La mano tesa di Abodi: «Corsa contro il tempo prevalga la collaborazione»

La mano tesa di Abodi: «Corsa contro il tempo prevalga la collaborazione»
di Domenico PALMIOTTI
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Mercoledì 15 Novembre 2023, 08:01 - Ultimo aggiornamento: 08:28

La fiducia e la presa d’atto. Presenti entrambi alla cerimonia inaugurale del Festival nazionale della cultura paralimpica, il ministro dello Sport, Andrea Abodi, e il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, scambiano alcune battute con i giornalisti sui Giochi del Mediterraneo prima dell’arrivo del capo dello Stato, Sergio Mattarella, in Arsenale. Nessuna polemica a distanza tra ministro e governatore, ma le frasi pronunciate comunque denotano che qualche strascico del recente scontro tra Bari (Regione) e Roma (Governo) ancora c’è. Scontro che ha visto prevalere la volontà di Governo e Coni, che hanno azzerato il vecchio comitato e ne hanno costituito uno nuovo nel quale detengono la maggioranza. Governo ora protagonista perché tra fondi vecchi (deliberati nel 2022) e nuovi (dl di Bilancio per il 2024) ha messo sul piatto 275 milioni. Mentre la Regione conserva sì lo status di membro di diritto, ma ha meno potere di prima. Particolare, quest’ultimo, su cui Abodi non si sofferma, preferendo invece manifestare fiducia sul fatto che adesso bisogna andare con passo veloce, perché il tempo che separa dall’inaugurazione dei Giochi si va progressivamente assottigliando, e auspicando armonia e collaborazione a tutti i livelli.

L'apertura (con frecciate) di Emilano


Pro collaborazione si dichiara pure Emiliano, che però qualche frecciata la scaglia vedendo quello che è accaduto in questi giorni.

Con la Regione a cui è stato fatto fare un passo indietro. Emiliano dice che se lo aspettava (ecco la presa d’atto), ma non fa nomi, anche se il riferimento è chiaramente al ministro Raffaele Fitto. Intanto per esorcizzare il rischio di non farcela rispetto a giugno 2026, Abodi ricorre ad una battuta: «Dobbiamo rincorrere il tempo ma faremo in tempo». E spiega a proposito dei lavori, siano essi di costruzione o di ristrutturazione, che devono ancora partire: «Non bisogna avere paura. Bisogna affrontare le difficoltà. Ne avremo, come le abbiamo per altri grandi avvenimenti, ma fa parte dei nostri doveri cercare di affrontarle e di risolverle. Penso che il presupposto per risolvere i problemi sia la coesione, la collaborazione, il rispetto reciproco e il gioco di squadra. Se prevarranno questi sentimenti, le difficoltà le supereremo». Fare i Giochi del Mediterraneo, per il ministro dello Sport, «è stata sempre l’aspettativa nostra, del Governo. All’evento del 2026 teniamo particolarmente tutti - rileva Abodi -. Magari abbiamo sfumature diverse nelle sensibilità, ma sono convinto che prevarrà il minimo comun denominatore negli interessi». E legando idealmente Festival della cultura paralimpica e Giochi del Mediterraneo, Abodi osserva che «tappa dopo tappa, è importante che ci siano questi grandi appuntamenti. Da qui al 2026 noi dovremmo costruire quello che ancora non c’è e lasciare delle eredità».

Le nomine del direttivo


Sulle nomine sia nel comitato direttivo (c’è già la prima e l’ha fatta il Comune di Taranto con l’ex assessore regionale ed ex deputato Dem Michele Pelillo) che nell’assemblea di indirizzo, Abodi dice «Verranno. Verranno - aggiunge il ministro - perché le donne e gli uomini che fanno parte del comitato saranno una chiave importante per dimostrare che c’è una volontà piena ed una capacità piena di risolvere le cose e fare di questi Giochi un’edizione fantastica».
Invece sull’arretramento forzato, Emiliano non recrimina. Si sforza di guardare avanti, sostiene che «la Regione Puglia è stata protagonista assoluta dei Giochi del Mediterraneo» e sottolinea che «il fatto di averli ideati, ottenuti e fatti partire è stata una cosa molto importante. Dopodiché - chiosa polemicamente Emiliano - c’era da aspettarsi che il Governo non ce li lasciasse finire, fa parte delle regole del gioco, soprattutto quando i giocatori sono quelli che sono». E tuttavia, aggiunge, «noi collaboreremo lealmente come prescritto dalla Costituzione e dal buon senso. Vengono in mente le due mamme di Salomone. La mamma vera, pur di non tagliare in due il bambino, era dispost a pure a cederlo alla mamma falsa. Oggi noi siamo così legati a Taranto e all’idea dei Giochi che non abbiamo detto una parola». Mentre parole belle Emiliano spende sul presidente Mattarella: «Il presidente della Repubblica, con il suo solito intuito paterno, ha capito che la sua presenza qui avrebbe svolto una funzione importantissima, sfondando il limite della competizione sportiva e andando al cuore della necessità umana di questa città. Che ha bisogno di lealtà - commenta Emiliano con un passaggio che sembra richiamare altre situazioni -, ha bisogno di essere trattata con gentilezza, con intelligenza, senza tradimenti e soprattutto ha bisogno del sostegno dello Stato».
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