A due metri di distanza e per un massimo di 15 minuti: ecco come funziona Immuni, l'App che ci prende le misure

A due metri di distanza e per un massimo di 15 minuti: ecco come funziona Immuni, l'App che ci prende le misure
di Vincenzo DAMIANI
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Giovedì 4 Giugno 2020, 08:23 - Ultimo aggiornamento: 16 Febbraio, 21:02
La sperimentazione dell'App Immuni in Puglia durerà una settimana: lo ha chiarito ieri la ministra dell'Innovazione, Paola Pisano, nel corso di un'audizione in commissione Trasporti alla Camera. Secondo l'ultimo aggiornamento, il download dell'applicazione è stato effettuato da circa un milione di persone; il 2 giugno è stata, in assoluto, la prima applicazione scaricata in Italia. È attivo anche il service desk al numero verde 800912491: il call center per sciogliere i dubbi su download e funzionamento dell'applicazione è a disposizione dalle 7 alle 22. Per la gestione invece degli alert sul rischio contagio la competenza spetta ai medici.



La ministra Pisano ieri ha spiegato che il contatto tra due cellulari è significativo ai fini di Immuni se c'è stata una durata di almeno 15 minuti a una distanza non superiore ai due metri. Quindi, il contatto dovrà essere prolungato, non saranno segnalati contatti con persone positive per pochi secondi o minuti. Per intenderci, se al bar incrociamo una persona contagiata per il tempo di un caffè, l'App non invierà un messaggio di allerta. L'integrazione con il sistema sanitario funzionerà così: i medici o le Asl inseriranno i codici dei soggetti risultati positivi al tampone attraverso il sistema gestionale a loro noto della tessera sanitaria. Dopo la settimana di test in quattro regioni - Puglia compresa -, Immuni sarà attivo in tutto il Paese a partire dal 15 giugno, come precisato dal commissario per l'emergenza Domenico Arcuri. Immuni è attiva da ieri - ha sottolineato - e servirà che il maggior numero di cittadini la utilizzi. Nei prossimi giorni inizierà a pieno titolo nelle regioni pilota e la settimana successiva alla prossima sarà disponibile sul territorio nazionale.

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Immuni è scaricabile: «applicazione utile alla sicurezza di tutti»

«È importante e utile scaricare l'applicazione già da adesso - ha rilevato la ministra Pisano - perché già da ora i codici alfanumerici anonimi o pseudo-anonimizzati vengono scambiati tra i cellulari che hanno scaricato Immuni se entrano in contatto ravvicinato. Siamo il primo Paese Ue di grandi dimensioni - ha detto con soddisfazione Paola Pisano - a dotarsi di uno strumento del genere a livello nazionale. In altri Paesi le app di contact tracing sono scaricate da circa il 25-30%, ma sono percentuali aleatorie».

Anche ieri, però, non sono mancate le polemiche: la Lega ha abbandonato l'Aula durante l'audizione della ministra, mentre Giorgia Meloni, leader di Fratelli d'Italia, ha dichiarato che non intende scaricare Immuni. L'app ha accusato Meloni - è stata introdotta in violazione del codice degli appalti e delle leggi italiane e non sono assicurate le garanzie minime affinché non diventi l'ennesimo strumento in mano a chi vuole istituire un controllo modello Grande Fratello. Anche alcuni governatori regionali restano perplessi, come Luca Zaia: «L'app Immuni ha due grandi limiti: il primo è che non si sa dove finisce il gran bagaglio di dati, il secondo che rischia di mettere in crisi l'ossatura della sanità», ha sostenuto ieri.

Immuni è disponibile sull'App Store di Apple e su Google Play per gli smartphone Android. A disposizione di chi ha dubbi o problemi ci sono un sito (immuni.italia.it), oltre al numero verde. Per chi decide di installare l'applicazione, potrebbe essere chiesto di aggiornare il sistema operativo all'ultima versione (iOs 13.5 per gli iPhone, mentre per Android serve almeno la versione 6 con Google Play Services aggiornati alla versione 20.18.13): in questo caso l'operazione viene guidata dalla app stessa. Più avanti Immuni arriverà anche su AppGallery per i dispositivi Huawei sprovvisti di Google Play. Dopo averla scaricata, aver dichiarato di avere almeno 14 anni e aver inserito la Regione e la Provincia di domicilio, non si deve fare più nulla.

Tramite il Bluetooth, l'app registra autonomamente gli incontri e non la posizione (su Android viene chiesto di attivare il Gps, ma l'app non accede lo stesso ai dati di posizione). Se una persona risulta positivo a un tampone e ha la app, potrà dare agli operatori sanitari che gli comunicheranno la positività il codice generato dalla app. Quel codice di 10 caratteri alfanumerici sbloccherà l'invio da parte dello smartphone al server centrale della lista dei codici corrispondenti ai suoi incontri con le altre persone. In questo modo tutti i cellulari degli utenti che nei 14 giorni precedenti hanno avuto contatti con la persona positiva, stando a meno di due metri di distanza da lui per almeno 15 minuti, riceveranno una notifica, che consiglierà a chi la riceve di consultare le autorità sanitarie.
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