Cgil elegge la nuova segreteria: tre new entry, anche il pugliese Pino Gesmundo

La nuova segreteria della Cgil
La nuova segreteria della Cgil
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Venerdì 19 Maggio 2023, 17:03 - Ultimo aggiornamento: 17:09

L'assemblea generale della Cgil, riunita a Roma, ha eletto con 247 voti a favore e 10 voti contrari la nuova segreteria confederale. Tre i nuovi ingressi, Maria Grazia Gabrielli, Pino Gesmundo e Lara Ghiglione, che assieme ai segretari confederali riconfermati Daniela Barbaresi, Christian Ferrari, Luigi Giove e Francesca Re David costituiranno il nuovo esecutivo di corso d'Italia guidato dal segretario generale Maurizio Landini rieletto, per il secondo mandato, in occasione del XIX congresso che si è tenuto dal 15 al 18 marzo a Rimini.

La nuova segretaria Cgil

La nuova segreteria sarà così composta per il 50% da uomini e il 50% da donne. «Un sentito ringraziamento» da parte di tutta l'assemblea generale è stato rivolto ai segretari uscenti: Gianna Fracassi, neo eletta segretaria generale della Flc-Cgil, a Giuseppe Massafra, eletto segretario generale della Cgil Latina e Frosinone, a Tania Scacchetti, eletta nella segreteria nazionale dello Spi-Cgil, e a Emilio Miceli. In apertura dell'assemblea è stata espressa solidarietà e vicinanza alle popolazioni colpite dall'alluvione e a tutte le strutture territoriali della Cgil coinvolte, e annunciata la raccolta fondi unitaria per sostenere le comunità.

Una prima donazione è stata già effettuata al fondo istituito dalla regione Emilia Romagna. 


Il pugliese Pino Gesmundo

Pino Gesmundo, dal 2016 segretario generale della Cgil Puglia, dopo che nel 2009 diventa segretario generale della Fp-Cgil Metropolitana e provinciale di Bari fino a ottobre 2011, quando viene eletto segretario generale della Camera del lavoro metropolitana e provinciale di Bari.

“Ringrazio il segretario generale Maurizio Landini per la fiducia accordatami”, le prime parole del neo eletto segretario confederale nazionale Pino Gesmundo. “Penso sia un riconoscimento che va a tutto il gruppo dirigente della Cgil pugliese, a un’organizzazione fortemente radicata nel territorio, avamposto di ogni battaglia di avanzamento delle condizioni dei lavoratori e di progresso rispetto a diritti civili e sociali da estendere. Espressione di quel Mezzogiorno che non ci sta a passare per palla al piede del Paese, ma uomini e donne di straordinaria intelligenza e spirito di iniziativa che chiedono, da anni, di essere messi nelle condizioni di sprigionare tutto il potenziale economico e sociale che è dentro la storia di questi territori”.
 
"Da parte mia vi sarà il massimo impegno in questo nuovo incarico che cade in una fase delicata per il nostro Paese, dentro scenari globali di conflitti e crisi. Proseguiremo nella nostra mobilitazione nei luoghi di lavoro e sui territori anche dopo la manifestazione di domani a Napoli organizzata con Cisl e Uil. La nostra piattaforma insiste sul contrasto al precariato, sulla difesa e il rafforzamento dei servizi pubblici – a partire da sanità e istruzione -, sul sostegno ai redditi da lavoro e pensioni, erosi dall’inflazione, anche attraverso una nuova politica fiscale e una riforma del sistema previdenziale. Infine politiche industriali che affrontando le sfide della transizione energetica e ambientale sappia creare condizioni di sviluppo e creazione di nuova buona occupazione, con particolare attenzione al Mezzogiorno”.

Il futuro della Cgil Puglia
 


Quanto al futuro della Cgil Puglia, “si avvieranno, come da nostro Statuto – spiega Gesmundo – le procedure per la mia successione. Come detto, c’è un gruppo dirigente preparato, unito, giovane, che saprà guidare l’organizzazione regionale al meglio, continuando l’impegno in Puglia per determinare condizioni di crescita che creino benessere generalizzato. Ai tavoli regionali per l’allocazione delle risorse europee come a quelli di confronto con le controparti datoriali, l’obiettivo della Cgil è sempre stato quello di rappresentare i lavoratori dentro un’ottica di sviluppo collettivo, economico e sociale. Serve dare risposte ai giovani che da qui continuano ad emigrare trovando solo lavoro ultra precario e irregolare. La Puglia, come tutto il Sud, ha risorse inespresse da mettere a valore. Perché questo accada servono ovviamente politiche nazionali di altro tipo, non certo proposte come l’autonomia differenziata, che contrasteremo in ogni modo. Così come serve una serrata lotta alle mafie e alle infiltrazioni criminali nel tessuto economico e dell’amministrazione pubblica. Se si chiede a qualunque cittadino quali sono le priorità del Paese risponderà il lavoro, la salute, le tutele pubbliche, la sicurezza. A questo dovrebbe dare risposte il Governo, che si attarda su pseudo riforme istituzionali, su come occupare le caselle del potere o della Rai. E quando arrivano le risposte sono di segno opposto: basta osservare l’attacco al Reddito di cittadinanza e gli effetti stimati da studiosi delle nuove misure, che rispingeranno tante persone nella fascia di povertà. Questo disegno di disgregazione statale e sociale troverà la Cgil ferma oppositrice. Il lavoro che ci aspetta è difficile ma siamo certi di avere dalla nostra i lavoratori, i pensionati, i giovani, chi ha pagato in questi anni il prezzo di una crisi che ha visto crescere divari tra chi ha di più e chi ha di meno, siano territori o persone. In un diverso ambito e in un altro ruolo, da parte mia ci sarà lo stesso impegno e la stessa dedizione nel rappresentare al meglio i lavoratori, i pensionati, i giovani”.

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