Dopo che il Consiglio regionale ieri ha approvato una mozione contro l’invasione dell’Ucraina, Michele Emiliano torna a parlare del conflitto in corso e degli effetti che questo sta avendo sulla crisi energetica anche alla luce della presenza in Puglia della Tap. Rispondendo alle domande del Corriere del Mezzogiorno, il presidente della Regione torna a parlare dell'opera. «La Regione, sia con Vendola sia con Emiliano, non è mai stata contraria al gasdotto e abbiamo resistito alla manipolazione dell’informazione operata dai contendenti che si scontravano sul sì o sul no. La nostra posizione riguardava l’approdo del gasdotto. Venivamo descritti come schiavi delle multinazionali dai No Tap e indicati come No Tap da coloro che, assurdamente, avevano scelto come approdo Melendugno anziché Brindisi, facendo spendere ai contribuenti centinaia di milioni di euro per agganciare più a nord lo snodo della Snam».
«Il gasdotto? Mai stati contrari, ma lo volevamo a Brindisi»
Mai come in questi giorni la presenza del gasdotto ma anche i ritardi nella realizzazione dell'opera sono infatti tornati di stringente attualità mentre la Puglia, così come il resto d'Italia, si sta organizzando anche per dare risposta all'arrivo degli sfollati in fuga dalla guerra in Ucraina.