Ultime trattative per il Giochi. L’idea: il Comitato resta ma il governo peserà di più

Ultime trattative per il Giochi. L’idea: il Comitato resta ma il governo peserà di più
di Domenico PALMIOTTI
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Venerdì 20 Ottobre 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 21 Ottobre, 14:16

I pontieri tra Bari e Roma, tra Regione e Governo, si sono messi subito al lavoro. L’obiettivo è garantire lo svolgimento dei Giochi del Mediterraneo 2026 a Taranto. La sponda per la Puglia è soprattutto il ministro dello Sport, Andrea Abodi. Il capo di gabinetto della presidenza della giunta, Giuseppe Catalano, sta lavorando ad un possibile testo di mediazione da portare nella riunione di oggi pomeriggio, che è in aggiornamento con quella dell’altroieri finita senza alcun risultato, anzi male, visti gli strascichi di accesa polemica che ci sono stati, col governatore Michele Emiliano che ha attaccato duramente il ministro Raffaele Fitto.

Le trattative

È duplice il compito delle diplomazie in queste ore e sino a poco prima dell’incontro, che vedrà molti interlocutori collegati e non in presenza a Roma. Raffreddare l’elevata tensione tra Regione e Governo (ecco perché si punta per ora sulla sponda Abodi) e mediare tra posizioni che l’altro giorno si sono rivelate antitetiche. Perché il Governo, ritenendo che l’attuale comitato organizzatore, dal quale sono usciti Coni e Governo, abbia fallito, vuole completamente azzerarlo, rifare lo statuto, quindi creare un nuovo comitato con più componenti. Comitato nel quale Governo e Coni abbiano la maggioranza (e si vorrebbe far entrare il commissario dei Giochi, Massimo Ferrarese) e scelgano anche un nuovo direttore generale al posto dell’attuale, Elio Sannicandro, che è anche capo dell’agenzia regionale Asset.

All’opposto, la Regione, con Emiliano, difende il comitato in carica, dice che ha ben lavorato e afferma che se si sono accumulati ritardi importanti e i progetti degli impianti sportivi non sono ancora sulla rampa di lancio, questo dipende dal fatto che il Governo non ha materialmente erogato i soldi deliberati, 150 milioni. 

Il compromesso


Come conciliare, quindi, le due posizioni? Fonti vicine ai partecipanti al tavolo col Governo dicono che si starebbe lavorando ad un “ibrido”, ad un compromesso. Ovvero, accogliere la totalità delle richieste del Governo - che vuole contare di più avendo messo le risorse - ma all’interno dell’attuale comitato. Come questo compromesso sarà materialmente articolato, quali correzioni e integrazioni subirà sino a poco prima della riunione odierna, quante possibilità di riuscita abbia, che risposte darà il Governo, è cosa che si potrà dire stasera, a confronto finito. Se le posizioni tra Regione e Governo si allineano, è fatta o quasi, anche se sulla macchina organizzativa dei Giochi pesano sempre più interrogativi grandi come macigni proprio perché i tempi, rispetto a giugno 2026, si vanno progressivamente accorciando e tutto è ancora da fare come appalti, lavori e opere. Altrimenti, se le distanze tra Bari e Roma restano, tutto si complica, atteso che Ferrarese aspetta il nuovo comitato organizzatore con dentro Governo e Coni per presentare il nuovo master plan. Che poi, subito dopo, andrà al Governo (che deve approvarlo) e al comitato internazionale (che l’attende entro il 30 ottobre per visionarlo). La riunione odierna dovrebbe vedere molti collegati e pochi presenti. Emiliano dovrebbe collegarsi come la volta precedente. Il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, l’altro ieri presente, dovrebbe collegarsi e con lui, pare, anche l’assessore comunale Mattia Giorno. Ferrarese, che a Roma c’era, oggi non sarà presente, né dovrebbe collegarsi. Davide Tizzano, presidente del comitato internazionale dei Giochi, sta valutando e in ogni caso potrebbe esserci. Melucci confida che Regione e Governo si accordino ed evidenzia che lui e il commissario ora viaggiano in sintonia dopo i contrasti dei mesi scorsi. In effetti, il sindaco di Taranto si è più volte scontrato col commissario Ferrarese, ma la sua prima dichiarazione, a giugno, è stata di disponibilità alla collaborazione. 
Che dopo diversi alti e bassi, vedi lo scontro sullo stadio (farne uno completamente nuovo demolendo interamente l’esistente, oppure ristrutturare in modo importante l’attuale Iacovone?), adesso pare raggiunta. Emiliano, invece, sin dall’inizio ha tenuto una posizione dura e ha visto nel commissariamento e nelle vicissitudini che sono seguite, la mano di Fitto.

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