Puglia, la strage sulle strade: un ferito ogni 36 minuti. Le strade più pericolose

Puglia, la strage sulle strade: un ferito ogni 36 minuti. Le strade più pericolose
di Giuseppe ANDRIANI
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Sabato 18 Novembre 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 19 Novembre, 11:42

In Puglia ogni 36 minuti c'è un ferito per un incidente stradale e quasi ogni giorno c’è un morto. Di solito si tratta di un under 30, nel 70% dei casi il sinistro avviene in una grande città o nei pressi di essa e la vittima due volte su tre è il conducente dell'auto o della moto. È il desolante quadro che emerge dal report dell'Istat sugli incidenti stradali in Puglia nel 2022. E la conferma, purtroppo, arriva dalla recente cronaca: solo ieri un ragazzo di 17 anni è morto a Bari, in seguito all’incidente di giovedì, una caduta dallo scooter mentre andava a scuola. Ancora ieri a Pescara ha perso la vita una ventenne di San Giovanni Rotondo, dopo uno scontro frontale con un’altra auto in tangenziale (c’è anche un ferito grave). 
Tornando al report, i numeri del 2022 sono più alti rispetto al 2021. Nell'ultimo anno nel tacco d'Italia sono morte 226 persone e ne sono rimaste ferite 14.256 in 9.286 scontri. Non è una novità il fatto che gli incidenti mortali si concentrino soprattutto nelle prime ore dell’alba o in tarda serata. Cambia invece, almeno in parte, la geografia dell’incidentalità: su 226 decessi il 61 per cento è avvenuto in un capoluogo di provincia o in un comune che l’Istat definisce “cintura” (comunque particolarmente vicino). Nelle cosiddette aree interne, invece, sono morte 87 persone nel corso dell’intero anno solare. Questo serve – almeno numericamente – a spiegare l’incremento delle vittime: nel 2022 sono stati 23 i morti in più, di questi l’incremento di 22 unità si registra solo tra capoluoghi e dintorni.

Le cause

Come e perché avvengono i sinistri? Istat rivela che la maggior parte degli incidenti stradali avviene tra due o più veicoli (75,6%); la tipologia di incidente più diffusa è lo scontro frontale-laterale (3.552 casi, 45 vittime e 5.797 feriti), seguita dal tamponamento (1.389 casi, 26 decessi e 2.520 persone ferite). La tipologia più pericolosa è lo scontro frontale (otto decessi ogni 100 incidenti), seguono la fuoriuscita (5,6 decessi ogni 100 incidenti) e l’urto con ostacolo accidentale (5,3 decessi ogni 100 incidenti). In Puglia quasi uno schianto su due avviene per via di un mancato rispetto del diritto di precedenza, guida distratta (resta la piaga dell’utilizzo degli smartphone) e velocità troppo elevata. 
Sempre più spesso le vittime sono giovani o giovanissimi.

Il tasso di mortalità standardizzato tocca il 9,4 (in aumento rispetto al 2021) nella fascia tra i 15 e i 29 anni. Vuol dire che in media ogni 100mila residenti in 9 sono morti per un incidente stradali. Alto anche il tasso dai 65 anni in su (6,4 ogni 100mila residenti). Gli anziani risultano essere le vittime più frequenti tra i pedoni che vengono investiti. 

Le strade più pericolose

Il report svela anche le strade più pericolose di Puglia. «L’incidentalità rimane alta lungo la costa e nei comuni capoluogo di provincia: ancora in evidenza le criticità della Ss16, lungo la quale si registra il maggior numero di incidenti (343, 20 decessi e 641 feriti), e delle strade Ss7, Ss100 e Ss172, mentre gli incidenti più gravi si registrano sulla SS 693 - Strada a Scorrimento Veloce del Gargano - dove gli indici di mortalità e di gravità raggiungono rispettivamente 58,3 e 21,2». E ancora: «Nel 2022 il costo dell’incidentalità stradale con lesioni – scrive l’Istat – alle persone è stimato in 17 miliardi e circa 900 milioni di euro per l’intero territorio nazionale (303,5 euro pro capite) e in oltre 1,1 miliardi di euro (298,9 euro pro capite) per la Puglia; la regione incide per il 6,5% sul totale nazionale».

Dietro ogni numero c’è una storia. Uomini, donne, giovani, in alcuni casi anche giovanissimi. E se nei primi sei mesi del 2023 il quadro a livello nazionale è migliorato (c’è una diminuzione del numero di sinistri e vittime dell’1% circa), il 2022 resta, invece, un anno nero per la Puglia. Ogni 100 incidenti ci sono state 2,4 vittime e l’1,6% dei sinistri sono stati ritenuti gravi, secondo la classificazione dell’Istat. Ragazzi che tornavano da una discoteca o da un locale, magari all’alba, o ancora padri e madri di famiglia che si recavano al lavoro. Dietro ogni vittima c’è una persona che era e ora non è più. Ed è l’emergenza che neppure numeri così dettagliati riescono a restituire.

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