Afa, caldo e umidità: malori e chiamate al 118, la sanità in Puglia rischia il tilt

Afa, caldo e umidità: malori e chiamate al 118, la sanità in Puglia rischia il tilt
Afa, caldo e umidità: malori e chiamate al 118, la sanità in Puglia rischia il tilt
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Lunedì 28 Giugno 2021, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 15:02

La Puglia nella morsa del caldo e dell’afa da una settimana, la colonnina sale anche oltre i 40 gradi, ed è emergenza. Anche sanitaria. Le temperature sono destinate a restare oltre il livello di guardia nei prossimi giorni e da postazioni 118 e Pronto soccorso del territorio si alza il grido d’allarme. Nei giorni scorsi addirittura tre morti sul lavoro per le alte temperature: un autotrasportatore di 38 anni di San Pietro Vernotico colto da malore alla guida, un 35enne di Miggiano morto mentre distribuiva volantini e un bracciante 27enne del Mali trovato senza vita sulla strada mentre rientrava in bici dal lavoro. Sabato, la mossa di Michele Emiliano: un'ordinanza per vietare il lavoro nei campi nelle ore più calde della giornata, fino ad agosto.
Ampliando il quadro, a soffrire di più sono gli anziani, i soggetti deboli e le persone con determinate patologie che non di rado, quando le temperature diventano da bollino rosso, devono ricorrere alle cure urgenti del personale sanitario. 

A confermare che in questi giorni si stia sfiorando l’emergenza tra Lecce e provincia è Maurizio Scardia, dirigente del 118, servizio di emergenza che negli ultimi tre giorni ha registrato una media di 300 chiamate, molte delle quali per patologie legate al caldo: «La maggior parte delle chiamate - spiega - arriva per problemi cardiovascolari, che poi sono quelli che si scatenano a causa delle alte temperature registrate negli ultimi giorni. Al secondo posto di una ipotetica classifica ci sono i traumi, che sono l’altra grande emergenza della stagione estiva». Il Salento nei giorni scorsi ha già pagato un pesante tributo alle altissime temperature: un giovane di 35 anni di Miggiano, impegnato nella distribuzione di volantini a Galatina, ha accusato un malore che poi, purtroppo, gli è risultato fatale. «In questo caso - commenta Scardia - bisognerà andare a vedere nel dettaglio quali siano state le cause della morte, magari le patologie pregresse.

Il caldo causa malori, certamente, ma non è nella norma morire letteralmente per il caldo».


Anche a Taranto malori, collassi e un aumento delle richieste per problemi cardiaci, legati alle alte temperature dell’ultima settimana. C’è stato, infatti, un significativo salto del volume di prestazioni richiesto al 118 nella fase di esordio della stagione estiva, in raffronto agli stessi periodi del 2020 e 2021. Lo confermano i vertici del servizio sanitario dedicato alla gestione delle emergenze. È stata di 135 la media di interventi giornalieri del 118 nel weekend, in larga parte in codice giallo. La risposta è nel rafforzamento del servizio.

«Nonostante l’ulteriore riduzione della pianta organica medica, la strategia di risposta da parte della direzione del 118 ha visto rimodulare la collocazione delle postazioni esistenti al fine di coprire prioritariamente le aree a maggiore densità abitativa tipiche della fase stagionale, quindi, in primis la fascia costiera, al fine di mantenere lo standard di arrivo in tempi estremamente contenuti degli equipaggi di soccorso sugli eventi di più elevata criticità clinica, caratterizzati da imminente pericolo di perdere la vita», specificano ancora dalla dirigenza del Sistema 118 di Taranto. È in arrivo un ulteriore rinforzo della flotta ambulanze del SET118, con tre ambulanze aggiuntive previste per fronteggiare al meglio “l’emergenza caldo” che si affiancano ad ulteriori tre ambulanze aggiuntive, rispetto alle 29 previste dalla configurazione operativa ordinaria del Sistema 118 tarantino.


Anche a Brindisi, spiegano dal Pronto soccorso del Perrino, «stiamo notando un lieve aumento degli accessi. Le principali cause che portano i pazienti a rivolgersi a noi sono la disidratazione, l’insufficienza renale e la calcolosi renale, che interessano soprattutto le persone anziane. Non si può dimenticare, però, il grave episodio del ragazzo di 27 anni originario del Mali e residente a Eboli, morto a seguito di un malore mentre percorreva in bicicletta la strada provinciale che collega Tuturano a Brindisi, dopo una giornata di intenso lavoro». E poi c’è «un fenomeno nuovo e in crescita: quello legato ai tanti pazienti critici che partono per le vacanze in condizioni precarie e poco dopo l’arrivo nelle località turistiche devono fare ricorso al Pronto soccorso».

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