Le università della Puglia prime tra gli atenei del Sud: il Censis “incorona” Unisalento e Bari

Le università della Puglia prime tra gli atenei del Sud: il Censis “incorona” Unisalento e Bari
di Maurizio TARANTINO
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Martedì 14 Luglio 2020, 08:43
Le università pugliesi prime tra gli atenei del Sud Italia. La classifica, stilata dal Censis, nell'annuale report che tiene conto di diverse variabili, riconosce il buon impianto complessivo delle Università del Salento e di Bari, tanto da riuscire a competere, in alcune facoltà, con istituzioni più attrezzate e meglio finanziate.

L'analisi del sistema universitario basata sulla valutazione degli atenei (statali e non statali, divisi in categorie omogenee per dimensioni) pone l'accento sulle strutture disponibili, servizi erogati, borse di studio e altri interventi in favore degli studenti, livello di internazionalizzazione, comunicazione e servizi digitali, occupabilità. A questa classifica si aggiunge il ranking dei raggruppamenti di classi di laurea triennali, dei corsi a ciclo unico e delle lauree magistrali biennali secondo la progressione di carriera degli studenti e i rapporti internazionali. L'Università del Salento ottiene un nono posto (su 17), scivolando in basso di qualche posizione rispetto agli anni passati tra i medi atenei statali, cioè tra i 10mila e i 20mila iscritti con un punteggio di 88,7: il dato significativo è la conferma di essere non solo la prima tra le istituzioni del Mezzogiorno d'Italia nel ranking specifico, ma di sopravanzare anche altre realtà del Nord, come la Piemonte orientale, Bergamo, Urbino e le due di Napoli.

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Risultato raggiunto grazie ad alcuni parametri positivi come le Borse, cioè la spesa degli Atenei e degli enti del diritto allo studio per interventi a favore degli studenti, che per Lecce è equivalente a 100, le Strutture come le aule e i laboratori considerati più che eccellenti (102), i Servizi cioè l'erogazione di pasti o si alloggi considerati molto favorevoli (93), la comunicazione e i servizi digitali che raggiungono un punteggio di 88. Negativa invece l'Internazionalizzazione cioè gli studenti stranieri iscritti o quelli che hanno trascorso un periodo all'estero che si ferma a 76, e soprattutto l'Occupabilità, cioè il tasso di occupazione dei laureati nel 2019 (magistrali biennali e magistrali a ciclo unico) a un anno dal conseguimento del titolo che non va oltre 73, in calo rispetto al 2019. Tra le facoltà d'eccellenza dell'ateneo leccese, nell'ambito biennale, c'è quella del settore Letterario (cioè archeologia, conservazione e restauro dei beni culturali, filologia moderna, filologia, letterature e storia dell'antichità, scienze delle religioni, scienze filosofiche, scienze storiche) al sesto posto in Italia, dietro solo a Padova, Pavia e Perugia (appaiate), Bologna, Napoli l'Orientale, Sassari e Venezia Ca' Foscari (appaiate) e a pari punti con Trento che è prima nella classifica specifica. Ottimo anche il settore Linguistico (lingue e letterature moderne europee e americane, lingue moderne per la comunicazione e la cooperazione internazionale, linguistica, traduzione specialistica e interpretariato) che fanno segnare un ottavo posto con 84,5, davanti anche a Roma La Sapienza e a Bari, che invece è al penultimo posto.

Negativo l'excursus per il settore Politico-sociale e comunicazione (antropologia culturale ed etnologia, archivistica e biblioteconomia, relazioni internazionali, sociologia e ricerca sociale, studi europei, teorie della comunicazione) in cui gli iscritti non vanno oltre il 23esimo posto con 78, fermandosi al quintultimo posto. Bari si classifica all'ottavo posto su dieci mega atenei nel ranking generale (oltre 40mila iscrittiI, sopravanzando le altre due istituzioni del Sud, cioè Catania e Napoli Federico II. Il punteggio complessivo di 79 tiene conto di un livello medio alto delle Borse che in cinque anni si è mantenuto sempre molto elevato, i Servizi (punteggio 82), e le Strutture considerate sufficienti (punteggio 83), l'Occupabilità (punteggio 75), la Comunicazione e i servizi digitali che invece lasciano a desiderare (78) e l'Internazionalizzazione (69).

Tra le facoltà, ai primi posti dell'università del capoluogo regionale, il settore agrario-forestale e veterinario cioè (scienze e tecnologie agrarie, scienze e tecnologie alimentari, scienze e tecnologie forestali ed ambientali, scienze zootecniche e tecnologie animali), che, in Italia si piazza al sesto posto con un punteggio di 91. Bene anche le cosiddette discipline Dams (design, musicologia e beni musicali, scienze dello spettacolo e produzione multimediale, storia dell'arte) che con il punteggio di 82,5 si piazzano al nono posto tra le facoltà degli atenei nazionali.
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