Successo di Avio Aero con il turboelica Catalyst

Successo di Avio Aero con il turboelica Catalyst
di Oronzo MARTUCCI
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Mercoledì 26 Gennaio 2022, 10:39 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 14:09

BRINDISI - Il settore aeronautico continua ad avere un ruolo di primo piano nel sistema pugliese, nonostante l’esistenza di situazioni congiunturali negative collegate alla pandemia e alla riduzione del volume del traffico aereo. Per Ge Avio Aero, che svolge la propria attività tra Bari e Brindisi (dove lo stabilimento occupa circa 700 dipendenti) si cominciano a vedere i risultati e le prospettive collegati a un nuovo motore a turboelica, denominato Catalyst, alla cui realizzazione i siti pugliesi stanno dando un importante risultato.

Il programma Catalyst è stato avviato nel 2015 con l’obiettivo di realizzare un motore a turboelica altamente innovativo, capace di aumentare le prestazioni e ridurre i consumi anche grazie all’utilizzo delle componenti del motore realizzate con l’additive manufacturing. I pezzi realizzati con questo sistema sono prodotti presso lo stabilimento di Brindisi grazie all’utilizzo di stampanti 3D. L’ additive riduce le lavorazioni, i processi e le giunzioni che collegano le diverse componenti tra di loro con un vantaggio in termini di costi, tempi di produzione, manutenibilità del componente e peso, tutti aspetti fondamentali nella progettazione aeronautica. Il motore può contare anche su un altro primato: è il primo turboelica dotato del Fadec (Full Authority Digital Engine Control), cioè il sistema di controllo integrato di elica e motore che assicura al pilota un miglior controllo e una maggiore reattività, semplificando l’integrazione tra il propulsore e l’avionica in caso di pilotaggio da remoto. Infatti vi sono grandi potenzialità per utilizzare il Catalyst sui droni e non solo sui velivoli commerciali per il trasporto di passeggeri. Il Fadec è stato testato in collaborazione tra il laboratorio integrato multidisciplinare “Energy Factory Bari” di Avio Aero e il Politecnico di Bari.

Il Progetto è stato finanziato in parte dalla Regione Puglia con un Contratto di Programma. Nel progetto è coinvolto il Distretto tecnologico aerospaziale (Dta) che ha impegnato nell’attività di progettazione 45 ingegneri, i quali hanno potuto lavorare in sinergia con docenti di Unisalento e Politecnico di Bari grazie a due accordi di collaborazione. Dta e Unisalento hanno lavorato alle parti da progettare nello stabilimento di Brindisi, la collaborazione con il Politecnico ha riguardato i controlli. I responsabili scientifici degli accordi di collaborazione sono stati il professore Antonio Ficarella, direttore del Dipartimento di Ingegneria dell'Innovazione di Unisalento e il professore Francesco Cupertino, ora rettore del Politecnico di Bari.

La ricerca

Il progetto ha permesso agli ingegneri contrattualizzati dal Dta di operare in un contesto internazionale, con numerose trasferte per testare il motore assemblato a banco a Praga e a Hradec Kralove. Ci sono state anche trasferte in direzione degli Stati Uniti, dove gli ingegneri si sono recati presso lo stabilimento di Textron per effettuare attività di integrazione hardware e software della centralina di controllo del motore Catalyst nel simulatore del Denali, e in Canada dove hanno svolto il test di certificazione di icing (ghiaccio).

I giovani ingegneri hanno potuto lavorare in un contesto internazionale, posto che alla realizzazione del Catalyst hanno contribuito i siti Ge Aviation Czech (Praga), Avio Aero in Italia e Polonia, il Ge Aviation Advanced Technology di Monaco (Germania) e il Ge Engineering Design Center di Varsavia (Polonia). Avio Aero è stata protagonista nella fase dello sviluppo e ha guidato il programma realizzando a Torino il progetto dell’architettura motore e l’integrazione del sistema, a Bari (in collaborazione con il Politecnico di Bari) il sistema Fadec, a Pomigliano d’Arco e Torino i vari sottosistemi, tra cui il combustore e le trasmissioni e a Brindisi le componenti in additive manufacturing.

Dopo il volo di prova effettuato a ottobre scorso presso l’aeroporto di Berlino su un aereo sperimentale Beechcraft King Air, per una durata complessiva di un’ora e quaranta minuti, alla fine di novembre il motore è stato utilizzato a Wichita, negli Stati Uniti d'America, dalla Textron su un velivolo Beechcraft Denali. Il volo negli Usa è durato 2 ore e 50 minuti. I piloti della Textron hanno dichiarato che “è semplicemente un aereo fantastico da pilotare. Il motore Catalyst è eccezionale e l’aereo ha operato ai livelli che ci aspettavamo. Siamo davvero partiti con un ottimo inizio per il Denali flight test program”. L’azienda punta alla certificazione per il Denali nel 2023. Il Denali è progettato per avere un range di 1.600 miglia nautiche a high-speed cruise con un pilota e quattro passeggeri. Sarà in grado di volare da Los Angeles a Chicago, da New York a Miami o da Londra a Mosca.

A oggi, i 16 motori  realizzati hanno accumulato più di 2.600 ore di funzionamento, completando 4 prove di certificazione. Questo rende il Catalyst un motore particolarmente adatto anche per velivoli a pilotaggio remoto: grazie alle sue performance, assicura fino al 10% in più di carico utile o tre ore in più di autonomia in una tipica missione. Si tratta di un motore che vanta il miglior rapporto di compressione del settore e consente di ottenere una diminuzione dei consumi fino al 20% e una velocità di crociera maggiore del 10% rispetto ai motori della stessa categoria.

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