il dato era già immerso nei giorni scorsi ma la conferma oggi arriva dagli internisti che ogni giorno lavorano in ospedale. In Puglia c'è una quota del 20-30% di pazienti ricoverato con il Covid ma non per il Covid, capace di creare problemi gestionali e di determinare il rinvio di parecchi interventi chirurgici in elezione».
Fadoi: positivo un terzo dei ricoverati
È quanto sostiene il presidente della Federazione degli internisti ospedalieri (Fadoi) di Puglia, Franco Mastroianni. «Almeno un terzo dei pazienti ricoverati in area Covid in Puglia - spiega - presenta patologie in cui sia associa la positività al virus (di riscontro occasionale)». «In ogni ospedale - prosegue - si stanno organizzando stanze di isolamento per la gestione, in continuità assistenziale nel reparto di competenza, dei soggetti risultati positivi ma ricoverati per altri motivi.
Urgente rimodulazione reparti
A questo si aggiunge la riduzione delle unità di assistenza (medici ed infemieri) sottoposti a quarantene». «Occorre - per Mastroianni - rimodulare rapidamente l'organizzazione degli ospedali, renderli flessibili per la gestione dei soggetti positivi ma asintomatici per Covid. Nella regione, la maggior parte dei reparti Covid di area medica è gestita dalla medicina interna o da internisti». Per quanto riguarda i pazienti ricoverati «per Covid, con un quadro clinico di media gravità - conclude - hanno una età compresa tra i 21 e i 40 anni, di cui oltre 60% non vaccinati».