Berlusconi, l'ultima lettera ai figli: «Sto andando al San Raffaele, potrei non tornare: tanto amore a tutti voi»

Un messaggio scritto di suo pugno il 19 gennaio 2022: era consapevole che sarebbe potuto essere l'ultimo saluto. Erano imminenti le elezioni per il Capo dello Stato

Berlusconi, la lettera ai figli: «Sto andando al San Raffaele, potrei non tornare: tanto amore a tutti voi»
Berlusconi, la lettera ai figli: «Sto andando al San Raffaele, potrei non tornare: tanto amore a tutti voi»
di Stefania Piras
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Giovedì 6 Luglio 2023, 23:46

Berlusconi ha scritto una lettera ai suoi figli cinque mesi prima di morire. Nessuno dei suoi cinque figli ed eredi avrà il controllo solitario di Fininvest. Silvio Berlusconi ha deciso così prima di morire e lo ha messo nero su bianco nel suo testamento del 2006. Ma ora spunta anche un messaggio ai figli, scritto quando stava andando in ospedale al San Raffaele nel gennaio del 2022. Quel testo, scritto a mano, integra e conclude le disposizioni testamentarie. Sono di fatto le sue ultime volontà che si aggiungono ai due testi del 2006 e del 2020. 

L'ex premier aveva ricevuto da un mese la diagnosi di leucemia, quel giorno deve aver sentito una fatica diversa dalle precedenti e si è comportato di conseguenza scrivendo ai propri figli con la consapevolezza che sarebbe potuta essere l'ultima volta. Scrive loro di riservare delle donazioni a Marta Fascina e Marcello Dell'Utri.

Il racconto degli ultimi giorni di Berlusconi ha rivelato anche che prima dell'ultimo ingresso in ospedale, a giugno di quest'anno, il Cav avesse chiesto esplicitamente al suo autista di fare un giro nella sua Milano 2 per poterla vedere ancora una volta. Anche da questo dettaglio si indovina un Berlusconi molto provato e stanco. Consapevole del suo precario stato di salute.

L'ultimo giro nel quartiere, una foto con un ragazzino che lo aveva riconosciuto e poi di nuovo in ospedale in cui morirà la mattina del 12 giugno. 

Berlusconi, il messaggio ai figli nei giorni delle elezioni per la Presidenza della Repubblica

Ma questo messaggio scritto ai figli di suo pugno è precedente. Risale al gennaio del 2022. Sono i giorni in cui deve affrontare un nuovo ricovero al San Raffaele. Ma nonostante questo il suo attivismo freme, il suo protagonismo è totale. E che non fosse uomo da arrendersi lo dimostra il fatto che in quegli stessi giorni in cui verga questo saluto estremo per i figli Berlusconi è proiettato alla carica più alta dello Stato.

Flashback: i giorni in cui scrive quel messaggio sono i giorni della imminente rielezione di Sergio Mattarella al Quirinale. Sono i giorni dell' "Operazione scoiattolo", questo era il nome in codice della mission per eleggere Berlusconi a Presidente della Repubblica. Il Parlamento riunito in seduta comune era impegnato nella prima votazione di un Capo dello Stato con le procedure anti Covid. C'era il governo Draghi, Fi esprimeva tre ministri (Gelmini, Carfagna e Brunetta) e in un vertice del centrodestra del 22 gennaio Berlusconi inviò un messaggio che fu letto da Licia Ronzulli, in cui rinunciava alla corsa per «responsabilità nazionale» e sottolineava la necessità di appoggiare, fino a fine legislatura, il governo di unità nazionale presieduto dall'ex numero uno della Bce. 

Il messaggio di Berlusconi ai figli mentre andava in ospedale: «Se non dovessi tornare vi prego di prendere atto di quanto segue»

Ma leggiamo cosa ha scritto quel 19 gennaio 2022. «Cara Marina, Pier Silvio, Barbara e Eleonora, sto andando al San Raffaele, se non dovessi tornare vi prego di prendere atto di quanto segue», scrive indicando le donazioni al fratello, a Fascina e a Dell'Utri. 

Il saluto finale nel testamento è per tutti lo stesso, semplice e conciso. «Grazie, tanto amore a tutti voi, il vostro papà». Così Berlusconi ha scritto nel suo testamento. Il testo è contenuto in una busta non sigillata, datata Arcore 19 gennaio 2022 con la scritta "Ai miei figli" contenente un foglio di carta intestata composto da due facciate scritto con inchiostro nero, in tutto una quidicina di righe. Ed è stata Marta Fascina a consegnare questa lettera ai figli, compresa nell'ultimo testamento del Cav, al notaio Arrigo Roveda. È lei che ha consegnato la busta non sigillata. È quanto si legge nel testamento. «La signora Marta Fascina, alla presenza di testimoni, mi consegna una busta non sigillata recante la scritta "Ai miei figli" e la firma "S Berlusconi"», c'è scritto nella relazione del notaio. Nel testo viene specificato che all'interno della busta si trova un foglio di carta intestata composto da due facciate «scritto con inchiostro nero, apparentemente da un'unica persona» si specifica, che Fascina «ritiene essere il testamento olografo del signor Silvio Berlusconi e che mi chiede di pubblicare»

Berlusconi, il testamento: 100 milioni a Marta Fascina e al fratello Paolo. A Marina e Pier Silvio maggioranza di Fininvest. La lettera scritta a mano: «Tanto amore per voi»

Nessun figlio, dunque, deterrà il controllo solitario indiretto su Fininvest SpA, precedentemente esercitato dal padre stesso. Marina e Pier Silvio, insieme detengono la maggioranza, cioè il 53% (prima avevano il 7% a testa). Il notaio che ha dato lettura delle volontà testamentarie provvederà nelle prossime ore agli adempimenti di legge.

Il corpus testamentario si compone di tre parti, una prima scritta nel 2006, una seconda nel 2020 e l'ultima nel 2022.

Già molto tempo fa il Cav aveva cominciato a fissare le linee guida della sua eredità. Oggi scopriamo che ha chiesto di mettere da parte delle donazioni per tre persone in particolare. Nel 2006, 17 anni fa, sul foglio di un bloc notes con l'intestazione "Villa S. Martino", una delle residenze di Berlusconi, l'ex premier ha firmato la volontà di lasciare il suo patrimonio ai figli. Si legge: «Lascio la disponibile in parti uguali ai miei figli Marina e Pier Silvio. Lascio tutto il resto in parti eguali ai miei 5 figli Marina, Pier Silvio, Barbara, Eleonora e Luigi». Nel 2020 ha aggiunto una disposizione a favore del fratello Paolo: 100 milioni di euro. 

Nell'ultima lettera che scrive, sempre di suo pugno, ai figli, aggiunge altre donazioni: a Marta Fascina e Marcello Dell'Utri. E ha voluto scrivere anche il perché: «Per il bene che gli ho voluto e per quello che loro hanno voluto a me». Riconoscenza e pubblico riconoscimento di persone che gli sono state accanto dall'inizio alla fine. E in mezzo a questi due estremi temporali ci sono i capitoli più importanti della sua vita: gli esordi, le imprese, la politica, le vittorie e le battaglie, la malattia e gli ultimi respiri. 

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