Turismo, Lopane: «​La Bit? Solo parte del problema. Senza fondi pure i mega eventi»

Turismo, Lopane: « La Bit? Solo parte del problema. Senza fondi pure i mega eventi»
di Alessandra LUPO
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Venerdì 15 Settembre 2023, 04:45 - Ultimo aggiornamento: 06:37

La Bit 2024 non è che la punta di un iceberg che rischia di mettere in crisi l’intero comparto cultura e turismo della Puglia». Dopo aver lanciato l’allarme sulla partecipazione alla annuale Borsa del Turismo, che si tiene a Milano in febbraio e a cui quest’anno la regione rischia di non avere i fondi per partecipare, l’assessore regionale al Turismo Gianfranco Lopane, alza l’asticella della preoccupazione, che in verità da mesi attanaglia l’ente. Dopo la decisione del governo di scorporare dalla programmazione europea le risorse per turismo e cultura e con gli Fsc che escludono dai finanziamenti tutto ciò che non è investimento, la copertura di gran parte delle attività immateriali resta una enorme incognita.
Assessore Lopane, le sue parole hanno fatto molto rumore, gli operatori parlano di un passo indietro di anni. Si rischia davvero di non partecipare alla Bit?
«Certo, al momento quei fondi non ci sono e siamo già molto indietro con la programmazione, che ha dei tempi precisi relativi alla burocrazia e anche alla selezione degli stand. Siamo ormai agli sgoccioli con la tempistica e senza alcuna vera prospettiva».
Come Regione avete lanciato un appello al governo e al ministro Raffaele Fitto perché sblocchi i fondi lasciandovi attingere alle risorse. Qualcuno vi ha risposto?
«Al momento no, anche il presidente Michele Emiliano ha sollecitato il vicepremier Matteo Salvini durante l’inaugurazione della Fiera del Levante. Ma sinora non abbiamo avuto alcun riscontro».
Quello dell’assenza alla Bit non è uno spauracchio agitato a fini polemici, dunque?
«Purtroppo no. E la cosa peggiore è che il clamore sollevato da una nostra possibile assenza alla Bit 2024 non è nulla rispetto al quadro generale: la Bit non è che la punta dell’iceberg delle attività che quest’anno rischiano concretamente di saltare, sia nel turismo sia nella cultura».
Ci faccia degli esempi.
«Da una parte c’è la promozione: attività che vanno dalle fiere alla comunicazione, il media plan estero attraverso gli spot sulle emittenti internazionali lanciato alcuni giorni fa ne è un esempio. Ma poi c’è il prodotto turistico vero e proprio».
In cosa consiste?
«Il prodotto turistico è l’insieme degli elementi che messi insieme compongono la motivazione a scegliere una destinazione piuttosto che un’altra e va dal mare all’enogastronomia, la cultura, i vari cammini. Tutto quello che un territorio ha da offrire insomma».
Di quanti operatori parliamo?
«In Puglia, al netto delle 10mila strutture ricettive, abbiamo 40mila operatori turistici registrati nei nostri sistemi. Un indotto enorme con ricadute importanti se si pensa che in Italia, stando ai dati, il turismo incide sul Pil nazionale per il 13-14%, percentuali che in un territorio come il nostro arrivano al 20%».
A rischio c’è anche il comparto culturale, già colpito dalle ristrettezze. Cosa potrebbe accadere?
«Lo scenario più realistico è che stando così le cose saltino anche la programmazione e gli eventi andando a impoverire l’offerta e incidendo su un altro indotto molto ampio, quello culturale».
Stiamo parlando anche di grandi eventi come il Bifest?
«Tutto ciò che è immateriale è al momento senza copertura finanziaria». 
Perché si è scelto di non finanziare questo tipo di attività?
«Sinceramente non lo sappiamo: i Fondi per la coesione non coprono le infrastrutture immateriali, ma non abbiamo idea del perché di questo criterio visto che esse rappresentano il naturale completamento delle infrastrutture materiali. Come si anima un’infrastruttura senza programmazione?».
Sperate in un ripensamento del governo rispetto ai criteri?
«Sinceramente sì, perché non abbiamo compreso le motivazioni di questa scelta».
Il consigliere Ventola dice che avete speso male il denaro...
«Il livore nelle parole del consigliere Ventola dice ai pugliesi una sola cosa: col tema della Bit abbiamo scoperchiato il vaso di Pandora. Con il collega Alessandro Delli Noci gli abbiamo risposto che probabilmente a qualcuno il successo turistico della Puglia, le performance e la capacità della Regione di impiegare le risorse europee proprio non vanno giù. Guarda caso proprio quando i numeri e il gradimento per la nostra meravigliosa terra crescono ancora registrando nuovi record, a dispetto delle continue bordate su presunti cali mai comprovati dai dati. 
Esistono dei fondi ancora liberi in quel salvadanaio?
«Stiamo cercando di capirlo, lo sapremo nei prossimo giorni. Ma in ogni caso non potrebbero coprire tutto».]© RIPRODUZIONE RISERVATA

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