Superbonus, crediti sbloccati Il settore edile riprende fiato

Superbonus, crediti sbloccati Il settore edile riprende fiato
di Pierpaolo SPADA
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Mercoledì 14 Settembre 2022, 09:03

La responsabilità in solido per la cessione dei crediti legati a bonus edilizi e Superbonus sarà circoscritta ai casi di violazione con dolo o colpa grave per i crediti maturati successivamente al decreto dello scorso novembre che introduce l'obbligo di visti di conformità, asseverazioni e attestazioni. Con 211 voti favorevoli e un astenuto, ieri il Senato ha approvato l'emendamento del Governo al decreto Aiuti-bis che, dopo ampio confronto, ha messo un punto alla questione con il consenso di tutte le forze politiche.

Le novità

Nel dettaglio, il nuovo articolo (il numero 33) introdotto nel decreto prevede testualmente che in presenza di concorso nella violazione ma solo se con dolo o colpa grave non si può accedere al beneficio.

Tale disposizione sarà applicabile solo ai crediti per i quali sono stati acquisiti, nel rispetto delle previsioni di legge, i visti di conformità, le asseverazioni e le attestazioni. L'emendamento è stato avanzato dal Movimento Cinque Stelle per sciogliere il nodo dello sblocco per la cessione dei crediti che vale 10 miliardi euro in lavori e coinvolge circa 30mila aziende.

In Puglia fermi molti cantieri


In Puglia, l'Osservatorio Aforisma diretto da Davide Stasi evidenzia che per la difficoltà di cedere alle banche i crediti da bonus edilizi siano fermi molti cantieri. Secondo i dati elaborati, nella regione il Superbonus consterebbe di 15.280 asseverazioni per 2.460.033.143 di euro in investimenti ammessi a detrazione. Il report ministeriale al 31 luglio 2022 elaborato da Enea per il ministero della Transizione ecologica consente di dettagliare il dato relativo al Superbonus 110%. Il numero di asseverazioni condominiali ammonta in questa regione a 1.314 per un totale di 896,2 milioni di investimento e 582 milioni per lavori condominiali realizzati. Quanto, invece, agli edifici unifamiliari, le asseverazioni sono 10.354 per 1,1 miliardi di investimenti e 839 milioni in lavori in edifici unifamiliari realizzati. Proprio in tema di unifamiliari, non sono passati invece gli emendamenti con cui è stato richiesto di rendere fruibile il Superbonus fino al 31 dicembre 2022 anche nel caso in cui non si fosse riusciti a completare il 30% dell'intervento complessivo entro il 30 settembre 2022.


Questione pressante ormai da tempo in ragione del raggiungimento della capienza fiscale da parte degli istituti finanziari che ha posto a rischio fallimento le tante imprese che avendo anticipato i costi degli interventi si sono ritrovate nell'impossibilità di liquidare i relativi crediti fiscali. Il via libera unanime delle commissioni Bilancio e Finanze del Senato rompe dunque l'impasse. «La soluzione individuata - aveva dichiarato il viceministro dell'Economia e delle Finanze, Laura Castelli - serve a garantire cittadini ed imprese, e soprattutto a far camminare una misura che abbiamo fortemente voluto e costruito, con l'obiettivo di garantire, in questi anni post covid, la ripresa del settore edile e la crescita del Pil. Un obiettivo che è stato ampiamente raggiunto».

Il sottosegretario Freni


Così il sottosegretario all'Economia, Federico Freni: «La norma aiuta le imprese che hanno crediti nel cassetto fiscale e che non riuscivano a cederli. Si sblocca così il meccanismo della responsabilità solidale, garantendo certezza a chi compra i crediti». Lo giudicano un passo in avanti anche il presidente e il direttore di Abi (Associazione banche italiane), rispettivamente, Antonio Patuelli e Giovanni Sabatini che, però, incalzano: «Ora - dicono - serve un intervento dell'Agenzia delle Entrate per adeguare il contenuto della Circolare dello scorso giugno, in modo che si creino le condizioni più favorevoli per l'acquisto dei bonus edilizi».

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