Puglia, due case su tre consumano troppa energia: la mappa

Puglia, due case su tre consumano troppa energia: la mappa
di Pierangelo TEMPESTA
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Mercoledì 7 Settembre 2022, 05:00

Quasi due terzi degli edifici e delle abitazioni pugliesi appartengono a classi energetiche alte e, quindi, generano consumi più elevati. È quanto emerge da uno studio del Siape, il Sistema informativo sugli attestati di prestazione energetica sviluppato da Enea. La situazione peggiore in provincia di Foggia, mentre nel Barese diminuisce, anche se di poco, il numero di immobili maggiormente “dispendiosi”. Aumentano, intanto, le richieste delle aziende pugliesi di realizzare, per il tramite della Regione, impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili finalizzati al raggiungimento dell’autonomia energetica: negli ultimi mesi si è registrato un aumento di oltre il 60 per cento delle domande rispetto allo scorso anno.

I dati

Secondo i dati raccolti da Enea, appartengono alle classi energetiche G e F, quelle cioè con i consumi più elevati, il 63 per cento degli edifici e delle unità immobiliari per cui è stato emesso un attestato dal 2015 a oggi.

La situazione non migliora guardando alle altre classi: il 15,3 per cento ricade, infatti, nella classe E, e l’8,5 per cento nella classe D. Pochissime le unità appartenenti alla classe A: sommando A1, A2, A3 e A4, si arriva solo al 7,3 per cento del totale. Uno scenario, questo, che accende i riflettori sulla necessità di investire sul settore delle costruzioni per limitare l’impatto dell’inflazione sul fronte energetico. A livello provinciale, chi è messo peggio è il Foggiano, con il 67,3 per cento di immobili appartenenti alle classi G ed F. Seguono le provincie di Taranto (66,9 per cento), Brindisi (66,7 per cento), Lecce (65,5 per cento), Bat (60,3 per cento) e Bari (58,1 per cento). Considerando gli immobili nella classi A, invece, la più virtuosa è la provincia di Bari, con il 10,8 per cento. A seguire ci sono la Bat (9,4), Lecce (5,1), Taranto (5), Brindisi (4,2) e Foggia (4,1). I lavori che le famiglie e le imprese possono eseguire per migliorare l’efficienza energetica degli immobili e abbattere le spese sono tanti. Il tema sarà al centro di Saie, la Fiera delle costruzioni in programma a Bologna dal 19 al 22 ottobre 2022. Si va dall’isolamento esterno e interno alla sostituzione degli infissi, fino all’installazione di impianti di riscaldamento, raffreddamento e illuminazione più efficienti.

L'effetto bonus

A dare la spinta a molti interventi sono stati, negli ultimi anni, i bonus e gli incentivi statali come il Superbonus 110%, l’Ecobonus, il Bonus ristrutturazione. «Il ruolo fondamentale lo giocano i serramenti e gli impianti - spiegano i promotori di Saie - che contribuiscono anche in maniera decisiva alla salubrità degli ambienti. A Saie questi due elementi saranno al centro delle iniziative speciali Saie Serramenti e Saie Impianti. La prima valorizzerà il meglio della produzione di chi opera nel comparto dedicato al mondo delle porte, finestre, infissi e soluzioni tecnologiche correlate, mentre la seconda mostrerà l’importanza dell’integrazione edificio-impianto, che nasce per rispondere alle più recenti necessità del mercato in tema di climatizzazione, idrosanitaria, elettrotecnica, building automation e illuminotecnica».

L'iniziativa della Regione

Per contrastare il caro-energia, intanto, molte aziende stanno puntando all’autonomia energetica, anche grazie alle misure messe in campo dalla Regione Puglia. «I rincari di luce e gas - afferma l’assessore regionale allo Sviluppo economico, Alessandro Delli Noci - impongono ad ogni istituzione scelte strategiche che vanno nella direzione del sostegno alle imprese e del sostegno alle famiglie. E la Regione Puglia si muove da mesi in questa direzione. Già lo scorso marzo, infatti, attraverso la modifica di una misura centrale come quella del Titolo II Capo 3, rivolto alle piccole e medie imprese del commercio, dell’artigianato e del manifatturiero, abbiamo puntato sull’autonomia energetica delle aziende messe in ginocchio dai costi sempre più insostenibili dell’energia». Proprio grazie alle modifiche della misura, è stata data alle imprese la possibilità di presentare un programma di investimenti che prevede «la realizzazione di un impianto di produzione di energia da fonte rinnovabile, come unico intervento. Nel 2022 il numero di domande inviate tra aprile e luglio ha subito un incremento del 63 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. A conferma - sottolinea Delli Noci - che la misura risponde perfettamente ai bisogni dei nostri imprenditori. Ovviamente siamo al lavoro per una ulteriore misura che incentivi l’utilizzo di energia da fonti rinnovabili per l’autoconsumo energetico». Tutte le istituzioni, chiude l’assessore, «hanno il compito di muoversi in questa direzione. Voglio fare un plauso all’iniziativa della Camera di Commercio di Lecce che, attraverso un bando innovativo, ha scelto di sostenere le imprese salentine vittime del caro energia. L’augurio è che anche gli altri enti camerali la facciano propria considerandola una buona pratica». 

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