Giunta, si stringe il cerchio. Verso il sì dei Cinque stelle. Da Bray a Maraschio, tutti i nomi

Giunta, si stringe il cerchio. Verso il sì dei Cinque stelle. Da Bray a Maraschio, tutti i nomi
di Francesco G.GIOFFREDI
4 Minuti di Lettura
Martedì 3 Novembre 2020, 08:23 - Ultimo aggiornamento: 14:47

Un paio di accordi politici, uno in particolare, da blindare col lucchetto nazionale. Le ultime riserve da sciogliere. E il gioco di incastri da completare. Per Michele Emiliano ieri è stata giornata di consultazioni, verso la definitiva composizione della squadra di governo regionale: ha incontrato i gruppi consiliari di maggioranza e ha intensificato i contatti col quartiere generale romano dei cinque stelle, e in particolare col capo politico Vito Crimi. Linea calda: il M5s s'avvia a passi più o meno decisi verso l'ingresso in maggioranza. Scelta strategica, di respiro nazionale, che giocoforza vincerà le resistenze di una parte del gruppo dirigente pentastellato pugliese (su tutti: la consigliera Antonella Laricchia e la senatrice Barbara Lezzi). Questione di dettagli, e di posta in gioco: Emiliano mette sul tavolo un assessorato, ma potrebbe non bastare. Sui piatti della bilancia balla anche altro: dalla vicepresidenza della giunta a un ruolo di rilievo nell'Ufficio di presidenza del Consiglio. Si tratta. La foggiana Rosa Barone sembrerebbe sempre in pole per la poltrona d'assessore, la delega è però ancora un'incognita. Grazia Di Bari e Cristian Casili gli altri nomi in agenda.


L'altra frontiera del dialogo di queste ore è a sinistra, che non ha consiglieri eletti. Ma che Emiliano vuol comunque premiare e valorizzare, sfruttando così i due slot (su dieci) per gli assessori esterni. Il governatore ha accantonato l'idea delle scorse settimane, quando aveva ipotizzato un solo assessore unitario per vendoliani e Art1-Mdp: strada sbarrata da entrambe le sinistre. Saranno perciò due. E i nomi sono già nero su bianco, pur con qualche distinguo: Anna Grazia Maraschio per i vendoliani, Massimo Bray per l'area Art1-Mdp. La prima - leccese, consigliera di Parità della Regione - è stata indicata dall'ex governatore, a cui è politicamente legata da anni. Maraschio è destinata alla delega all'Ambiente. Bray, ex ministro della Cultura del governo Letta e direttore dell'Istituto Enciclopedia Treccani, è una intuizione di Emiliano. Tradotto: l'ha contattato senza passare dai vertici nazionali (il ministro Roberto Speranza) e regionali (l'ex consigliere Ernesto Abaterusso) di Art1-Mdp.

Ed è proprio questo l'ostacolo da circumnavigare: incassare il gradimento del partito, ovviamente dopo aver ottenuto il definitivo sì di Bray (da sempre vicino a Massimo D'Alema, padre nobile di Art1-Mdp). Speranza e Abaterusso puntavano ad altro, in realtà: cioè alla nomina dell'ex consigliere, dopo il patto di lealtà nel quinquennio e in campagna elettorale (il ministro era al fianco di Emiliano a tre giorni dal voto). Ad ogni modo: Bray sarebbe assessore alla Cultura, naturalmente.


E poi? Lo schema si dispiega su 11 postazioni: i dieci assessori e la presidenza del Consiglio. Sette uomini e quattro donne. In ottica politica: quattro al Pd, due alla civica Con, due ai Popolari, poi uno a testa per M5s, vendoliani e Art1. Detto - con le dovute precisazioni - di Barone, Maraschio e Bray, il quadro è poi di fatto completo: Donato Pentassuglia all'Agricoltura (Pd, tarantino), Raffaele Piemontese (Pd, Foggia) confermato al Bilancio, Pierluigi Lopalco (Con, eletto a Bari ma leccese) alla Sanità, Alessandro Delli Noci (Con, Lecce) allo Sviluppo economico, Sebastiano Leo (Popolari, salentino) confermato a Lavoro e Formazione, Gianni Stea (Popolari, barese) al bis ma non all'Ambiente. Restano le altre due donne dei democratici: un assessore e la presidente del Consiglio. Per il posto in giunta è testa-a-testa tra la barese Anita Maurodinoia (uscente) e la debuttante Debora Ciliento (Bat). Nessun dubbio per lo scranno più alto dell'aula consiliare: spetterà a Loredana Capone, leccese e assessore uscente.


In parallelo, il che rallenta parzialmente le cose, Emiliano e lo staff di fedelissimi stanno provvedendo a riorganizzare le deleghe e la macchina amministrativa: l'obiettivo è garantire una perfetta corrispondenza - fattore quantomeno zoppicante in questi cinque anni - tra deleghe e Dipartimenti. Ma i tempi? La proclamazione ufficiale dei 50 consiglieri obbliga Emiliano a non temporeggiare, entro metà settimana il governatore vuol firmare i decreti di nomina dei dieci assessori. Anche perché in questo momento è solo, senza giunta: è decaduta anche quella dell'ultimo quinquennio, dopo la proclamazione a presidente dei giorni scorsi.

© RIPRODUZIONE RISERVATA