Siglato il contratto tra Avio e Airbus per l'Eurodrone: ecco come funziona

Siglato il contratto tra Avio e Airbus per l'Eurodrone: ecco come funziona
di Oronzo MARTUCCI
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Venerdì 2 Settembre 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 07:56

Avio Aero e Airbus Defence & Space hanno firmato ieri il contratto per la fornitura di 120 motori Catalyst 1300-ED1, oltre alla relativa manutenzione e service, che equipaggeranno l’Eurodrone, il primo sistema a pilotaggio remoto, nato dalla collaborazione europea tra le industrie del settore che sarà equipaggiato con un motore progettato, sviluppato e prodotto interamente in Europa da Avio Aero.

Il motore

Di più: la Puglia ha avuto un ruolo di primo piano nella progettazione del motore Catalyst, con il coinvolgimento dello stabilimento Ge Avio Aero di Brindisi, dove sono stati realizzati alcune parti del motore a turboelica con la tecnica dell’additive manufacturing, e del Politecnico di Bari, dove è stato testato il Fadec (Full Authority Digital Engine Control), un sistema di controllo integrato di elica e motore che assicura al pilota un miglior controllo e una maggiore reattività. Nella fase di costruzione dei motori (2 per ogni eurodrone) che saranno forniti per equipaggiare l’Eurodrone avranno un ruolo importante sia lo stabilimento di Brindisi di Avio Aero, che quelli di Leonardo Spa di Grottaglie e Foggia. 

La nota


«La firma del contratto” si legge in una nota diffusa da Avio Aero, “segue l’annuncio della selezione del motore dello scorso 25 marzo e ufficializza la collaborazione tra il motorista e l’airframer, permettendo di seguire la tabella di marcia prefissata da Airbus che vede per il 2024 la produzione del primo prototipo di Eurodrone, destinato a entrare in servizio per la fine del decennio”. 
“Avio Aero”, si legge ancora nella nota, “è un business di GE Aviation che opera nella progettazione, produzione e manutenzione di componenti e sistemi per l’aeronautica civile e militare.

Oggi l’azienda mette a disposizione dei suoi clienti innovative soluzioni tecnologiche per rispondere velocemente ai continui cambiamenti richiesti dal mercato: additive manufacturing, rapid prototyping ma anche tecnologie dedicate alla produzione di trasmissioni, turbine e combustori. La sede principale dell’azienda è a Rivalta di Torino, dove c’è anche il più grande insediamento produttivo, e altri importanti stabilimenti sono a Brindisi e Pomigliano d’Arco (Napoli) per un totale di oltre 4.300 dipendenti impiegati in Italia. Avio Aero ha sviluppato un’eccellenza tecnologica e manifatturiera riconosciuta a livello globale: un traguardo testimoniato dalle partnership siglate con i principali operatori mondiali del settore aeronautico”.


La realizzazione dell’Eurodrone permetterà investimenti per 7 miliardi di euro, complessivamente. Per l’Italia la quota di ricadute in termini di attività sull’intero progetto è di 1,9 miliardi di euro, con un ruolo importante per Leonardo Spa, (impegnata nel progetto Eurodrone come azienda italiana della Difesa insieme alla tedesco-ispanica Airbus Defence and Space e alla francese Dassault Aviation). Per prepararsi alle attività collegate alla produzione dell’Eurodrone Leonardo Spa investirà 300 milioni di euro per implementare tutti i processi relativi alla tecnologia dell’ala del velivolo a pilotaggio remoto, con fabbricazione a Foggia e montaggio a Grottaglie.
La scelta del Catalyst, (motore non soggetto a certificazioni Usa) rafforza la competitività del sistema aerospaziale pugliese. Nella progettazione del motore a turboelica sono sati coinvolti i siti Avio Aero in Italia e Polonia, GE Aviation Turboprop (in Repubblica Ceca), GE Aviation Advanced Technology di Monaco (Germania) e il GE Engineering Design Center di Varsavia (Polonia). 
Il Distretto tecnologico aerospaziale (Dta) pugliese ha contrattualizzato 45 ingegneri nell’attività di progettazione del Catalyst tra Bari e Brindisi. Al momento dell’avvio del Programma Catalyst, nel gennaio 2016, il Dta ha firmato una convenzione con la quale si impegnava a svolgere attività di “ricerca e sviluppo”. Su quelle attività hanno lavorato i giovani ingegneri, con età media di 29 anni, i quali sono stati supportati da esperti accademici grazie a due accordi di collaborazione scientifica sottoscritti da Dta con Unisalento per le parti da Progettare nello stabilimento di Brindisi e con il Politecnico di Bari per la progettazione dei controlli. I responsabili scientifici sono stati il professor Antonio Ficarella, direttore del Dipartimento di Ingegneria dell’Innovazione di Unisalento ed il professore Francesco Cupertino, oggi Rettore del Politecnico di Bari.

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