Morire per il caldo. Lavorando in condizioni disumane, sotto il sole e per pochi euro. Ma anche per chi è rimasto a casa le temperature di questi ultimi giorni sono state difficilissime da affrontare, con decine e decine di segnalazioni alle Asl, tra richieste di aiuto soprattutto da parte degli anziani.
Una settimana rovente, che ha fatto registrare anche tre morti nel giro di 24 ore: giovedì pomeriggio, in strada, a Brindisi, è stato trovato senza vita il corpo di Camara Fantamadi, originario del Mali, 27 anni. Rientrava in bicicletta dal faticoso lavoro nei campi, per ore sotto il sole cocente, quando ha accusato un malore, ha fatto in tempo a scendere dalla bici ma il suo cuore non ha retto.
Una tragedia senza fine
Un'altra tragedia nel Salento: un 35enne, Antonio Valente, di Miggiano, è morto mentre distribuiva volantini sotto il sole. Il dramma si è consumato a Galatina, dove il ragazzo stava lavorando quando si è sentito male. È stato trasportato con urgenza all'ospedale di Casarano ma è spirato poco dopo. E nelle stesse ore due malori sono stati denunciati nel cantiere dell'ospedale San Cataldo a Taranto.
L'ultima tragedia in ordine di tempo ieri sera, attorno alle 20, ancora a Brindisi, e ancora sulla strada Brindisi-Tuturano, la stessa in cui è avvenuto la morte del maliano.
A perdere la vita è stato un 38enne nato in Germania ma residente a San Pietro Vernotico, Carlo Staiani, che si trovava alla guida di una autocisterna.
L'anticiclone africano
Anche ieri, d'altra parte, le temperature sono state infernali in tutta la Puglia. Nel Salento non hanno dato tregua a leccesi e turisti che, sfidando i 40 gradi, sono andati in giro per le vie della città. Se nelle prime ore del mattino si registravano già picchi tra i 38 e i 39 gradi, subito dopo mezzogiorno è stata raggiunta la punta di 42 gradi. Un rialzo delle temperature che in poche ore ha fatto aumentare anche le chiamate alla centrale operativa del 118. Richieste di aiuto, consigli su cosa fare e come intervenire per qualche malore che, come si diceva, ha interessato qualche anziano. La media di chiamate, rispetto ai giorni scorsi, con il rialzo delle temperature, è inevitabilmente aumentata. Identica situazione anche dall'Asl Brindisi, che segnala come siano stati soprattutto gli anziani a chiamare perché in difficoltà per il caldo. L'Asl di Taranto fa sapere che, nel periodo dall'1 al 24 giugno, ci sono stati 4.404 interventi del 118, contro i 4.131 dello scorso anno nello stesso periodo (+6,6%), con una media giornaliera di 184 casi (172 nel 2020). Un aumento addebitabile, evidentemente, alle segnalazioni e ai malori per il caldo.
Le raccomandazioni dei sanitari
Le raccomandazioni che giungono dai sanitari sono sempre le stesse: bere molta acqua, rinfrescarsi quando è possibile, non esporsi al sole nelle ore più calde e limitare le uscite solo per reali necessità, ed in questo ultimo caso limitarsi a restare fuori casa solo per il tempo necessario per svolgere qualche commissione. Le stesse attenzioni devono essere dedicate ai bambini. E se è proprio necessario portarli fuori è opportuno spingerli a bere molta acqua, non troppo fredda, rinfrescare spesso il viso e coprire il capo con un berretto. Per il fine settimana si prevede una breve tregua, poi il caldo tornerà a farsi sentire già nella prossima settimana.
Intanto sull'emergenza clima e condizioni di lavoro puntano i riflettori anche gli scienziati. E nelle scorse settimane, attraverso il progetto Worklimate, coordinato dall'Istituto per la bioeconomia del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Ibe), è stato possibile sviluppare un prototipo previsionale in grado di percepire lo stress da caldo dei lavoratori. Si tratta, nel dettaglio, di un sistema in grado di segnalare le situazioni critiche attraverso la consultazione di mappe nazionali e regionali per alcuni profili di lavoratori. Le mappe segnalano i momenti della giornata particolarmente critici per lo svolgimento dell'attività lavorativa. In particolare, per tutta la Puglia nei prossimi giorni si evidenziano situazioni particolarmente critiche dal punto di vista termico per i lavoratori che svolgono un'attività fisica da moderata a intensa. È il caso del lavoro manuale e agricolo ma anche delle attività di cantiere, per esempio. Per quanto possibile, si legge sul portale Worklimate, i lavoratori dovranno aumentare il numero di pause in luoghi ombreggiati e preferibilmente ventilati, pianificare pause brevi ma frequenti, che non causano perdite di produttività, ma anzi aiutano a lavorare meglio.
(ha collaborato Lucia Pezzuto)
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