Geolier è un caso, vince la serata cover a Sanremo tra i fischi: «Il momento più brutto della mia carriera»

L'artista napoletano ha trionfato nella quarta serata ma il verdetto non è stato accolto dagli applausi del pubblico

Geolier è un caso, vince la serata cover a Sanremo tra i fischi: «Il momento più brutto della mia vita»
Geolier è un caso, vince la serata cover a Sanremo tra i fischi: «Il momento più brutto della mia vita»
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Sabato 10 Febbraio 2024, 12:40 - Ultimo aggiornamento: 12:44

Alla fine si impone ancora lui. Geolier vince la serata delle cover grazie al medley proposto con Guè, Luchè e Gigi D'Alessio, e mette una ipoteca sulla vittoria finale. Il televoto, insomma, è dalla sua parte così come parte di radio e sala stampa. Il verdetto però è stato accolto dai fischi del pubblico all'Ariston, che forse avrebbe preferito veder trionfare nella serata di venerdì Angelina Mango e il suo tributo al adre con "La rondine". 

 

 

Geolier: «Vincere tra i fischi il momento più brutto della carriera»

Geolier sabato mattina, intervistato dal Corriere della Sera, ha parlato delle emozioni della serata di ieri. «Sto bene, ho bisogno di riposare un po' però sto bene».

Poi sui fischi al momento del verdetto: «È stato bruttissimo in realtà, io mi sono preparato un sacco, ho fatto di tutto per portare questi tre mostri, poi vincere e salire sul palco con le persone che fischiano, che se ne vanno, è stata l'esibizione più brutta della mia vita», ha risposto con franchezza.

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La vocal coach: «Ha una voce da baritono incredibile»

«Io sono felicissima per questo primo posto di Geolier, e di questo percorso che abbiamo fatto insieme, in cui lui si è dimostrato molto determinato, disciplinato, ed ha dimostrato una grande crescita vocale». A parlare con l'Adnkronos è Danila Satragno, la vocal coach di Geolier, contattata all'indomani della vittoria del rapper napoletano alla serata cover di Sanremo contestata apertamente dai fischi della platea dell'Ariston. La vocal coach non ci sta: «Sta uscendo fuori una voce da baritono incredibile, e io ne sono molto orgogliosa», spiega. E sul lavoro fatto con il rapper, dominatore delle classifiche 2023, tiene a scandire: «A me ha colpito la genuinità di Geolier, la sua naturalezza pur avendo una bella vocalità baritonale, che si può esprimere sia come pop che come rapper».

 

Alba Parietti: «Geolier non è stato fischiato perché napoletano»

«Si è creato un grande equivoco con i fischi risuonati ieri sera all'Ariston dopo l'annuncio della classifica della serata cover: la vittoria di Geolier non è stata fischiata perché lui è napoletano, è stata fischiata perché il pubblico aveva preferito il bellissimo omaggio di Angelina Mango al papà Pino, che quel palco lo ha calcato tantissime volte, lasciando un segno profondo. Il Teatro aveva tributato la standing ovation ai Mango, che per chi non lo sapesse sono di Lagonegro, a sud di Napoli. Quindi il razzismo settentrionale non c'entra nulla». Così all'Adnkronos Alba Parietti, stupita dalle accuse di razzismo ai fischi sulla vittoria di Geolier. «Sicuramente - aggiunge Parietti, da sempre appassionata del festival di Sanremo - è stato un fischio anche generazionale, perché la platea dell'Ariston non è fatta di teenager ma di persone più adulte che preferivano l'omaggio a Pino Mango. Geolier poi canta in un dialetto strettissimo che non tutti in sala comprendono ma questo non gli impedisce di essere l'artista che ha venduto di più in tutta Italia nel 2023. E per ottenere quel risultato è seguitissimo in tutta Italia, anche dai ragazzi del nord che cercano online le traduzioni dei suoi testi dal napoletano all'italiano, come noi cerchiamo quelle dall'inglese all'italiano. Geolier lo votano pure i ragazzini di Aosta. Quindi smettiamola con questa polemica sui fischi a Napoli, non è quello il punto», sottolinea. Ma, conclude, «la performance di Angelina Mango merita di vincere ieri. La sua non è stata solo una bellissima canzone cantata bene: è stata un'emozione potentissima, che ci porteremo dietro per sempre. Uno dei momenti più emozionanti della storia della storia del Festival, rimarrà negli annali della kermesse».

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