Superbonus bloccato dalle banche, non sconteranno più le fatture dei lavori. «A causa delle troppe richieste che stiamo ricevendo non siamo più in grado di scontare i crediti derivanti dai bonus edilizi». E' questo il contenuto delle lettere che i clienti stanno ricevendo dalle banche.
Fatture ferme
La richiesta dei bonus edilizi è diventata ormai una corsa a ostacoli, senza alcuna garanzia di arrivare alla meta, ovvero di ottenere il credito a cui si ha diritto. A cominciare dal Superbonus 110%, le cui richieste ad oggi sono già superiori alle risorse stanziate dal Governo. Un nuovo stop, che include anche le altre agevolazioni, arriva adesso dalle banche: in molte, a cominciare da Intesa San Paolo, hanno esaurito lo spazio per acquistare altri crediti e quindi scoraggiano l'invio di nuove partiche di cessione.
Banca Intesa spiega che potrebbe «riacquistare operatività» in tale ambito «qualora il contesto normativo dovesse cambiare». La possibilità di nuove modifiche alla normativa, ormai oggetto praticamente costante di cambiamenti, c'è. La politica, in particolare il Movimento 5 Stelle, lavora su questo fronte. La strada è il decreto aiuti, che è in fase di conversione, ha ricevuto migliaia di emendamenti e aspetta ora di vederne la scrematura definitiva. Di certo, negli emendamenti che andranno al voto resterà quello che punta a rimettere in piedi il meccanismo inceppato di cessione dei crediti. Per aggirare il problema dello spazio fiscale esaurito, il M5S propone, per i crediti oggetto di acquisto successivamente al 1ø gennaio 2022, la possibilità per banche e assicurazioni «di un ulteriore utilizzo» per sottoscrivere le emissioni di Buoni del Tesoro Poliennali con scadenza non inferiore a 5 anni. «La proposta che viene dal sistema bancario è la strada giusta e permetterebbe di risolvere il problema serissimo delle imprese con i cassetti fiscali pieni e dall'altro lato aiuterebbe il mercato dei titoli di stato», afferma Riccardo Fraccaro, del M5S. «In questo momento la priorità è non far fallire le imprese che hanno creduto nello Stato e ora si sentono tradite. Visto l'andamento dei titoli con lo spread sempre più in alto questo strumento permetterebbe infatti sia alle banche di sbloccare la cessione del credito e svuotare i cassetti fiscali delle imprese sia di incentivare la domanda di titoli di Stato», conclude Fraccaro.