Verso la stretta di Natale per festivi e prefestivi. Puglia zona rossa? È pressing

Verso la stretta di Natale per festivi e prefestivi. Puglia zona rossa? È pressing
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Mercoledì 16 Dicembre 2020, 08:45 - Ultimo aggiornamento: 17 Dicembre, 09:39

Italia zona rossa, ma solo nei festivi e prefestivi. E dal 24 dicembre al 3 gennaio. Per otto giorni, dunque. Zona arancione o forse gialla, invece, lunedì 28, martedì 29 e mercoledì 30 dicembre. Rispetto al fronte rigorista della chiusura totale dal 24 al 6 gennaio, nel governo sembra prevalere l'ipotesi della mediazione.
Anche i ministri del Pd, il titolare del dicastero della Salute Roberto Speranza e alcuni governatori, preoccupati dai contagi, spingono per la serrata totale dal 24 al 7 gennaio. Ipotesi che non dispiace al presidente della Regione Puglia Michele Emiliano. «Visto che tra il 24 dicembre e il 7 gennaio c'è un rallentamento sostanziale della vita e quindi c'è rischio di aggregazioni non necessarie, il governo ha pensato di dare un'ulteriore botta alla curva dei contagi mandando in rosso il Paese - ha detto il governatore a margine della Conferenza Stato-Regioni di ieri - Hanno chiesto a noi governatori cosa ne pensavamo e siamo stati abbastanza contenti perché era l'unico modo per non rischiare dal 7 gennaio in poi una esplosione dei contagi»
La decisione definitiva, tuttavia, non è ancora presa. Dopo una giornata di vertici, tavoli e incontri, sul fronte rigorista sembra essere prevalsa la linea della mediazione. Quella sostenuta dallo stesso premier Giuseppe Conte e dal Movimento 5 Stelle, orientati verso la scelta di circoscrivere la stretta solo nei giorni festivi e prefestivi. Dunque, il 24 dicembre e Natale, Santo Stefano, vigilia di Capodanno e primo gennaio. Più 2 e 3 gennaio, perché si tratta di un sabato e una domenica. Insomma, otto giorni nei quali si potrebbe uscire da casa solo per motivi di necessità, salute o lavoro. Niente pranzi o cene di Natale al ristorante. E anche bar e negozi chiusi, infine. Sarà possibile, tuttavia, andare a messa durante la vigilia e a Natale ma sino alle 22.
Resterebbero, dunque, esclusi il 28, 29 e 30 dicembre: giorni in cui si applicherebbero regole da zona arancione o da zona gialla, a seconda della mappa che lo stesso governo potrebbe ridisegnare a breve. Nessuna stretta, invece, durante il weekend alle porte: quello del 19 e 20 dicembre. Ci si potrà spostare da zona gialla a zona gialla - quasi tutta Italia - come è stato consentito finora, mentre l'arrivo o la partenza da aree arancioni o rosse sarà possibile per i soli residenti. Il governo sarebbe orientato a non limitare gli spostamenti nelle prossime ore per evitare i grandi esodi delle feste, come lamentato da alcuni governatori che chiedevano un giro di vite. E in questo contesto, a fare fronte Comune con il governatore del Veneto Zaia c'è anche Emiliano.
Per parte sua, Conte nella giornata di ieri ha fatto sapere: «Stiamo lavorando per cercare di rinforzare il piano natalizio. Noi dobbiamo arrivare in condizione di massima resilienza. Le misure stanno funzionando fin qui ma ci stanno preoccupando - e hanno preoccupato anche gli esperti - quelle situazioni di assembramenti dei giorni scorsi. Faremo qualche intervento aggiuntivo». Misure che dovrebbero essere definite nel dettaglio oggi. È, infatti, slittato a questo pomeriggio il vertice a Palazzo Chigi tra il premier e i capidelegazione della maggioranza sulla stretta di Natale. Complice l'indisponibilità del ministro dell'Agricoltura Teresa Bellanova, di ritorno da Bruxelles, il capo del governo ha optato per rinviare a oggi il punto finale sulle misure per le festività. Ma il tempo stringe. E la riserva va sciolta. Si vedrà.
Intanto ieri il Senato ha approvato la mozione di maggioranza sugli spostamenti tra i comuni nei giorni delle festività natalizie con 140 sì, 118 no e 5 astenuti. Il testo approvato a Palazzo Madama impegna il governo a «valutare il ridimensionamento o l'ampliamento delle misure di restringimento, come in materia di spostamenti tra comuni della stessa provincia o il ricongiungimento con parenti e congiunti stretti, attualmente al vaglio dell'esecutivo, sulla base di solidi dati scientifici e di ulteriori analisi che ne dimostrino l'imprescindibilità, onde bilanciare opportunamente sia i plausibili rischi di una nuova terza ondata pandemica sia le pesanti conseguenze di tali restrizioni sul tessuto socio-produttivo» e «nell'eventualità di nuove restrizioni, a prevedere misure di ristoro economico proporzionate alle perdite di fatturato anche nei confronti di quelle attività a cui inizialmente era stata indicata la via dell'apertura».
P. Col.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

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