Il gesto di protesta dei parlamentari salentini

Il gesto di protesta dei parlamentari salentini
di Alessandra LUPO
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Mercoledì 9 Settembre 2015, 07:17 - Ultimo aggiornamento: 07:18
Che il feeling tra il territorio salentino e Trenitalia da qualche tempo non godano di buona salute, dopo che la società ha deciso di riattivare il Frecciarossa da Milano alla Puglia solo fino a Bari, escludendo Lecce, è ormai acclarato. Ma ora ad incrinarsi è anche il rapporto istituzionale tra i rappresentanti del territorio in parlamento e la società pubblica di Ferrovie dello Stato che gestisce il trasporto su ferro nel paese.



Un passaggio istituzionale non da poco, che si concretizzerà nell’accoglienza glaciale riservata dai deputati e senatori delle province di Lecce, Brindisi e Taranto all’amministratore delegato di Trenitalia Michele Elia, che domani sarà in visita in Puglia.

Elia nel pomeriggio sarà infatti a Bari e poi in treno fino a Barletta, per la presentazione del Frecciarossa 1000, l’Etr intitolato all’atleta Pietro Mennea, indimenticabile corridore di origine barlettana, soprannominato “La freccia del Sud”.



Ma nonostante l’invito sia esteso a tutti i rappresentanti istituzionali, sono numerosi i parlamentari decisi a disertare l’incontro, per dare un segnale tangibile di dissenso.

I primi ad annunciare l’intenzione di non prendere parte a quella che definiscono «una passerella inutile, finché i treni non arriveranno anche a Lecce», sono stati il deputato Rocco Palese e il senatore Vittorio Zizza che aveva anche lanciato l’hashtag #iononpartecipo e durante l’assemblea dei Conservatori e riformisti che si è tenuta lunedì scorso a Brindisi ha invitato i parlamentari del suo partito a fare altrettanto: «Il comportamento di questa azienda è inaccettabile e io non farò mai passerella ipocrita», ha ribadito il senatore.



Ma sulla stessa lunghezza d’onda sono anche le anime salentine del Pd. «Sarebbe del tutto ipocrita essere presenti all’inaugurazione, visto tutto quello che sta succedendo», commenta il senatore democratico brindisino Salvatore Tomaselli. E dello stesso avviso sono i deputati salentini Salvatore Capone e Federico Massa, che annunciano la loro assenza a Bari, così come farà il deputato tarantino Ludovico Vico.



Trenitalia non sembra temere più di tanto l’incidente diplomatico e dopo il giro inaugurale con il presidente della Repubblica, lo scorso 25 aprile, domani porterà come da programma il nuovo treno in Puglia, dove resterà il tempo necessario a mostrare design e potenza del convoglio per poi tornare sulle tratte del centro-nord cui è destinato.

Una scelta che fa molto discutere anche a Barletta, dove la cittadinanza è divisa tra chi gioisce per l’intitolazione a Mennea e chi si rammarica perché quella tratta il Frecciarossa non lo vedrà nemmeno col cannocchiale. Ma al di là del supertreno da oltre 300km all’ora, la mobilitazione riguarda il servizio Frecciarossa, che dal 20 settembre Trenitalia prevede di riattivare in Puglia, dopo 7 anni di assenza, ma solo sulla tratta Milano-Bari, tagliando fuori Lecce, e quindi Brindisi e gran parte della provincia tarantina che utilizzerebbe quel collegamento anziché raggiungere Bari. Di qui la mobilitazione che va avanti da oltre dieci giorni, col pressing crescente del territorio per chiedere ai rappresentanti istituzionali - Regione e Governo - di farsi tramite con Trenitalia affinché riveda la sua decisione, ritenuta discriminatoria e ingiusta. Ecco perché accanto al dialogo aperto dalla Regione e alla petizione on line di Quotidiano, prosegue anche l’azione parlamentare, sempre più trasversale e decisa.



E se ieri il presidente della commissione Bilancio a Montecitorio, Francesco Boccia (Pd), appoggiava l’idea del deputato fittiano Rocco Palese di un’audizione di Trenitalia in Parlamento, il deputato del Pd, Federico Massa, componente della Commissione Trasporti ha già ufficializzato al capogruppo la richiesta «di attivarsi in merito alla richiesta di audizione dei dirigenti di Trenitalia sulla questione dell’alta velocità e del treno Frecciarossa che, al momento, vede penalizzato l'intero territorio salentino».



«Continuo a credere che, insieme alle utilissime battaglie e rivendicazioni sui mezzi di comunicazione, - continua Massa - compito della politica sia di operare fattivamente attraverso i canali istituzionali per ottenere i migliori risultati possibili per il nostro territorio e i nostri concittadini».

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