Rincari: consumatori in rivolta, partono denunce e diffide

Rincari: consumatori in rivolta, partono denunce e diffide
di Donato NUZZACI
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Venerdì 4 Agosto 2023, 07:02 - Ultimo aggiornamento: 6 Agosto, 18:44

Denunce, diffide e segnalazioni all’Antitrust. Le associazioni dei consumatori pugliesi avviano una controffensiva nei confronti del generalizzato aumento dei prezzi che non riguarda soltanto il settore dei servizi balneari, ma tutta l’economia a partire dai beni di prima necessità, passando per i carburanti e i costi energetici. «C’è una chiara, evidente speculazione a tutti i livelli. La situazione legata all’aumento vertiginoso dei prezzi rischia di assuefare i consumatori e ad aggravarsi ulteriormente». È il grido di protesta dell’avvocato Dario Durso referente del Codacons di Bari che illustra le iniziative della sua associazione: «Insieme all’osservatorio prezzi che partirà a breve in Puglia, sicuramente faremo una segnalazione all’Autorità Garante della concorrenza e del mercato perché - ad esempio sul fronte dei carburanti - c’è un’intesa tra i soggetti del mercato intermedio e, a valle, sia i consumatori che i distributori delle stazioni di servizio, stanno subendo gli aumenti determinati da una chiara evidente speculazione. Il governo non ha tagliato le accise che hanno calmierato il prezzo fino all’anno scorso, consentendo ai consumatori di respirare, e noi ci ritroviamo puntualmente con la benzina quasi a 2 euro e il diesel 1,80 euro di media. Che cosa fa invece l’esecutivo nazionale? Studia meccanismi di trasparenza che non servono a nulla e impone ai distributori di benzina la cartellonistica con il prezzo medio nazionale: è tutto inutile perché il distributore di benzina comunque obbedisce alle regole di mercato dettate dagli intermediari, dalle compagnie petrolifere e dalle raffinerie. Stanno quindi colpendo l’anello debole della catena, imponendo un cartello decorativo neanche illustrativo e neanche informativo». 

Class action


Qualcuno aveva pensato ad una class action con richiesta di risarcimento di danni, ma per ora questa ipotesi non sembra fattibile, secondo Durso: «Stiamo facendo una segnalazione all’antitrust e soltanto nel caso in cui questa o altre autorità constateranno condotte scorrette o lesive della concorrenza, e quindi degli interessi dei consumatori, allora avremo un argomento di prova che ci consentirà di avviare una class action con funzione risarcitoria, quindi, al momento manca ancora a valle un accertamento ufficiale di una scorrettezza», spiega. Sul fronte dei servizi e delle forniture energetiche, Codacons lancia un altro allarme: «Incominciano - continua Durso - ad arrivare puntualmente come ogni anno in questo periodo, lettere del gestore energetico che comunica da novembre le modifiche contrattuali perché ci si dovrà adeguare al Pun (prezzo unico nazionale) e quindi di fatto tutti i benefici legati alle scontistiche particolari e gli interventi previsti dal vecchio governo non avranno più luogo e porteranno ad un aumento delle bollette a cavallo tra ottobre e gennaio del prossimo anno». 
Desta attenzione anche l’aumento dei prezzi nei lidi e per i servizi balneari in tutta la regione: «Abbiamo fatto per la zona del sud-est e nord-ovest barese, una indagine che ha rivelato una serie di dati che fanno riflettere: in alcuni lidi i prezzi variano in base alla posizione dell’ombrellone e del lettino, in base alla fila come se stessimo a teatro, e abbiamo stimato un costo medio di 250-300 euro per famiglia al giorno se essa vuole raggiungere le spiagge della zona del brindisino, ad esempio.

E poi aumenti si segnalano pure nel tarantino». Nel Salento Codacons evidenzia casi fino a 800 euro di spesa al giorno:

«Per questo abbiamo inviato una serie di diffide ai gestori e ci ripromettiamo per il prossimo anno di effettuare un lavoro ancora più approfondito». In campo è anche Adoc Puglia e Bari con la presidente Giulia Procino, la quale segnala che «a fronte degli aumenti dei costi energetici determinati dalla crisi legata al problema dell’Ucraina, nel momento in cui è poi diminuito da gennaio scorso il prezzo dell’energia elettrica e del gas non è corrisposta una riduzione dei prezzi. Quindi noi abbiamo ancora dei prezzi molto alti che sono aumentati per via dell’aumento dell’energia elettrica che ci potevano pure stare, ma non c’è stata una inversione di tendenza. I prezzi del grano, della pasta, dei generi alimentari e di prima necessità continuano ad essere alti. A livello regionale, così come a livello nazionale, esiste un osservatorio prezzi dell’Istituto pugliese per il consumo che effettua delle indagini visitando ipermercati, mercati, eccetera, per verificare l’andamento dei prezzi, per avere in tutta la regione una situazione completa. Occorre mantenere sempre alta la vigilanza, la class action a nostro avviso non potrebbe portare per ora da nessuna parte».

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