Asili nido, a che punto sono i cantieri del Pnrr. Decaro contro Fitto: «Ritardi? Basta accanirsi contro i Comuni»

Asili nido, a che punto sono i cantieri del Pnrr. Decaro contro Fitto: «Ritardi? Basta accanirsi contro i Comuni»
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Venerdì 28 Aprile 2023, 05:00

Dal confronto al duello il passo è stato breve. E così, se davanti al Parlamento il ministro per gli Affari europei e il Pnrr, Raffaele Fitto ha sottolineato «i ritardi accumulati da alcuni Comuni» sui bandi per la costruzione di asili nido, il presidente dell’Anci, Antonio Decaro ha rispedito al mittente ogni accusa e responsabilità a strettissimo giro. «Noi non riscontriamo ritardi e, se guardiamo i numeri, i Comuni hanno 40 miliardi di euro da spendere, che sono una cifra enorme. Non abbiamo mai avuto la possibilità di spendere queste risorse nel nostro Paese: sono il 19% dei 200 miliardi complessivi del Pnrr. Tutti si preoccupano del nostro 19%, ma nessuno sa - ha incalzato il sindaco di Bari ai microfoni di 24Mattino su Radio24 - dove stanno le risorse dell’altro 81%. Non so perché ci sia un accanimento particolare nei confronti dei Comuni».  

Cosa ha detto il ministro

Il ministro, prima davanti al Senato e poi alla Camera, mercoledì ha spiegato che «fra i 27 obiettivi del Pnrr da centrare entro il 30 giugno, alcuni sono da rimodulare», citando fra questi «a realizzazione degli asili nido e delle scuole dell’infanzia, la sperimentazione dell’idrogeno nei mezzi di trasporto pubblico e il progetto Cinecittà». Ha poi specificato che «l’interlocuzione con la Ue è in piedi per mantenere i finanziamenti, garantendo la realizzazione di questi cantieri entro il 2026».
Per Decaro, in base ai dati raccolti da Anac, l’Agenzia nazionale per l’anticorruzione cui vengono comunicate per legge tutte le gare bandite, il quadro è ben diverso: «Abbiamo ricevuto 31 miliardi, abbiamo fatto gare per 17,7 miliardi di euro» ha detto.

Secondo Anci, insomma, sarebbe già stato messo a bando il 56% dei fondi affidati ai Comuni. «Stiamo facendo la nostra parte, i progetti sono tantissimi - ha proseguito il presidente nazionale di Anci -. Quando c’erano i bandi, tutti dicevano che i Comuni non ce l’avrebbero mai fatta a rispondere per tempo perché non hanno personale, non hanno risorse economiche e questo è vero. Però abbiamo confezionato per quei bandi progetti che valgono 80 miliardi di euro, il doppio di quello che ci veniva richiesto». E, in particolare sugli asili nido, «non abbiamo un allarme, nel senso che ci sono alcuni Comuni che sono molto avanti e altri che sono in ritardo. Abbiamo aspettato cinque mesi per la firma di una convenzione e poi ai Comuni viene chiesto in sei mesi di fare il progetto esecutivo, di appaltare le opere e di aggiudicarle. Non ci siamo con i tempi, ma non per colpa dei Comuni» ha insistito il sindaco barese. 

Il quadro delle città

La situazione, a sbirciare negli uffici tecnici delle principali città pugliesi, è in effetti molto diversificata. A Bari, città del sindaco Decaro, andranno risorse per circa 25 milioni e mezzo. Con questa somma - elenca l’assessore ai Lavori pubblici, Giuseppe Galasso, saranno realizzate sei nuove scuole, ovvero cinque asili nido e una scuola dell’infanzia; tre verranno riqualificate e messe in sicurezza e l’ultima sarà demolita e ricostruita. Fra le nuove costruzioni rientrano l’asilo nido “Del mare”, in via Morelli e Silvati a Torre a Mare; l’asilo nido “Del sole”, in via Bartolo a Poggiofranco; “Il fiore”, in via Cacudi al San Paolo; l’asilo nido “Le fiabe”, in via Minervino a Palese; l’asilo di via Gentile (€ 2.375.000) e la materna del villaggio del Lavoratore. I tre da riqualificare sono: l’asilo nido “Diomede Fresa”, in piazzetta Sant’Anselmo a Bari vecchia; l’asilo nido e la scuola dell’infanzia “Lanave”, in via Lanave al San Paolo e il “Regina Margherita”, in piazza Balenzano a Madonnella. L’intervento di demolizione e ricostruzione riguarderà, infine, la scuola dell’infanzia “Anna Frank” a Poggiofranco. 
«Si tratta di progetti tutti in fase avanzata - spiega Galasso - e per ora abbiamo rispettato i tempi dettati dal Pnrr. Per molti di questi abbiamo sfruttato la possibilità data dal Pnrr di accelerare le procedure mettendo a gara i progetti di fattibilità tecnico-economica rinforzata, così da rimandare all’aggiudicatario il perfezionamento della progettazione e l’esecuzione dei lavori». 
Il Comune di Lecce è invece in ritardo. Con i fondi del Piano sarà costruito un asilo al quartiere San Massimiliano Kolbe. L’amministrazione del sindaco Carlo Salvemini ha aggiudicato la progettazione e il lavoro era a buon punto, ma il 31 marzo scorso è intervenuto l’aggiornamento del prezzario regionale e si è reso dunque necessario aggiornare il progetto ai nuovi prezzi. Dunque ora il Comune attende la consegna del progetto definitivo; poi la Giunta dovrà approvarlo; dovrà essere redatta la progettazione esecutiva, anch’essa da approvare e poi si potrà bandire la gara, al termine della quale ci saranno aggiudicazione e affidamento dei lavori. La tabella di marcia strettissima del Pnrr prevederebbe che l’affidamento dei lavori venisse completato entro il 31 maggio. Ed è dunque estremamente difficile che il Comune riesca a concludere l’iter per quella data. Ancora più nebulosa la situazione al Comune di Taranto, che per lunghi mesi è stato commissariato prima che il voto dei cittadini riportasse Rinaldo Melucci a Palazzo Marino. Due gli asili che, secondo le informazioni fornite dagli uffici, sarà possibile mettere a nuovo con i finanziamenti del Pnrr: l’asilo nido Paolo VI in via Pastore, da riqualificare e mettere in sicurezza con 781.000 euro e la scuola per l’infanzia “Sciascia” a Talsano, con altri 975mila euro. Per entrambi l’indicazione è «attuazione in corso». Sui tempi, difficile a dirsi. </CW></CS></CL>
<CF1003><CJ2>P.Anc.</CJ></CF>
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