Contagi sottostimati, l'Iss: "In Puglia forte ritardo di notifica dei nuovi casi". La replica della Regione

Contagi sottostimati, l'Iss: "In Puglia forte ritardo di notifica dei nuovi casi". La replica della Regione
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Sabato 29 Gennaio 2022, 16:12 - Ultimo aggiornamento: 19:53

C'è anche la Puglia tra le nove regioni sulle quali punta i riflettori l'Istituto superiore della Sanità. Secondo gli esperti dell'Iss la frenata di Omicron, il calo dell'incidenza e l'appiattimento della curva dei contagi da Covid potrebbe essere solo appartente. E ciò a causa del “forte ritardo di notifica" dei nuovi casi da parte di nove Regioni, si legge nel bollettino settimanale della sorveglianza integrata.

L'Iss: "Tracciamento saltato e nuovi casi comunicati in ritardo"

“Si ribadisce che anche in quest’ultima settimana – si legge nel report – il numero di casi notificati dalle regioni Basilicata, Calabria, Friuli-Venezia Giulia, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana e dalla P.A.

di Bolzano risentono di un forte ritardo di notifica dovuto a difficolta’ tecnico-organizzative e alla forte pressione sui servizi sanitari. Pertanto non tutti i casi diagnosticati dalle regioni sopra descritte sono stati segnalati al sistema di sorveglianza integrato COVID-19. La lieve diminuzione dell’incidenza settimanale a livello nazionale si spiega “anche verosimilmente” con “la forte sottonotifica”.

I "numeri" della Puglia nel monitoraggio settimanale

I primi segnali positivi sulla frenata del contagio in Puglia sono stati evidenziati proprio nelle scorse ore attraverso il monitoraggio settimanale di Iss e Ministero della Salute. A partire dall’incidenza dei nuovi positivi su 100mila abitanti: nl periodo compreso tra il 21 e il 27 gennaio l’incidenza si sarebbe attestata a quota 1.44,6 casi. Nei sette giorni precedenti - tra il 14 e il 20 gennaio - lo stesso indicatore era paria a 1.647,4 casi. E ancora, in relazione all’indice di diffusione del contagio Rt, rispetto alla scorsa settimana in tutta Italia, è cresciuto il numero delle regioni che presentano un indice Rt inferiore alla soglia di guardia di 1. Tra le eccezioni, tuttavia, rientra proprio la Puglia con un Rt pari a 1.1. Sulla base dell'allert dell'Iss, tuttavia, ora anche questi numeri potrebbero cambiare. 

La replica del Dipartimento, Montanaro: «Nessun ritardo»

«La Regione Puglia non sconta alcun ritardo di notifica, nonostante i casi diagnosticati nei mesi di dicembre e gennaio, oltre 280.000, siano pari a tutti i casi positivi registrati da febbraio 2020 fino a novembre 2021, e agisce in assoluta trasparenza, curando di effettuare il recupero dei casi a seguito dell'innovazione introdotta dal nuovo decreto ministeriale». È la replica del Dipartimento regionale promozione della Salute a quanto riportato nella relazione dell'Iss secondo il quale in Puglia, come in altre otto Regioni, i nuovi casi Covid nelle ultime due settimane potrebbero essere sottostimati per un ritardo nelle notifiche. «Come è noto - sostiene il dipartimento - a seguito del decreto ministeriale del 30 dicembre che ha consentito l'utilizzo dei test antigenici rapidi per la conferma di positività dell'infezione al virus SARS-CoV-2 anche senza conferma del tampone molecolare, la Regione Puglia ha adeguato le procedure di notifica dei casi. È stata pertanto avviata una procedura di recupero dei casi che ricadevano in questa fattispecie: a partire dal 13 gennaio, da indicazioni ricevute dall'ISS e dal Ministero della Salute, ogni giorno sono stati comunicati sia i nuovi casi notificati nelle ultime 24 ore sia i casi riconteggiati a partire dal primo gennaio, dandone quotidianamente evidenza sulla piattaforma dei dati aggregati della Protezione Civile del Sistema di Sorveglianza Iss. Nel monitoraggio della settimana 13-17 gennaio, l'Istituto Superiore di Sanità ha comunicato con mail di aver riscontrato un ritardo di notifica del 47%: la Regione ha riscontrato la nota, evidenziando che il calcolo effettuato dall'Iss comprendeva anche i casi riconteggiati dal primo gennaio. Basandosi sui dati notificati entro le 24 ore di ciascun giorno della settimana in esame, il ritardo di notifica risulta invece pari al 2%, da considerarsi assolutamente fisiologico e ampiamente al di sotto della soglia di allerta del 15%».

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