Grano duro, in Puglia un cereale riconducibile al "Senatore Cappelli"

Grano duro, in Puglia un cereale riconducibile al "Senatore Cappelli"
di Alessandra RICCO
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Lunedì 6 Novembre 2023, 10:30


Scoperto un cereale locale, imparentato con il "Senatore Cappelli", la nota cultivar di grano duro autunnale. Il ritrovamento è avvenuto in un campo della provincia di Lecce da parte di Fernando Tateo, professore ordinario di Scienze e Tecnologie alimentari all'Università Statale di Milano e la scoperta è stata realizzata da un gruppo di scienziati del Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali da lui coordinati.

Il grano trovato nei campi pugliesi


Tale grano selvatico, trovato per caso nei campi pugliesi e studiato dagli scienziati dell'Università Statale di Milano, non era stato mai identificato fino a oggi.

E questo malgrado i programmi di selezione di grano duro, iniziati in Italia all'inizio del 1900, si siano intensificati già dopo la Seconda Guerra Mondiale.

La storia del ritrovamento


Tutto è cominciato quando Fernando Tateo, di origini pugliesi, ha individuato nel 2018 nella sua terra natia la presenza di questo cereale di grano duro, geneticamente riconducibile alla varietà Senatore Cappelli. Il professore ordinario lo ha quindi denominato "TB2018". Caratterizzandolo chimicamente, ha intuito che si poteva trattare di una landrace riferibile al "Senatore Cappelli". Successivamente, il relativo reimpianto ha confermato la somiglianza dei semi con quelli storicamente ascrivibili al grano duro del Senatore Cappelli.


Con il reimpianto di quanto ritrovato sono emerse diverse caratteristiche che via via sono state indagate da un gruppo di ricercatori dell'Università Statale di Milano, coordinati da Fernando Tateo. Tra queste, è saltata subito all'occhio l'evidenza di una significativa riduzione relativa allo stelo, più basso rispetto al Senatore Cappelli.

Lo studio


Grazie alla collaborazione del gruppo di genetisti, agronomi, tecnologi alimentari e al sequenziamento genomico del grano ritrovato, si è evidenziato che la nuova "TB2018" potrebbe essere derivata spontaneamente dal Senatore Cappelli, nonostante abbia sviluppato tratti genetici differenti. Si è giunti, dunque, a confermare la riconducibilità genetica della landrace spontanea al Senatore Cappelli, anche se con limitata diversità. Tratti distintivi differenti che, in ogni caso, potrebbero renderla più interessante dal punto di vista agronomico.


Infatti, dalle analisi compiute, pur constatando la somiglianza genetica con la varietà storica Senatore Cappelli, si è potuto rilevare anche un altro dato importante: le radici emergenti dai semi nelle prime fasi di crescita sono più corte rispetto a quelle del "Senatore Cappelli". E, coltivando nei campi in provincia di Lecce, in condizioni controllate, il cereale locale geneticamente scoperto i ricercatori hanno confermato di poter ottenere un fusto di altezza media di 110 centimetri, misura inferiore rispetto all'altezza media di 135 centimetri tipica del fusto del "Senatore Cappelli". Tale conformazione lo renderebbe, dunque, meno soggetto anche ai danni delle intemperie.


A occuparsi del sequenziamento genetico di questo grano neoscoperto è stato Filippo Geuna, docente di Miglioramento Genetico e Arboricoltura all' all'Università Statale di Milano.
«Per studiare il genoma di TB2018 - spiega Filippo Geuna - abbiamo deciso di risequenziarlo. E per farlo abbiamo utilizzato un genoma di riferimento per la specie più che utilizzare metodologie basate solo su marcatori molecolari che possono esplorare posizioni specifiche del genoma, e andava quindi realizzata un'analisi più completa. Nello specifico, per il grano duro abbiamo preso come riferimento il genoma della varietà Svevo', sequenziato per la prima volta nel 2019».

Una scoperta interessante


La scoperta acquisisce ancora più valore se si pensa che negli ultimi anni, complici i cambiamenti climatici che stiamo vivendo, si è manifestato un ritrovato interesse per le varietà locali. Alternative prese in considerazione come fonte di ispirazione genetica per la selezione di nuove varietà di grano duro. E, grazie allo studio genetico di questo nuovo grano selvatico trovato da Fernando Tateo, viene gettata altra luce su questo storico cereale italiano.
Una scoperta, questa, sicuramente interessante sotto tanti punti di vista: si porta dietro novità dal punto di vista produttivo e ne promette anche da quello nutrizionale, anche se lo studio sulle sue potenziali applicazioni è ancora in corso.
La ricerca ha ottenuto molta risonanza ed è stata recentemente pubblicata su Plos One, oltre che menzionata anche da Nature Italy.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

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