Puglia, denunce di violenza aumentate del 26%: picco dopo l'omicidio di Giulia Cecchettin

“Effetto Giulia Cecchettin” anche in Puglia. Dopo l’omicidio della studentessa 22enne da parte dell’ex fidanzato, boom di chiamate al numero di emergenza 1522: 306 nell’ultimo trimestre del 2023

Puglia, denunce di violenza aumentate del 26%: picco dopo l'omicidio di Giulia Cecchettin
di Cristina SCARASCIULLO
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Sabato 9 Marzo 2024, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 11 Marzo, 14:34

In Puglia da ottobre a dicembre dello scorso anno 306 donne hanno chiamato il 1522, il numero di emergenza per segnalare violenza di genere e stalking. Nei primi tre mesi del 2023, invece, le chiamate erano state “solo” 80. Secondo il report dell'Istat, che ieri - nella Giornata internazionale dei diritti delle donne - ha pubblicato i dati relativi allo scorso anno, la tendenza è preoccupante, e si evidenzia una crescita netta delle chiamate non solo nella regione, ma in tutto il territorio nazionale. Non a caso, c’è chi ha parlato di “Effetto Giulia”, con riferimento alla studentessa di 22 anni, Giulia Cecchettin, barbaramente uccisa dal suo ex fidanzato. Un dramma che ha alimentato una presa di coscienza diffusa fra le donne vittime di maltrattamenti sull’importanza di denunciare. O così, almeno si spera.

I numeri

Le chiamate al 1522 servono infatti per chiedere aiuto, per denunciare violenza, per capire se la relazione che si sta vivendo è dannosa. Racconti spesso agghiaccianti, di violenze durate anni e mai denunciate, ma anche di comportamenti morbosi fin dalla più tenera età. Non solo le vittime cercano aiuto in seguito a episodi di violenza, ma secondo Istat cresce anche la richiesta di informazioni utili al numero anti-violenza. Le chiamate in questo senso, in Puglia, sono passate dalle 238 all'inizio dell'anno a oltre 800 nell'ultimo trimestre. E questa tendenza riflette sì una maggiore consapevolezza, ma evidenzia anche il problema come piaga sociale. Tuttavia, la consapevolezza delle vittime non sempre si traduce in azioni concrete. Secondo il report, circa la metà delle vittime a livello nazionale (48,8%) dichiara di aver subito violenze per anni, e il 27,8% per mesi. Sorprendentemente, il 58,4% delle vittime sceglie di non denunciare, anche quando la violenza persiste per lungo tempo, spesso per timore dell'incolumità dei propri figli.

Le cifre rivelano un legame stretto tra violenza di genere e presenza di figli. Oltre la metà delle vittime intervistate (56%) ha figli, di cui il 30,4% minori. Nel quarto trimestre, il 71,7% delle vittime ha dichiarato che i propri figli hanno assistito alla violenza, mentre il 28,3% ha riferito che i figli stessi hanno subito maltrattamenti. Questi dati andrebbero poi legati e letti anche alla luce dei disturbi di personalità e di relazione che, tanto le vittime quanto i loro figli, manifestano dopo questi lunghi periodi di violenza. La casa è spesso il luogo dove si consumano abusi e violenze: nei quattro trimestri del 2023 il 69,2% dei chiamanti ha dichiarato di aver subito violenza tra le mura domestiche. E proprio per questo, spesso, i figli hanno assistito alla violenza.

I dati della Puglia riflettono la tendenza nazionale, mostrando un costante aumento degli episodi di violenza di genere negli anni, ma allo stesso tempo una maggiore consapevolezza per provare a venirne fuori. Importante sottolineare che la violenza non si manifesta solo sotto forma di abusi fisici, ma comprende anche aspetti economici e psicologici.

In questo contesto, è fondamentale - ricordano da più parti in questi giorni - potenziare i servizi dei consultori e dei centri anti violenza per fornire un supporto completo alle vittime e promuovere la consapevolezza contro la violenza di genere, spesso sottovalutata anche tra le fasce più giovani. La promozione di campagne informative, l'istituzione di programmi educativi nelle scuole e il potenziamento dei servizi di supporto sono tutte misure cruciali per affrontare l'emergenza. Le associazioni, al contempo, chiedono anche di implementare le misure di sostegno per le donne nel mondo del lavoro, così da uscire dal fenomeno di dipendenza economica nei confronti del partner.

Il problema della violenza di genere ha chiaramente una matrice culturale, che si spera le nuove generazioni riescano a cambiare radicalmente. Ma per il momento il problema resta, l'emergenza anche e le chiamate al 1522 aumentano. La Puglia non fa eccezione, anzi.

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