«Dove si fa la coda…io cerco di evitarti ovviamente tutti quei…quelle rotture di palle». Diceva così Vito Lorusso, il direttore e responsabile di una Unità Operativa Oncologica Medica dell'Istituto Tumori di Bari, arrestato ieri in flagranza con l'accusa di peculato e concussione. La Procura di Bari ha lavorato con le intercettazioni telefoniche e ambientali. Quella frase, che mostra la condotta del medico, è stata detta poco prima dell'arresto. Secondo l'accusa Lorusso avrebbe creato una «situazione di sudditanza psicologica» nei pazienti malati oncologici e, attraverso «minacce implicite», avrebbe denigrato «costantemente il Servizio sanitario nazionale nonché i suoi stessi colleghì». Avrebbe inoltre «prospettato rischi e vantato le proprie competenzè, rassicurando i suoi pazienti e catturando «la loro benevolenza per incassare denaro».
Sorpreso nello studio con i soldi in tasca
Il medico è stato «sorpreso all'interno dello studio medico al primo piano del presidio ospedaliero - spiega la Procura - subito dopo aver ricevuto una somma di denaro da parte di un paziente oncologico presente nella struttura per una visita di controllo che il Servizio sanitario nazionale garantisce gratuitamente».
E la Procura ha inoltre accertato che il Lorusso ha percepito indebitamente somme di denaro, sia nell’ambito delle prestazioni rese durante la sua attività di servizio pubblico (vedi percorso follow up) che in quelle di “intramoenia”, al di fuori di ogni contabilizzazione presso il cup.
Profilo Abbonamenti Interessi e notifiche Utilità Contattaci
Logout