, e di Arno Kamminga, l’olandese che andava più lento perché sapeva dell’altra gara.
Finalisti, dunque, tre dei quattro previsti “approfittatori” dell’assenza del marziano Peaty, mentre era nono, e dunque eliminato, l’astro americano Andrew.
“Sono molto contento, è andata come volevo, i tempi sono quelli che avevamo pensato con Marco Pedoja, negli ultimi cinque metri ho dato pure una bracciata in più”.

“TULLIO” E IL PRIMO CAMPIONE
Il primo titolo di Budapest 2022, quello dei 400 stile libero maschili, è stato di Eljah Wittington, australiano della Gold Coast dove nuotano tutti. Ha preceduto, 3.41:22, il giovane emergente tedesco Lukas Martens, probabile avversario di Greg e Gabri nelle distanze più lunghe.
Quinto Marco De Tullio, detto “Tullio”: è stato terzo fino all’ultima virata, poi si è perduto, finendo quinto. 3:44.14 il suo tempo, sua un po’ di delusione anche se si consola dicendo “il podio verrà” e “vado a riposarmi, ci sono ancora i 200 e la 4x100”. “Non vedevo nulla”, dice, alludendo alla posizione laterale in corsia 8, “ma questo 3:43 non viene mai…”.

L’ASTRO NASCENTE E LA STELLA FILANTE
Arrivano stelle nuove nell’anno post olimpico: l’uomo del primo giorno è il francese Leon Marchand che ha vinto i 400 mistiin 4:04.28, togliendo il primato europeo a Laszlo Cseh e facendo tremare quello mondiale (4:03,84) di Michael Phelps. Non meraviglierebbe la prossima caduta: del resto Marchand s’è affidato a Bob Bowman, l’aòòenatore che ha accompagnato dall’inizio alla fine la carriera di Phelps.
Fra le stelle nuove anche Summer McIntosh, non ancora sedicenne canadese: è stata “solo” seconda nei 400 stile libero delle ragazze, ma la prima era Katie Ledecky… Katie che sta di nuovo nuotando alle sue altezze vertiginose.
Risultati e programma sul sito www.federnuoto.it.
 

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