«In Puglia sperimentiamo la democrazia diretta»: Emiliano lancia la legge sulla partecipazione

«In Puglia sperimentiamo la democrazia diretta»: Emiliano lancia la legge sulla partecipazione
3 Minuti di Lettura
Lunedì 8 Febbraio 2016, 16:31 - Ultimo aggiornamento: 16:32
E' la «migliore approssimazione possibile alla democrazia diretta»: così il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ha presentato a Bari le linee guida della legge sulla partecipazione popolare, insieme con la sua consigliera per il programma, Titti De Simone. Una legge, ha poi ironizzato il governatore, che rappresenta «l'unico vero modo di trattenermi, perché quella del popolo è l'unica sovranità rispetto alla quale mi fermo». La legge sulla partecipazione punta dunque al coinvolgimento attivo dei cittadini nelle decisioni politiche, pur riservando al legislatore una «clausola di salvaguardia». In pratica, ha sottolineato Emiliano, «stiamo lanciando un azzardo che deriva dalla nostra volontà di coinvolgere chiunque voglia partecipare nella decisione politica, ma non con l'assemblearismo post sessantottino, bensì correndo il rischio che le decisioni collettive possano essere sbagliate». Certo, ha precisato, «c'è una valvola di salvaguardia, cioè la democrazia rappresentativa mantiene la possibilità di prendere una decisione diversa, cioè si può adottare una legge ma il Consiglio regionale deve motivare perché questa è difforme da quella emersa dal dibattito pubblico». La legge nasce dalle Sagre del programma, cioè le assemblee pubbliche con cui è stato costruito il programma di governo del centrosinistra in Puglia. E ripartirà da lì, il prossimo 27 febbraio a Foggia, con il primo confronto pubblico sulla legge in questione. Emiliano ha avvertito che «chiunque potrà venire», anche «Francesco Spina (il sindaco a guida di un'amministrazione di centedestra a Bisceglie che ha chiesto di iscriversi al Pd, ndr), e potranno venire Raffaele Fitto o Matteo Renzi».«Finché i partiti non risorgeranno, e non me lo aspetto a breve - ha rilevato - mi auguro ci siano altri strumenti nel Paese che sostituiscano i recinti di potere che sono vulnerabili».

Dal gasdotto alle grandi opere. De Simone ha immaginato «come sarebbe stato diverso affrontare la vicenda del gasdotto Tap se avessimo avuto uno strumento di questo tipo negli anni scorsi». Tra le novità della normativa, il consigliere di Emiliano ha poi elencato il «monitoraggio e la valutazione insieme ai territori, agli amministratori e ai sindaci sull'attuazione del programma; un bilancio sociale di genere; un documento di programmazione che accompagni il tradizionale bilancio costruito in modo partecipato». Quanto alla programmazione strategica delle politiche pubbliche, De Simone ha sottolineato quelle che vanno «dai prossimi fondi europei al tema del piano regionale di sviluppo che non si fa più dal 1982». Altri "disposivi" in «questa prima proposta, ha aggiunto, sono il 'town (RPT town) meeting' annuale con gli amministratori, una piattaforma online open data che possa consentire anche un lavoro di sorveglianza civica da parte dei cittadini sul funzionamento dei servizi pubblici, e che possa consentirgli di monitorare gli appalti». Le linee guida della legge, ha concluso De Simone, «le apriamo alla più ampia consultazione possibile e, completato il lavoro di ascolto, formuleremo un articolato che comincerà il suo iter istituzionale».
© RIPRODUZIONE RISERVATA