In Puglia è caldo killer. Nelle ultime 24 ore tre morti sul lavoro: storia di Camara, Antonio e Carlo

In Puglia è caldo killer. Nelle ultime 24 ore tre morti sul lavoro: storia di Camara, Antonio e Carlo
di Katia PERRONE
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Sabato 26 Giugno 2021, 08:25 - Ultimo aggiornamento: 19:56

Morire per il caldo. Lavorando in condizioni disumane, sotto il sole e per pochi euro. Ma anche per chi è rimasto a casa le temperature di questi ultimi giorni sono state difficilissime da affrontare, con decine e decine di segnalazioni alle Asl, tra richieste di aiuto soprattutto da parte degli anziani.
Una settimana rovente, che ha fatto registrare anche tre morti nel giro di 24 ore: giovedì pomeriggio, in strada, a Brindisi, è stato trovato senza vita il corpo di Camara Fantamadi, originario del Mali, 27 anni. Rientrava in bicicletta dal faticoso lavoro nei campi, per ore sotto il sole cocente, quando ha accusato un malore, ha fatto in tempo a scendere dalla bici ma il suo cuore non ha retto.

Una tragedia senza fine


Un'altra tragedia nel Salento: un 35enne, Antonio Valente, di Miggiano, è morto mentre distribuiva volantini sotto il sole. Il dramma si è consumato a Galatina, dove il ragazzo stava lavorando quando si è sentito male. È stato trasportato con urgenza all'ospedale di Casarano ma è spirato poco dopo. E nelle stesse ore due malori sono stati denunciati nel cantiere dell'ospedale San Cataldo a Taranto.
L'ultima tragedia in ordine di tempo ieri sera, attorno alle 20, ancora a Brindisi, e ancora sulla strada Brindisi-Tuturano, la stessa in cui è avvenuto la morte del maliano.
A perdere la vita è stato un 38enne nato in Germania ma residente a San Pietro Vernotico, Carlo Staiani, che si trovava alla guida di una autocisterna.

In pratica l'autotrasportatore stava percorrendo la strada provinciale 79 che da Brindisi conduce a Tuturano quando all'improvviso sarebbe stato colto da un malore, probabilmente per il caldo patito durante la giornata. L'uomo ha perso il controllo del mezzo ed è finito fuori strada. Sono stati i carabinieri a segnalare quello che di primo acchito sembrava un incidente alla sala radio della Polizia Locale di Brindisi. Invece, una volta sul posto, gli agenti della Polizia Locale hanno trovato l'autotrasportatore riverso sul volante. Immediatamente sono stati allertati i medici del 118 che con una autoambulanza hanno condotto il 38enne presso l'ospedale Perrino di Brindisi. Purtroppo poco dopo il ricovero in ospedale l'uomo è deceduto ed i medici non hanno potuto far nulla per salvarlo. Il magistrato di turno non ha ritenuto di porre sotto sequestro il mezzo bensì di trattenere la salma almeno per tutta la giornata di oggi in attesa di ulteriori accertamenti. Nel referto dei medici riguardo alle cause della morte si legge arresto cardiocircolatorio. Stando ad una prima ricostruzione il 38enne avrebbe avuto un infarto mentre era alla guida. Ma il magistrato avrebbe chiesto ulteriori accertamenti su eventuali altre patologie. La morte dell'autotrasportatore avviene a 24 ore da un altro decesso sulla strada, quello del bracciante extracomunitario, Camara Fantamadi, 27 anni, che ha perso la vita giovedì pomeriggio mentre tornava dai campi dopo aver lavorato sotto il sole per quattro ore. Camara, anche lui, ha accusato un malore, probabilmente per il terribile caldo ed è deceduto per strada.

L'anticiclone africano


Anche ieri, d'altra parte, le temperature sono state infernali in tutta la Puglia. Nel Salento non hanno dato tregua a leccesi e turisti che, sfidando i 40 gradi, sono andati in giro per le vie della città. Se nelle prime ore del mattino si registravano già picchi tra i 38 e i 39 gradi, subito dopo mezzogiorno è stata raggiunta la punta di 42 gradi. Un rialzo delle temperature che in poche ore ha fatto aumentare anche le chiamate alla centrale operativa del 118. Richieste di aiuto, consigli su cosa fare e come intervenire per qualche malore che, come si diceva, ha interessato qualche anziano. La media di chiamate, rispetto ai giorni scorsi, con il rialzo delle temperature, è inevitabilmente aumentata. Identica situazione anche dall'Asl Brindisi, che segnala come siano stati soprattutto gli anziani a chiamare perché in difficoltà per il caldo. L'Asl di Taranto fa sapere che, nel periodo dall'1 al 24 giugno, ci sono stati 4.404 interventi del 118, contro i 4.131 dello scorso anno nello stesso periodo (+6,6%), con una media giornaliera di 184 casi (172 nel 2020). Un aumento addebitabile, evidentemente, alle segnalazioni e ai malori per il caldo.

 

Le raccomandazioni dei sanitari


Le raccomandazioni che giungono dai sanitari sono sempre le stesse: bere molta acqua, rinfrescarsi quando è possibile, non esporsi al sole nelle ore più calde e limitare le uscite solo per reali necessità, ed in questo ultimo caso limitarsi a restare fuori casa solo per il tempo necessario per svolgere qualche commissione. Le stesse attenzioni devono essere dedicate ai bambini. E se è proprio necessario portarli fuori è opportuno spingerli a bere molta acqua, non troppo fredda, rinfrescare spesso il viso e coprire il capo con un berretto. Per il fine settimana si prevede una breve tregua, poi il caldo tornerà a farsi sentire già nella prossima settimana.
Intanto sull'emergenza clima e condizioni di lavoro puntano i riflettori anche gli scienziati. E nelle scorse settimane, attraverso il progetto Worklimate, coordinato dall'Istituto per la bioeconomia del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Ibe), è stato possibile sviluppare un prototipo previsionale in grado di percepire lo stress da caldo dei lavoratori. Si tratta, nel dettaglio, di un sistema in grado di segnalare le situazioni critiche attraverso la consultazione di mappe nazionali e regionali per alcuni profili di lavoratori. Le mappe segnalano i momenti della giornata particolarmente critici per lo svolgimento dell'attività lavorativa. In particolare, per tutta la Puglia nei prossimi giorni si evidenziano situazioni particolarmente critiche dal punto di vista termico per i lavoratori che svolgono un'attività fisica da moderata a intensa. È il caso del lavoro manuale e agricolo ma anche delle attività di cantiere, per esempio. Per quanto possibile, si legge sul portale Worklimate, i lavoratori dovranno aumentare il numero di pause in luoghi ombreggiati e preferibilmente ventilati, pianificare pause brevi ma frequenti, che non causano perdite di produttività, ma anzi aiutano a lavorare meglio.
(ha collaborato Lucia Pezzuto)

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