Natale, il rientro al Sud è un salasso: voli e treni per la Puglia cari come un biglietto per New Work

Natale, il rientro al Sud è un salasso: voli e treni per la Puglia cari come un biglietto per New Work
di Giuseppe ANDRIANI
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Sabato 25 Novembre 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 27 Novembre, 22:40

Passare il Natale in famiglia può quasi essere considerato un lusso per i tanti fuorisede pugliesi che vivono al Nord o al Centro. E’ il problema ricorrente, ma sempre più importante nelle dimensioni del fenomeno, di chi vive altrove e pensa per le festività di rientrare in Puglia. L’inflazione e la crisi economica dovuta a guerra in Ucraina e alla longa manus del covid, rischiano di aggravare ancor di più una questione già diventata un’emergenza negli ultimi anni. E se si è già mossa l’Unione Europea, che ha acceso un faro sul prezzo dei voli in Italia per dicembre, la situazione non sembra cambiata. Nemmeno le proteste delle associazioni di consumatori, che pure hanno già fatto sentire la propria voce, hanno sortito effetti. Il libero mercato resta tale e i prezzi schizzano alle stelle per via del fatto che è evidente come la richiesta sia più alta. 

Le simulazioni

Si salvano i pugliesi che vivono a Roma. Un mezzo di trasporto dalla capitale diretto a Bari, a Brindisi o a Lecce, resta tutto sommato accessibile a quasi tutti. Restano alti i biglietti degli aerei – anche delle compagnie lowcost, che però sembrano aver cambiato completamente la propria politica negli ultimi anni – per Brindisi, ma per il resto, ad esempio, arrivare a Lecce con un autobus o con un treno il 21 o il 22 dicembre non ha un costo eccessivo. Bastano una cinquantina di euro, un prezzo che è tutt’altro che fuori dal mercato. Nella simulazione in grafica a confronto i prezzi di voli (compagnie lowcost), treni (Trenitalia) e autobus (Marino o Flixbus, dipende dalla tratta e dalla convenienza di quel singolo giorno) per chi vuole rientrare da Milano, Bologna, Torino o Roma il 21 o il 22 dicembre, a ridosso del Natale. Chi può ha già prenotato un biglietto con largo anticipo per un giorno antecedente. Viaggiare nei primi giorni di quella settimana, infatti, sicuramente conviene. 
La simulazione da Milano verso Lecce o Bari, vede un costo ancora accessibile a tutti soltanto in bus. Altrimenti servono almeno 119 euro in treno, ma il prezzo cresce il 22 dicembre. Ed è lo stesso discorso per i voli diretti all’Aeroporto del Salento di Brindisi: 124 euro. La compagnia irlandese, ieri, ha fatto il boom di prenotazioni grazie al black friday, ma per tratte diverse. 
E se da Roma e Milano, tutto sommato è possibile arrangiarsi in qualche modo – tenendo presente che i viaggi in treno spesso prevedono almeno un cambio e quelli in autobus talvolta arrivano a durare fino a 12 ore per arrivare in Salento –, il caro prezzi è ancor più evidente da città meno “popolate” da fuorisede, come Torino e Bologna. Sono due centri universitari di livello assoluto, meta privilegiata di studenti e spesso anche lavoratori. 
Da Torino a Brindisi, in aereo, bisogna accontentarsi del volo del 21 dicembre: 182 euro. Il giorno seguente, invece, le soluzioni sono già piene e quindi non è più possibile effettuare prenotazioni. Da Torino a Bari, invece, il 21 dicembre il biglietto costa 226 euro. Aggiungendoci anche il volo di ritorno, che per il 6 e il 7 gennaio può avere costi altrettanto esorbitanti, si raggiungere la cifra che serve per una buona offerta per New York. Tanto per fare un esempio. E in treno, esclusa l’offerta straordinaria per Bari del 21 dicembre (21 euro), un viaggio per Lecce costa fino a 242 euro. 
Cambia poco guardando la tratta che da Bologna porta in Puglia. Anche qui c’è un’offerta importante per Bari il 21 dicembre se si viaggia in treno, ma per il resto la Freccia che va dalla città emiliana al Salento parte da 270 euro.
Il caro prezzi dei trasporti per il contro-esodo di Natale rischia di frenare anche il turismo, in un periodo nel quale la Regione punta forte sulla destagionalizzazione e nel quale si sprecano i pacchetti per le attrazioni natalizie, soprattutto in provincia di Bari e in Valle d’Itria.

Senza contare i disagi di chi vive al Nord, ed è costretto a spendere anche 300 o 400 euro di viaggio per passare il Natale a casa. Come fosse un lusso.

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