Aumento dello stipendio del rettore (del 400%): polemica anche sul Politecnico. Il Dpcm e la situazione degli atenei pugliesi

La Cgil all'attacco: "Ritiri il provvedimento"

Aumento dello stipendio del rettore (del 400%): polemica anche sul Politecnico. Il Dpcm e la situazione degli atenei pugliesi
di Giuseppe ANDRIANI
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Venerdì 29 Dicembre 2023, 13:15 - Ultimo aggiornamento: 31 Dicembre, 17:01

Dopo il caso di Unisalento, anche in Politecnico di Bari nel mirino dei sindacati. E il caso è esattamente lo stesso: l'aumento degli stipendi di rettore, prorettore e componenti del Consiglio d'Amministrazione. Ma se la polemica per l'ateneo leccese scoppiò prima dell'approvazione in Cda, al Politecnico, invece, questa è già avvenuta. 

Per via di un Dpcm approvato nel 2022, le università pubbliche italiane sono chiamate ad aggiornare l'indennità per la carica del rettore e di tutti i componenti del Cda (compreso gettone di presenza, che in passato non era previsto). Gli aumenti per i piccoli atenei del Sud sono significativi: la fascia minima prevede un'indennità di carica di 121mila euro. Questa l'iniziativa già approvata dal Politecnico di Bari. E la Cgil attacca con una nota: «La rideterminazione delle indennità del Rettore e dei componenti del Consiglio di amministrazione del Politecnico di Bari, con un aumento addirittura del 400 per cento per la figura apicale, riteniamo sia totalmente fuori da ogni contesto sociale, politico ed economico di quel che vive il Paese – alle prese con salari da fame – e non di meno l’università italiana, dove persistono sacche di precarietà e personale CEL e tecnico amministrativo inquadrato con i livelli più bassi per logiche di bilancio», scrivono in una nota la segretaria generale della Cgil Puglia, Gigia Bucci, e il segretario generale della Federazione Lavoratori della Conoscenza regionale, Ezio Falco.
«Riteniamo allo stesso modo inopportuno e grave che vi sia stato un passaggio dei provvedimenti adottati nel solo Cda e non nell’organo di governo collegiale universitario qual è il Senato Accademico.

Chiediamo un passo indietro al Rettore e ai componenti del Cda di una importante istituzione pubblica che non può agire in disconnessione con quel che attraversa il Paese e le istituzioni universitarie, alle prese da anni con Governi che hanno proceduto con tagli di bilancio, organici non adeguati,  nessuna vera politica per il diritto allo studio», aggiungono.

Il caso Unisalento

Lo stesso è successo in Università del Salento, quando poi dopo il no del Senato Accademico e le polemiche, il rettore Fabio Pollice decise di non far deliberare in Cda. E la situazione è rimasta così, nonostante la difesa di Pollice, che ha reclamato in una conferenza stampa una retribuzione più giusta per le responsabilità amministrativa.

Le altre università

E gli altri atenei? In Unisalento il provvedimento è bloccato, mentre Uniba e l'Università di Foggia per ora hanno deciso di non procedere. Nessuna novità e nessuna proposta al Consiglio d'Amministrazione (passaggio obbligato), almeno per il momento.

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