Droni per trasportare i medicinali d’urgenza: ecco come funziona

Droni per trasportare i medicinali d’urgenza: ecco come funziona
di Nazareno DINOI
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Mercoledì 8 Giugno 2022, 21:01 - Ultimo aggiornamento: 21:03

Droni per trasportare i medicinali d’urgenza: i mezzi serviranno nelle zone 
impervie. Un fastidioso vento ha rischiato di rimandare tutto, ma alla fine l’operazione è riuscita. Il drone che trasportava delle fiale di siero (naturalmente vuote), destinate all’ospedale Marianna Giannuzzi di Manduria, ha toccato alle 17,30 il terreno del Parco archeologico della città Messapica, luogo non distante dal presidio ospedaliero, dove era stata allestita una pista d’atterraggio. Una simulazione che si è conclusa con un applauso, dimostrazione dal vivo del progetto «Corus Xuam» che prevede l’impiego dei droni per il trasporto di materiale sanitario in zone urbane e periurbane quando non è possibile l’impiego di altri mezzi di trasporto per l’impervietà di zone montuose o vie di accesso momentaneamente inagibili.

La simulazione

Quella di ieri che è stata la conclusione delle prove di volo che continueranno anche oggi e domani tra Grottaglie e Manduria, ha confermato che l’attuale stato di maturità tecnologica ed operativa dei sistemi per il coordinamento e l’interoperabilità del sistema nazionale di gestione dello spazio aereo e dello spazio aereo dedicato ai droni (U-Space), è già pronto per effettuare servizi di trasporto emergenziale con droni in aree dedicate. 


Le fasi di prova di ieri hanno visto l’impiego di un primo drone di grandi dimensioni decollato dall’aeroporto di Grottaglie che ha fatto scalo all’avio superfice «Aerotre» situata nelle campagne tra Manduria e Francavilla Fontana. Qui gli operatori addetti hanno prelevato il contenuto della cassetta porta materiale collegata sulla pancia del drone e l’hanno trasferita nel portaoggetti di un secondo drone più piccolo che, dopo un’attesa più lunga del previsto dovuta alle condizioni meteo non favorevoli, ha spiccato il volo raggiungendo il campo base allestito tra le mura dell’antica necropoli Messapica.

Cinque chilometri in linea d’aria coperti in circa 11 minuti tra decollo e atterraggio.


Un’operazione apparentemente facile che ha visto l’impegno dell’Enav, L’Ente nazionale per l’assistenza al volo, la D-Flight, società del Gruppo Enav in partnership con Leonardo e Telespazio, il Dta (Distretto tecnologico aerospaziale, la società Nais (Sicurezza informatica e delle reti) e la slovena Pvs (Pipistrel vertical solution), con il coordinamento di Eurocontrol. Oltre ai due droni che trasportavano il materiale sanitario, altri quattro velivoli simili sono rimasti in volo con l’obiettivo di controllare e studiare le operazioni di carico nello spazio aereo urbano e sub urbano e per verificare la funzionalità delle interconnessioni tra le due basi.


Durante le dimostrazioni è stato utilizzato il Drone Detection System di D-Flight, un sistema dotato di antenne e apparati, in grado di rilevare la presenza di droni “non collaborativi”, identificando numero di serie, nome del proprietario, posizione del pilota con relative coordinate di decollo, rotta di volo, posizione, direzione, altitudine e velocità. La mobilità aerea urbana rappresenta dunque uno dei sistemi più sostenibili per il futuro dei trasporti e, come per la mobilità aerea tradizionale, le attività di ricerca, sviluppo e innovazione sono necessarie per maturare concetti e tecnologie abilitanti per la realizzazione del sistema di gestione dello spazio aereo urbano e sub-urbano.
La comprovata esperienza in ambito di gestione del traffico aereo degli spazi riservati ai droni (U-Space), permetterà al gruppo Enav di contribuire significativamente alla definizione del concetto operativo di mobilità aerea urbana europea, dimostrandone l’applicabilità nel contesto italiano e assicurandone la corrispondenza con gli interessi nazionali e le strategie aziendali. 
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