Autonomia, atteso per oggi il sì del Senato. Il Pd: «Andremo fino al referendum»

Autonomia, atteso per oggi il sì del Senato. Il Pd: «Andremo fino al referendum»
di Paola ANCORA
4 Minuti di Lettura
Martedì 23 Gennaio 2024, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 06:51

Autonomia differenziata a grandi falcate verso l'approvazione. Il ddl Calderoli – fra le riforme bandiera contenute nel programma del Governo Meloni - è infatti atteso oggi in Aula al Senato per il voto finale prima del passaggio alla Camera, Con il via libera alla legge messa a punto dal ministro leghista per gli Affari regionali, Roberto Calderoli si darà attuazione a quanto previsto dal terzo comma dell'articolo 116 della Costituzione che, sulla base di un'intesa fra lo Stato e le Regioni interessate, prevede possano essere attribuite alle Regioni a statuto ordinario che ne facciano richiesta, “forme e condizioni particolari di autonomia in 23 materie”. Fra queste, l'istruzione, l'energia, la scuola, i trasporti, la cultura. ù

Cosa prevede il ddl

Il regionalismo differenziato che oggi il Senato potrebbe approvare, prevede poi la possibilità per le Regioni che chiederanno e otterranno l'autonomia, la possibilità di trattenere il gettito fiscale per utilizzarlo interamente sul proprio territorio. Tali maggiori funzioni potranno però essere attribuite soltanto dopo aver determinato i Lep, ovvero i Livelli essenziali delle prestazioni, che rappresentano i basilari diritti di cittadinanza da garantire a tutti gli italiani, da Aosta a Lecce.

Il ddl Calderoli prevede anche misure perequative per ridurre i gap fra Nord e Sud del Paese, ma su questo e sull'intero impianto della norma i costituzionalisti hanno sollevato molti dubbi. Gli stessi sui quali, ancora oggi in Aula a Palazzo Madama, farà leva l'opposizione per chiedere lo stop al ddl 615. «è un ritorno al passato: se la maggioranza non cambia idea torniamo ai tempi della propaganda leghista più becera – ha detto il presidente dei senatori Pd, Francesco Boccia -. Mattarella dice che l' autonomia rafforza l'unità nazionale se attua il principio di sussidiarietà. Ma se si applica un solo comma del titolo V della Costituzione quel principio non si attua. E quello che si sta compiendo è uno scambio tra Lega e FdI che chiede in cambio la riforma del premierato. Uno scambio che verrà pagato dai cittadini italiani perché noi abbiamo sempre detto che la Costituzione va attuata tutta, in tutti i suoi articoli, dal 114 al 120 compresi: sussidiarietà, differenziazione, meccanismi di solidarietà sono presenti in tutti questi articoli, mentre il ddl Calderoli in realtà non garantisce la vera priorità, cioè la garanzia di diritti universali per tutti, come afferma la Costituzione».

L'ipotesi referendum

Boccia annuncia che il Pd è «disposto ad arrivare fino al referendum» per impedire che «il Barattellum di Calderoli crei territori e cittadini di serie A e di serie B», mancando del tutto - e questo è una delle principali preoccupazioni dei giuristi italiani - i riferimenti alle risorse disponibili sia per attuare l’autonomia che per garantire una reale perequazione fra Regioni più o meno ricche ed efficienti.
«Bisogna partire dalla definizione dei Lep, è fondamentale. Partendo da questo si può affrontare un dibattito all'interno del Parlamento e nel quale la Cisl darà un suo contributo» ha ribadito ancora ieri, da Bari, il segretario generale della Cisl Puglia, Antonio Castellucci. «È chiaro - ha aggiunto - che è necessario salvaguardare la coesione del Paese».

Il fronte del Nord

Di tutt’altro tono, le parole dei governatori di Lombardia e Veneto che, per primi, hanno chiesto l’autonomia insieme all’Emilia Romagna, firmando le pre-intese con lo Stato già nel 2018, con il Governo Gentiloni. «Un passaggio fondamentale, decisivo per il raggiungimento di un obiettivo fortemente voluto non solo dalla politica e dalle istituzioni, ma soprattutto dal popolo» ha detto ieri il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana. «Non dimentichiamo mai - ha aggiunto - che sul tema dell'Autonomia, in Lombardia e in Veneto si è svolto un referendum nel quale si sono espressi democraticamente i cittadini. Proprio grazie all'Autonomia, tutte le Regioni, se governate con razionalità e competenza, potranno godere di importanti benefici». Per il presidente del Veneto, Luca Zaia «l’autonomia sarà la lente d'ingrandimento sull'efficienza dei territori. È la base del processo virtuoso dove le Regioni possono scegliere di sfruttare le opportunità della riforma, mettendosi alla prova nel rendere più efficaci i processi amministrativi e di governance. Ci sarà un’intera regione, il Veneto, con gli occhi puntati sui lavori parlamentari. Ringrazio la premier Meloni, il ministro Calderoli e l'intero esecutivo. Ci aspettiamo una giornata storica - ha concluso Zaia - come sarà il voto alla Camera per il voto finale che darà avvio alla riforma federalista». Si vedrà.

© RIPRODUZIONE RISERVATA