Covid, via ai vaccini da ottobre. In una settimana +44% di casi

Covid, via ai vaccini da ottobre. In una settimana +44% di casi
di Andrea TAFURO
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Sabato 16 Settembre 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 19 Settembre, 09:43

Conto alla rovescia per la nuova campagna vaccinale anti-covid, con il siero aggiornato alle sottovarianti del virus e destinato a oltre 20 milioni di italiani tra over60, fragili adulti e pediatrici, donne in gravidanza e operatori del comparto sanitario. Il via, anche in Puglia, è previsto tra la fine settembre e l’inizio di ottobre, con il compito della somministrazione affidato a medici di medicina generale, pediatri e probabilmente anche alle farmacie. Il covid rialaza la testa:  secondo l'ultimo report (settimanale, aggiornamento al 15 settembre) i casi Sars-Cov 2 rilevati al 13 settembre scorso sono 30.777, +44% rispetto ai 21.316 della settimana precedente.

Vaccini aggiornati

Importante quindi in questa fase d’avvicinamento sarà la programmazione nazionale e l’organizzazione dei camici bianchi per non farsi trovare impreparati. Il primo “ok” al siero rimodulato è arrivato dall’Ema, l’Agenzia europea dei medicinali, ed ora è stato ratificato anche dall’Aifa, come spiegato dal ministro della Salute, Orazio Schillaci. «I nuovi vaccini aggiornati contro le varianti Xbb circolanti di Omicron – ha dichiarato Schillaci - arriveranno entro due settimane e la campagna vaccinale anti-Covid e antinfluenzale partirà dagli inizi di ottobre.

Le due vaccinazioni, antinfluenzale ed anti-Covid, potranno essere effettuate nella stessa seduta vaccinale». 

Dosi gratuite per tutti


I vaccini, nella nuova formulazione creata da Pfizer e Moderna, saranno comunque garantiti gratuitamente a tutti cittadini che vorranno sottoporsi alla somministrazione, e non soltanto alle categorie indicate nell’ultima circolare del ministero della Salute. La dose di richiamo, la quinta anti-covid, avrà una copertura di 12 mesi. Tuttavia non ci sarà alcun obbligo di inoculazione, ma la raccomandazione, contenuta nella circolare del 14 agosto scorso, affinché si vaccinino tutte le persone di età pari o superiore a 60 anni, gli ospiti delle strutture per lungodegenti, ma anche donne in gravidanza o nel post partum (anche se allattano) e anche operatori sanitari impegnati in strutture di lungodegenza. E poi persone tra 6 mesi e 59 anni compresi «con elevata fragilità» in quanto affette da patologie o con condizioni che aumentano il rischio di covid. Passi in avanti quindi, in attesa che il vaccino sia nelle mani dei medici per l’organizzazione della campagna vaccinale. 


«Abbiamo avuto un importante confronto con il ministro Schillaci – ha commentato Donato Monopoli, segretario regionale della Fimmg Puglia - in cui è stata ribadita la piena disponibilità dei medici di base a dare il proprio contributo nella campagna vaccinale anticovid così come per quella antinfluenzale. Siamo pronti ma serve un’organizzazione adeguata per non scaricare tutte le incombenze su di noi». Al centro del richiamo di Monopoli due temi principali: i turni vaccinali in studio senza distogliere tempo e spazio alle visite mediche dei pazienti e l’utilizzo del vaccino, considerato che in ogni confezione saranno presenti 5 dosi da utilizzare entro 6 ore dall’apertura. Tutto questo poi da far incrociare con la campagna antinfluenzale. «Quello che resta invariato rispetto al passato è l’iter che precede e segue la somministrazione del vaccino – ha precisato il segretario Fimmg -. Se vogliamo mettere in piedi un’organizzazione efficace serviranno risorse umane per supportare la fase di compilazione del consenso informato e del controllo post inoculazione. Altrimenti avremo lunghe code e gli studi medici saranno bloccati senza possibilità di svolgere alcuna attività di cura». Ma non solo. «Tra le variabili – conclude Monopoli – c’è poi l’adesione della popolazione, che ci auguriamo sia più elevata rispetto al passato. Sul covid non serve allarmismo ma non dev’essere neppure sottovalutato. Purtroppo i decessi tra gli anziani continuano a registrarsi e dobbiamo auspicare che la soglia d’età non si abbassi». 


Valutazioni sui rischi per la salute di parte della popolazione dettate principalmente dai numeri sulla diffusione del virus. Covid continua a circolare in Italia (oltre 30mila i casi registrati nell’ultima settimana), così come in Puglia, sospinto in particolare dalla sottovariante “Eris”. In Puglia dal primo al 12 settembre sono stati registrati 1.850 casi, con una proporzione di tamponi positivi che si aggira intorno all’11%. Dato in incremento rispetto al mese di agosto (8%) – come analizzato dal dipartimento di prevenzione della Regione - che sembra interessare tutte le età. Considerando le settimane di monitoraggio 28 agosto–3 settembre e 4-10 settembre l’andamento dei contagi risulta in incremento più evidente nelle province di Bari e Bat, mentre risulta sostanzialmente stabile a Foggia e Taranto e in discesa a Brindisi e Lecce. Tuttavia, in termini di valori assoluti rimane Lecce il territorio con il tasso di incidenza più alto. «Attendiamo le linee guida per muoverci – ha evidenziato Antonio Zecca, pediatra, responsabile della Commissione “Prevenzione Primaria e tutela della età evolutiva” dell’OMCeO di Lecce – responsabilità e cautela da parte di tutti aiuteranno a gestire al meglio questa fase che ci separa dall’avvio della campagna vaccinale».

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