«Berlusconi e Pinuccio sognarono ciò che siamo»

«Berlusconi e Pinuccio sognarono ciò che siamo»
di Alessandra LUPO
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Giovedì 15 Giugno 2023, 07:13 - Ultimo aggiornamento: 09:59


«Forza Italia deve resistere alla perdita di Berlusconi e poi contribuire al grande partito conservatore europeo nel segno di Giorgia Meloni». È quello che si augura Fabrizio Tatarella, vicepresidente dell'omonima Fondazione. «Il nome di Berlusconi è indissolubilmente associato a quello di Pinuccio Tatarella nel loro ruolo di padri del centrodestra che oggi si ritrova forte ma orfano dei suoi ideatori. Entrambi sono stati i padri fondatori del centrodestra italiano, nel cui pantheon campeggiano a pieno diritto. Il frutto della loro intuizione politica vive da quasi trent'anni».


Dal famoso ballottaggio di Roma tra Fini e Rutelli.
«Era esattamente il dicembre del 1993, quando il Msi conquistò diverse città e Berlusconi dichiarò che se fosse stato a Roma sarebbe stato pronto a votare per Gianfranco Fini.

Quella presa di posizione suggerì a Pinuccio Tatarella che il falso bipolarismo tra Pci e Dc, che aveva avuto il solo scopo di escludere la destra dal governo stava finalmente venendo meno. E che c'era spazio per una destra di governo democratica. Nel 94 ci presentammo alle Politiche con una lista Msi-Allenza Nazionale. Pinuccio fondò la rivista Il centrodestra, proprio per consolidare l'intesa trasformando quello che era un cartello elettorale in una coalizione. L'anno dopo nacque An. Tatarella immaginò il centrodestra e Berlusconi ne fu il federatore, mettendo insieme l'anima di An, più statalista e centralista e quella secessionista della Lega e se oggi c'è una coalizione di centrodestra guidata da una persona che viene dalla destra politica italiana lo si deve a loro».


Prossimo passo: l'Europa.
«Il primo convegno organizzato da Pinuccio si chiamava "Da Fiuggi al bipolarismo europoeo", perché il suo sogno era quello di unire destra e centro anche in Europa, un percorso che secondo me si avvererà entro un anno. Oggi ci apprestiamo a registrare un'alleanza tra Conservatori e Popolari europei secondo il sogno di Tatarella e Berlusconi di avere la maggioranza anche nel parlamento europeo e questo è un loro grande lascito».


Berlusconi ha sempre rivendicato il ruolo di Forza Italia nel tenere l'ago del centrodestra al centro, anche a livello europeo. Questo equilibrio rischia di essere percepito come più instabile con la sua scomparsa?
«Forza Italia oggi deve reggere a un grande choc e a una fase non facile. Non essendo mai stato in Forza Italia non sarebbe da gentile parlare delle vicende interne del partito. Io mi auguro che resista nella sua configurazione attuale, anche se dovesse risultare un po' ridimensionata dal venire meno del consenso personale di Silvio Berlusconi. Ma spero che resti salda in vista delle prossime Europee, proprio per garantire l'intesa tra Conservatori e Popolari».


E poi cosa succederà nel centrodestra? La stella di Forza Italia sarà fagocitata da Fratelli D'Italia?
«Giorgia Meloni ha avuto la grande responsabilità di riportare la destra al governo e oggi ha l'opportunità di realizzare una nuova grande casa degli italiani di centrodestra o un grande partito liberale e conservatore di massa, diventando una nuova Merkel. Per farlo dovrebbe dare a Fdi una posizione più centrale, allargando il perimetro del centrodestra ma senza cedere terreno».
Il rischio di perdere l'eredità politica di Forza Italia però è grande ed esiste l'incognita Terzo Polo.
«La prospettiva deve essere quella di un grande partito di centrodestra europeo, che scongiuri l'ipotesi che eletti ed elettori ascoltino le sirene terzopoliste di Matteo Renzi. Perché il Terzo Polo è destinato a implodere e ogni voto in quella direzione è inutile».
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