Benzina, rincari record: «In Puglia al “servito” anche 2,5 euro al litro»

Nel resto della Puglia, secondo i dati aggiornati alle ore 8,30 di ieri mattina e diffusi dal Mimit (ministero delle imprese e del made in Italy), un litro di benzina verde in modalità “self” costa in media 1,875 euro mentre il gasolio 1,834 euro, il gpl servito 0,678 e il metano servito 1,370

Benzina, rincari record: «In Puglia al “servito” anche 2,5 euro al litro»
Benzina, rincari record: «In Puglia al “servito” anche 2,5 euro al litro»
di Donato NUZZACI
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Lunedì 19 Febbraio 2024, 05:00

La benzina in modalità servito sfonda i 2,5 euro al litro anche in Puglia, in particolare a Taranto. Secondo gli ultimi dati diffusi da Assoutenti, in una pompa ubicata nella città ionica, il costo a litro di benzina erogata ha raggiunto l’altro giorno i 2,537 euro al litro mentre il gasolio ha toccato i 2,447 euro/litro. Il mese di febbraio continua dunque a riservare sorprese per gli automobilisti a causa di una situazione dei mercati che viene segnalata come «estremamente instabile». Nel resto della Puglia, secondo i dati aggiornati alle ore 8,30 di ieri mattina e diffusi dal Mimit (ministero delle imprese e del made in Italy), un litro di benzina verde in modalità “self” costa in media 1,875 euro mentre il gasolio 1,834 euro, il gpl servito 0,678 e il metano servito 1,370.

I dati

Un dato che colloca il territorio pugliese al settimo posto nella classifica tra le regioni e le province autonome che segnalano i rincari più evidenti.

Davanti ci sono la provincia di Bolzano tra le più costose con 1,904 euro medio al litro, la Basilicata (1,894), Calabria (1,890), Valle d’Aosta (1,889), Liguria (1,887), Sardegna (1,884). Prezzi alle stelle secondo la denuncia di Assoutenti che ha analizzato le ultime comunicazioni inviate dai gestori al Mimit e pubblicate sul sito del Ministero: «Il pieno di gasolio costa 5,5 euro in più e la benzina modalità servito ha già sfondato il tetto psicologico del 2,5 euro al litro in alcuni distributori italiani, con l’aggravante che i nuovi listini record si registrano non sulle autostrade, dove i prezzi dei carburanti sono notoriamente più elevati, ma sulla rete ordinaria», spiegano dall’associazione dei consumatori.

Verificando i dati diffusi su “Osservaprezzi Carburanti” del ministero Mimit e riferiti a venerdì scorso, si registra «un forte incremento dei listini di benzina e gasolio, con alcuni distributori che vendono la verde a prezzi già superiori ai 2,5 euro al litro», continua Assoutenti che prende a riferimento una pompa ubicata a Taranto. In alcuni distributori nelle province di Bergamo, Milano e Cuneo la benzina, sempre al servito, supera i 2,4 euro, e viene venduta a prezzi compresi tra 2,404 e 2,420 euro/litro, aggiunge ancora Assoutenti, che sottolinea «come molti distributori non comunichino in modo tempestivo i listini al Mimit, con la conseguenza che i prezzi non sempre risultano aggiornati». Sulla rete autostradale, alla data del 16 febbraio, la benzina più cara è quella venduta sulla A21 nei pressi di Piacenza: 2,499 euro al litro. Sulla A12 Sestri Levante-Livorno la verde raggiunge 2,429 euro al litro, 2,419 euro al litro sulla A55, 2,405 euro/litro sulla Diramazione A8/A26 e sulla A4 Milano-Brescia. 

«In poche settimane i listini dei carburanti sono aumentati sensibilmente, al punto che oggi un pieno di benzina costa quasi cinque euro in più rispetto all’inizio dell’anno, mentre per un pieno di gasolio si spendono 5,5 euro in più - denuncia il presidente di Assoutenti, Gabriele Melluso -. In appena sei settimane il prezzo medio nazionale della verde è rincarato del +5,3%, il diesel del +6,3%, e al di là dei casi limite dove i listini superano i 2,5 euro al litro, il rischio concreto è che la nuova ondata di rialzi alla pompa determini una spirale inflattiva attraverso un incremento dei prezzi al dettaglio dei beni che viaggiano su gomma e che rappresentano l’88% della merce venduta in Italia». Per i prossimi due giorni, secondo la Figisc Confcommercio, non dovrebbero esserci ulteriori aumenti: «La situazione dei mercati continua a mantenersi estremamente instabile tra persistenti crisi geopolitiche nel Medio Oriente, preoccupazioni sulle scorte a lungo termine ed incertezza della domanda - spiega Bruno Bearzi, presidente nazionale di Figisc Confcommercio -. La previsione suggerisce una aspettativa sui prezzi tendenzialmente stabili, in media dei prodotti, di -0,5/+0,5 centesimi al litro».

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