Decreto xylella, monta la polemica: «Troppi dubbi sui pesticidi»/Domande&risposte: tutto quello che c'è da sapere

Decreto xylella, monta la polemica: «Troppi dubbi sui pesticidi»/Domande&risposte: tutto quello che c'è da sapere
di Maria Claudia MINERVA
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Mercoledì 9 Maggio 2018, 14:11 - Ultimo aggiornamento: 19 Maggio, 21:54

Monta la protesta contro l’ultimo decreto Martina, ormai legge dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del 6 aprile scorso. Associazioni ambientaliste e non, produttori bio, comuni cittadini sono pronti ad aderire ai ricorsi collettivi che chiedono l’annullamento della normativa sulle misure fitosanitarie contro la xylella. Il nodo del contendere resta l’obbligo dei pesticidi contro il vettore: due trattamenti da maggio ad agosto e due trattamenti da settembre a dicembre.
È vero che il decreto Martina detta le regole su come contenere l’infezione, ma nello stesso decreto c’è scritto a chiare lettere che sarà l’Osservatorio fitosanitario regionale a definire le modalità operative per l’attuazione degli interventi presenti nella legge. Cosa che sta già facendo. È infatti, in fase di attuazione il nuovo piano sulle misure fitosanitarie che dovrà poi essere approvato da una delibera regionale. Questione di giorni, hanno assicurato dagli uffici, e poi sarà pronta.

La questione sull’obbligo dei pesticidi è molto complessa, anche perché il decreto fa riferimento a misure fitosanitarie del 2016, che oggi sono cambiate essendosi modificati alcuni fattori, a cominciare dal numero di vettori che adesso sono tre, come pure l’ultimissima decisione della Commissione Ue che ha messo al bando l’Imidacloprid, un neonicotinoide considerato dannoso per la salute, che cambia le carte in tavola, tant’è che l’Osservatorio nelle nuove misure terrà conto dell’ultima indicazione europea e scarterà il prodotto.
Ma la petizione per raccogliere le firme per i ricorsi collettivi contro il decreto prosegue a tamburo battente. Dopodomani, 11 maggio, presso Jan-net in via XXIV Maggio, 6, a Cisternino (Brindisi) e presso il Centro servizi volontariato Salento di Lecce, in via Gentile, 1, si organizzano degli incontri per procedere celermente. Anche Federconsumatori Lecce esprime perplessità rispetto al contenuto del decreto Martina con cui viene imposto l’obbligo di quattro trattamenti chimici all’anno su tutto il territorio agricolo compreso tra l’Adriatico e lo Ionio e da Martina Franca, Locorotondo e Fasano fino al Capo di Leuca, per eliminare l’insetto vettore della xylella. «Si tratta di interventi che, in base ad una prima lettura del testo di legge, sembrano esporre la nostra Regione a concreti rischi di contaminazione dell’aria e del suolo, con pregiudizio per la salute dei cittadini e per la biodiversità del territorio pugliese - dicono da Federconsumatori -. Una ulteriore conseguenza dalla portata non prevedibile è la decimazione degli insetti impollinatori, che travolgerebbe la produzione di alberi da frutto, legumi e ortaggi allogami, e comporterebbe l’estinzione delle piante infestanti che sono alla base della nostra attuale alimentazione vegetale». Da qui l’auspicio che «possa prevalere un approccio maggiormente sostenibile nella gestione di parassiti e infestanti, orientato alla riduzione dell’uso della chimica, alla promozione di buone pratiche che valorizzino le risorse naturali locali e i processi biologici per ripristinare e migliorare la fertilità del suolo, favorire un uso più efficiente dell’acqua, aumentare la biodiversità delle colture e del patrimonio zootecnico».
Intanto, l’europarlamentare di LeU, Massimo Paolucci, ieri ha presentato due interrogazioni alla Commissione europea su Ilva e xylella. «La pressione ambientale sul Sud della Puglia è insostenibile - ha sottolineato -. Sul fronte xylella, la decisione del Governo di imporre l’uso ripetuto di pesticidi come l’Imidacloprid, ormai vietati per tutti gli usi esterni in Europa, rischia di non avere effetti concreti nella lotta al batterio, pone seri rischi alla tutela delle produzioni biologiche». Ma come già detto l’Osservatorio nelle nuove misure fitosanitarie che pubblicherà a breve terrà conto del divieto europeo e scarterà il prodotto.

DOMANDE E RISPOSTE

1- Perché l’ultima normativa prevede l’uso di 12 prodotti?
Il decreto Martina, pubblicato il 6 aprile scorso sulla Gazzetta Ufficiale, riporta i 12 prodotti testati in un lavoro del Crsfa “Basile Caramia” del 2016, quando ancora, eccetto l’Acetamiprid, non c’erano altri prodotti autorizzati su olivo. Dal 2016 ad oggi, c’è stato un altro studio sempre del Crsfa “Basile Caramia”, presentato nelle “Giornate fitopatologiche” del 2017, compare tra i prodotti testati e autorizzati sull’olivo contro il Philaenus spumarius, la Deltametrina, prima registrata su olivo ma solo per Cocciniglia, Tignola, Mosca, Aromia bungii. Mentre a fine aprile e a partire dal 2019, è stato vietato dalla Commissione Ue l’uso di Imidacloprid, ritenuto dannoso per la salute.

2- Perché spetta all’Osservatorio definire le modalità operative?
L’ultimo decreto Martina, all’articolo 11, comma 3, dice chiaramente che: «Il Servizio fitosanitario competente per territorio definisce le modalità operative per l’attuazione degli interventi» previsti nel decreto e «ne assicura la massima diffusione». L’Osservatorio fitosanitario, oltre che effettuare il monitoraggio per verificare la presenza della xylella nel territorio e individuare le piante infette, effettua anche il monitoraggio del vettore sul territorio regionale. Per cui cerca di avere gli strumenti per valutare come e quando intervenire in base all’andamento climatico, al monitoraggio del vettore, alla diffusione dell’infezione.

3- Ricorrere ai fitosanitari quanto nuoce alla salute?
I prodotti fitosanitari, che saranno indicati nelle nuove misure fitosanitarie di prossima emanazione dalla Regione Puglia, per essere utilizzati nella lotta contro il vettore della xylella, ma anche contro altri patogeni, sono autorizzati dal ministero della Salute, che prima di dare il via libera, sottopone ad una rigorosa valutazione dei rischi in merito a: proprietà chimico-fisiche; tossicologia (riferita a consumatori e operatori); metabolismo, residui, eco-tossicologia, efficacia. Ciò, in linea con i processi autorizzativi nazionali ed europei adottati da tutti i Paesi dell’Unione Europea (Reg 1107/2009).

4- Quanto insetticida si può utilizzare per le irrorazioni?
Le aziende che non sono in regime biologico sono obbligate ad applicare il regime di lotta integrata che ha razionalizzato la difesa fitosanitaria. Chi usa i prodotti deve avere un patentino, che si consegue dopo aver frequentato un corso dove oltre all’Osservatorio, ci sono soprattutto i medici della Asl che spiegano il pericolo di un utilizzo scorretto e le misure di sicurezza per lo stesso agricoltore. La Regione Puglia ha anche imposto l’obbligo che le macchine irroratrici siano controllate e tarate per erogare uniformemente ed efficacemente i fitofarmaci.

5- Il primo trattamento va fatto per forza in questo mese?
Sul sito istituzionale “Emergenza xylella”, si legge che a seguito dei monitoraggi condotti nelle zone cuscinetto, contenimento e infetta, sono stati rilevati individui adulti di Philaenus spumarius (sputacchina) vettore del batterio. Motivo per cui «da maggio ad agosto devono essere effettuati due trattamenti specifici contro la sputacchina, il primo dei quali con immediatezza in quanto già presenti i primi adulti. Per il secondo trattamento sarà data comunicazione. Per tali trattamenti, le aziende condotte in integrato devono utilizzare insetticidi specificamente autorizzati su olivo, a base di Acetamiprid o di Deltametrina».

6- Ci sono altri fitofarmaci autorizzati sull’olivo?
Nel decreto Martina vengono riportati i dodici prodotti fitosanitari testati nel 2016.

Tra quegli insetticidi solo l’Acetamiprid era stato registrato su olivo per il Philaenus spumarius. Dal 2016 ad oggi, tra i prodotti registrati su olivo contro la sputacchina figura anche la Deltametrina, prima registrato solo per Cocciniglia, Tignola, Mosca, Aromia bungii. Per le aziende condotte in biologico, invece, l’Osservatorio fitosanitario ha avanzato richiesta al ministero della Salute di autorizzazione eccezionale per prodotti a base di Spinosad o olio essenziale di arancio dolce già autorizzati in agricoltura biologica.

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