La battaglia dei balneari per le concessioni: «Solo il 9% della costa pugliese è occupata dai lidi»

La battaglia dei balneari per le concessioni: «Solo il 9% della costa pugliese è occupata dai lidi»
di ​Maurizio TARANTINO
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Lunedì 4 Settembre 2023, 05:00

«In Puglia solo il 9% della costa è occupata dagli stabilimenti. Ci sono margini per prorogare le concessioni demaniali». È sicuro del dato, Antonio Capacchione, presidente del Sib e firmatario del ricorso in Cassazione che potrebbe cambiare le carte in tavola sulla scadenza delle concessioni in essere. Intanto il prossimo 8 settembre si riunirà di nuovo il tavolo tecnico consultivo voluto dal governo per fare il punto sulla disponibilità eventuale di ulteriori spazi concedibili sulle coste. «I primi dati - spiega Capacchione - sono molto confortanti. Dal tavolo interministeriale emerge che il 28%-30% di litorale italiano è libero. Questo consentirebbe addirittura di raddoppiare le imprese operanti e, di conseguenza, calmierare le tariffe. Ovviamente aspettiamo i risultati ufficiali che arriveranno dal Ministero delle Infrastrutture: se avremo la conferma che speriamo, ci sarà un futuro per i nostri associati e questa vicenda si chiuderà una volta per tutte». 

La battaglia legale

Poi c’è la questione giuridica. Il prossimo 24 ottobre è stata fissata l’udienza, davanti alle Sezioni unite della Corte di Cassazione sul ricorso presentato dal Sib-Confcommercio e che punta ad annullare le sentenze dell’Adunanza plenaria del Consiglio di Stato con le quali è stata disposta la disapplicazione della proroga delle concessioni balneari al 2033 e fissato il termine di scadenza dei titoli vigenti al 31 dicembre 2023. «Secondo noi - continua Capacchione - il Consiglio di Stato ha compiuto un eccesso di giurisdizione, sostituendosi al legislatore, alla Corte costituzionale e anche alla Corte di giustizia dell’Unione europea. D’altro canto il ragionamento è semplice. Se non si possono fare proroghe, allora bisogna spiegare perché i giudici hanno dato un termine di due anni, dal 2021, per adeguare le normative. Se una proroga è sbagliata non cambia se a farla è il governo o il Consiglio di stato. È sbagliata comunque. Il Sib ritiene che i giudici abbiano invaso la competenza che è del Parlamento e della Corte costituzionale». Capacchione ostenta ottimismo. «Siamo convinti che il 24 ottobre - conclude -, la Corte di Cassazione a sezioni unite annullerà la sentenza. E comunque il governo Draghi aveva stabilito la proroga fino al 2024, qualora non ci fossero stati i tempi tecnici per fare le gare. Crediamo sia ragionevole il rinvio al 2025. È nostro compito difendere un sistema unico al mondo, di qualità, dove abbiamo dimostrato di essere bravi: non possiamo ritornare a secoli fa togliendo i servizi e lasciando le spiagge abbandonate come in Africa». 
Mauro Della Valle, presidente nazionale di Confimprese Demaniali Italia, insieme all’avvocato Leonardo Maruotti, sarà presente al tavolo tecnico presso Palazzo Chigi a Roma. «Abbiamo le idee chiare a supporto della mappatura della costa e di quei parametri, equi, responsabili, -sottolinea Della Valle- per determinare i criteri per definire la scarsità della risorsa costa italiana. Non si può ad esempio non tenere conto della valenza turistica del nostro litorale, delle nuove tecniche di costruzione green, sostenibili, compatibili, di strutture balneari non solo su sabbia, degli interventi di ripristino e manutenzione degli arenili in erosione». Della Valle chiede di uscire da una condizione di terribile incertezza. «La stagione estiva in corso oltre a delle condizioni meteo non favorevoli -osserva- e a un caro prezzi generale, è stata carica di incertezza per migliaia di famiglie balneari inconsapevoli su cosa ne sarà di loro. Adesso per il governo è tempo di scrivere una proposta di legge che regolamenti una volta per tutti come riassegnare le concessioni balneari nel rispetto dei tanti diritti in campo».
Il tempo comunque stringe e per questo anche Anci Puglia si muove, con l’intenzione di dare un supporto ai sindaci costieri. «L’obiettivo è quello di definire uno scenario di chiarezza per i comuni balneari - sottolinea la presidente Fiorenza Pascazio -. Contiamo che dal tavolo ministeriale si comprenda meglio quello che si potrà fare. Intanto Anci creerà un supporto tecnico interno composto da funzionari dei comuni e amministratori locali per attivare un focus già subito dopo la conclusione dell’incontro a Roma. Di sicuro bisogna muoversi nell’alveo delle coordinate normative, in attesa di provvedimenti certi, non certo per sentito dire come sta avvenendo in questi giorni, visto che si parla di eventuali proroghe. Dobbiamo essere pronti a supportare l’eventuale fase di transizione nella quale ci troveremo, a maggior ragione se il termine del 31 dicembre dovrà essere rispettato e si dovranno preparare i bandi di gara». 
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