Omicron, mutazione "sfuggita" agli scienzati o trasmessa attraverso i topi. Le ipotesi sulla variante

Omicron, mutazione "sfuggita" agli scienzati o trasmessa attraverso i topi. Le ipotesi sulla variante
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Sabato 29 Gennaio 2022, 17:43 - Ultimo aggiornamento: 17:48

Dallo scorso dicembre - quando per la prima volta si sono rilevati due casi in Puglia - e in meno di due mesi ormai secondo gli esperti il 100% dei contagi in regione è attribuibile a Omicron. Ma da dove ha origine questa variante del Covid che è ormai stata rintracciata in 120 Paesi? E perchè si diffonde così rapidamente? Interrogativi ai quali un gruppo di scienziati sta cercando di dare risposta. E al momento sono tre le ipotesi allu studio. 

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Ecco le ipotesi degli scienziati

Sul punto prova a fare luce  la rivista "Nature".

Secondo gli scienzati, infatti, determinare in quali condizioni si sia sviluppata questa mutazione altamente potrebbe aiutare a prevedere il rischio che emergano nuove varianti e suggerire misure per ridurlo al minimo. Lo sostiene Angela Rasmussen, virologa presso l’Organizzazione per i vaccini e le malattie infettive dell’Università del Saskatchewan a Saskatoon, in Canada. Dunque le ipotesi sulla sua natura. Se Omicron è più contagiosa a causa delle sue 30 mutazioni nella proteina Spike rispetto a Delta, secondo la prima ipotesi la sua diffusione sarebbe frutto di un errore dei ricercatori mondiali ai quali sarebbero sfuggite una serie di mutazioni che hanno portato all'origine di Omicron.  Ma si ritiene anche che potrebbe il virus aver sviluppato più mutazioni nella stessa persona a causa di un'infezione di lunga durata e, poi, essersi diffusa. La terza teoria riguarda, infine, il mondo animale: la variante potrebbe aver avuto origine nei topi e nei ratti e successivamente  sarebbe stata trasmessa sull'uomo. «Per ora le tre ipotesi sono tutte valide» afferma a Nature Jinal Bhiman, medico ricercatore presso l’Istituto nazionale per le malattie trasmissibili di Johannesburg. «Omicron pare spuntata dal nulla», spiega a Nature Darren Martin, biologo computazionale presso l’Università di Cape Town. Il gruppo consultivo scientifico per le origini dei nuovi patogeni dell’Organizzazione mondiale della sanità si è riunito a gennaio per discutere le origini della variante e dovrebbe pubblicare un rapporto all’inizio di febbraio. 

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