Forza Italia, Vitali: «Sosterremo Schittulli e vinceremo»

Forza Italia, Vitali: «Sosterremo Schittulli e vinceremo»
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Giovedì 2 Aprile 2015, 09:41 - Ultimo aggiornamento: 21:10

"Con la nota diramata ieri da Francesco Schittulli possiamo finalmente dichiarare conclusa la telenova sulla sua candidatura alla presidenza della Regione Puglia per il centrodestra e dare finalmente inizio alla nostra campagna elettorale. Schittulli, come speravo, ha precisato che sara' il candidato di tutti i partiti e i movimenti disposti a sostenerlo. E Fi, cosi' come ho sempre detto senza tentennamenti o ambiguita', lo sostiene e lo sosterra' fino alla vittoria finale". Cosi' Luigi Vitali, segretario pugliese di Fi.

"Nella stessa nota - aggiunge Vitali - il professor Schittulli auspica che le liste della coalizione siano competitive. Faccio mio questo suo augurio, confermandogli che per quel che ci riguarda le liste di Forza Italia sono e saranno piu' che competitive, grazie alla disponibilita' gia' raccolta di candidati di grande spessore e appeal, convinti sostenitori del progetto messo in campo dal centrodestra per la nostra Regione".

Ieri sera Schittulli aveva lanciato un ultimatum a Forza Italia (con scadenza 3 aprile) con il quale poneva due condizioni: "Liste forti composte dai candidati piu' competitivi e senza esclusione alcuna; e una lista aggiuntiva che faccia riferimento all'europarlamentare di Forza Italia (Raffaele Fitto, ndr) con nuovi candidati, scelti anche nella societa' civile".

In caso di mancato accoglimento delle sue richieste, Schittulli annunciava che avrebbe proseguito il suo impegno nell'interesse dei pugliesi e della Puglia, con i partiti e i movimenti che avranno dato il proprio consenso.

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La giornata di ieri 1 aprile 2015

Schittulli sceglie Fitto: Forza Italia al bivio. Scontro nel centrodestra - Tutto in ventiquattr’ore. E con una virata brusca che ora rischia di rovesciare il vascello berlusconiano, di riportare Francesco Schittulli saldamente al timone in vista delle regionali e di scortare in acque tranquille la nave fittiana. Prima o poi sarebbe piombato come una mannaia il tempo delle scelte, per Schittulli, nella guerra santa tra Silvio Berlusconi e Raffaele Fitto: troppo lacerante lo scontro in Forza Italia, nazionale e con chiassosa eco pugliese, per provare a ritagliarsi il semplice abito del paciere imparziale.

Ma il professore ha di fatto deciso da che parte stare: sarà matrimonio con l’eurodeputato salentino e con la sua pattuglia di dissidenti-ricostruttori. Al netto dei sempre più ardui tentativi di tregua, aggrappati all’ultimatum («due condizioni da soddisfare entro venerdì») di Schittulli a Berlusconi. L’effetto domino è ormai servito: Fitto riporrebbe nella fondina la sua discesa in campo da “legittima difesa”, Schittulli guiderebbe - da candidato governatore - la coalizione fittiana alle regionali pugliesi, sbattendo così la porta in faccia a Forza Italia, o perlomeno a Berlusconi, al suo proconsole di Puglia Luigi Vitali e alle loro epurazioni dei fittiani ribelli. Il finale? I berlusconiani sarebbero così costretti o a chinare il capo e a sventolare bandiera bianca scendendo a patti con Fitto, o a pescare dal cilindro un candidato alternativo, mentre Schittulli trascinerebbe con sé e verso i fittiani il resto della coalizione, da Ncd in poi. Ecco, appunto, la virata brusca: adesso Fitto e i suoi da irregolari costretti all’operazione scissionista saranno comunque i king maker del centrodestra.

Si lavora per ricucire, disperatamente. E il comunicato di Schittulli, confezionato ieri in serata all’esito di una giornata convulsa trascorsa a Roma, sembra l’ultima mano tesa in direzione Berlusconi-Vitali. Anche se la nota schittulliana, letta con attenzione, è in fondo una tacita conferma della scelta pro-Fitto: «Primo: liste forti composte dai candidati più competitivi e senza esclusione alcuna. Secondo: una lista aggiuntiva che faccia riferimento all’europarlamentare di Forza Italia con nuovi candidati, scelti anche nella società civile. Sono queste le condizioni. Se entro venerdì (domani, ndr) le richieste non saranno accolte, proseguirò il mio impegno nell’interesse dei pugliesi e della Puglia, con i partiti e i movimenti che avranno dato il proprio consenso. Non sono più disponibile a ulteriori perdite di tempo».

Tradotto: Schittulli spiattella in faccia a Berlusconi la richiesta di garanzie di matrice fittiana (niente epurazioni, piena “agibilità politica” per i “ricostruttori” nelle liste Fi), ma spiega che non arretra e va avanti «con chi ci sta». Il retropensiero è quello che ha caratterizzato il ragionamento dipanato in queste settimane dallo stesso Schittulli: di tutti si può fare a meno, ma di Fitto no. Tanto che la condizione rivolta nel comunicato schittulliano proprio all’eurodeputato («una sua lista aggiuntiva con nuovi candidati») è più una cortina fumogena per stanare Berlusconi.

La replica di Vitali, evidentemente concordata con l’ex premier ieri incontrato a palazzo Grazioli, è all’insegna del grande gelo: «Se il pensiero di Schittulli passa solo attraverso i comunicati stampa, ci dica allora con un comunicato se resta il nostro candidato o no. Lui ci chiede una risposta? Veramente siamo noi a rivolgere a lui una domanda: vuol essere il candidato di Forza Italia e di di tutta la coalizione, o di Fitto e delle sue liste civiche? A Schittulli possiamo assicurare liste competitive, ma certo non deve essere lui a dirci con quali candidati. Piuttosto le sue liste come saranno? Le sta preparando? Vuol sapere poi da noi se Fitto farà una sua lista: lo chieda a lui...». Insomma: almeno a sentire Vitali, non c’è alcuno spazio per nessuna garanzia sulla presenza dei fittiani nelle liste Fi. Anzi.

La giornata romana di Schittulli, allora, produce (quasi) lo scacco matto: prima il tavolo-fiume con i vertici nazionali Ncd, che hanno assicurato fedeltà al professore; poi l’incontro con Giovanni Toti e Luigi Vitali (che pretendono fedeltà pubblica, repentina e incondizionata di Schittulli alla coalizione berlusconiana); quindi i contatti incessanti e fruttuosi con Fitto, e il faccia-a-faccia con Berlusconi procrastinato di ora in ora, anche alla luce del comunicato di tuono; infine l’abbraccio, quasi ufficiale, con i fittiani. Sparigliando così le carte. (F.G.G.)

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