L'Ue studia il diretto Roma-Monaco di Baviera, ma da Gagliano a Lecce servono oltre due ore. In Puglia trasporti al palo

L'Ue studia il diretto Roma-Monaco di Baviera, ma da Gagliano a Lecce servono oltre due ore. In Puglia trasporti al palo
di ​Giuseppe ANDRIANI
5 Minuti di Lettura
Lunedì 20 Febbraio 2023, 05:00

Da Gagliano Leuca a Lecce, in treno, servono - se va bene - due ore e un quarto. E da Martina Franca al capoluogo salentino la situazione è sempre la stessa. Nel primo caso parliamo di una sessantina di chilometri, che si percorrono nello stesso tempo in cui con l’auto si arriverebbe quasi a Bari. In oltre due ore, invece, con un regionale in Salento si corre il rischio di non lasciare neppure la propria provincia. 
Il tutto si collega - è il caso di dirlo - male al progetto di shift modale dell’Ue, che ha annunciato dieci treni veloci e “funzionali” che uniranno Paesi diversi. Tra questi anche un diretto da Roma e uno da Milano per Monaco di Baviera (con Fs e Db, le ferrovie tedesche, che uniranno le forze). Mentre qui in due ore non si arriva al capoluogo di provincia. E nonostante la Regione investa (nel 2020 erano stati stanziati oltre 69 milioni di euro di fondi regionali, circa lo 0,5% delle risorse assegnate complessivamente dal bilancio nell’anno) e provi ad accelerare, i treni vanno ancora a passo da lumaca. Succede in alcune porzioni della Puglia, non ovunque. Ad esempio la velocità media a cui viaggiano i convogli a Bari e provincia (17,5 chilometri orari di media) è una delle migliori d’Italia, superando di gran lunga altri grandi centri del Mezzogiorno come Palermo e Napoli. Eppure la situazione, in “provincia”, è questa. Appena una decina di giorni fa, a Bari le Ferrovie Appulo Lucane hanno presentato quattro nuovi treni Stadler a tre casse, dal valore di circa 23 milioni di euro, che potranno trasportare 150 passeggeri e che saranno impiegati nei collegamenti dal capoluogo di regione per Matera e anche sulla Gravina-Altamura. E ancora: qualche mese fa le Ferrovie dello Stato hanno annunciato e avviato il treno Pop che da Lecce viaggia fino a Lecce in meno di un’ora e mezzo. Come? Saltando tutte le fermate e fermando soltanto a Brindisi. 
Se le città pugliesi sono quelle nelle quali si utilizza di più l’auto (lo dicono i dati dell’Istat) un motivo ci sarà. A volte è questione di scelta, di comodità, di un vezzo che è ancora difficile da sradicare come un’abitudine ben consolidata. In altri casi, però, è anche una questione di offerta del trasporto pubblico insoddisfacente. Gli ultimi annunci, tutti messi in pratica per altro, non cambiano la situazione di una regione nella quale ci si muove troppo spesso a passo d’uomo. Già in estate questo giornale aveva condotto un’inchiesta su come ci si sposta tra le destinazioni turistiche. E se arrivare da Bari a Polignano a Mare è comodo, farlo da Lecce a Gallipoli è un’impresa. Un tragitto che in auto, traffico permettendo, si porta a termine in una mezzoretta (39 chilometri, tutti con la Statale 101), per cui un treno serve circa un’ora (o poco meno, se va bene). 

I treni in Puglia: la situazione

In Puglia in tutto vi sono 1.542 chilometri di ferrovie, di cui 613 con un binario semplice, cioè unico.

Si tratta del 39% del chilometraggio totale. E non è neppure un dato chissà quanto negativo, visto che è migliore rispetto a Toscana, Trentino e Lombardia. La situazione, invece, è ben diversa quando si parla di rete elettrificata: in Puglia non sono elettrificati il 42,8% dei binari. Lì, quindi, si viaggia in maniera più lenta. In Lombardia senza elettrificazione è rimasto appena il 16,3% del chilometraggio totale, nel Lazio il 7,6%, in Liguria persino il 3,4%. Numeri che segnano un solco, tra il Mezzogiorno e il Centro-Nord. E questa volta l’Italia che va a due velocità non è soltanto un modo di dire. 

A conti fatti il problema vero è che mentre Ferrovie dello Stato annuncia investimenti e li mette in pratica qui il divario è talmente ampio che servirebbe ripartire dalle zone periferiche. Se, ad esempio, zona periferica può essere Otranto, porta d’Oriente e città turistica nota in tutta Europa. Per arrivare a Lecce, dalla città dei martiri, serve un’ora e mezzo e un cambio (se si sceglie il treno). Si tratta di 46 chilometri appena. Problemi spesso noti. Ma a cui trovare una soluzione. Anche perché un recente convegno tenuto in Unisalento a cura dell’associazione “Riabitare l’Italia” ha fissato nella carenza di trasporti uno dei motivi per cui i giovani scelgono di emigrare e molte zone (quelle “periferiche”, appunto) vivono un’emorragia migratoria a cui non si riesce a mettere freno. È la società che cambia, punta a nuovi modelli di sviluppo, nei quali l’auto non è più centrale. Questo vuol dire diventare una città europea? Anche. Ma se da Gagliano a Lecce ci vogliono due ore e mezzo di treno, meglio l’auto. O magari trasferirsi a Milano e cercare un lavoro a Monaco di Baviera. 
 

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