Dall'aeroporto a Lecce criticità nei collegamenti. E la navetta? Non aspetta

Dall'aeroporto a Lecce criticità nei collegamenti. E la navetta? Non aspetta
di Maurizio TARANTINO
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Domenica 7 Gennaio 2024, 05:00

Collegamenti che lasciano a desiderare, coincidenze che non coincidono, tempi di attesa appartenenti a epoche pre-industriali e chi più ne ha più ne metta. Nel bel mezzo della battaglia per evitare l’isolamento dello scalo aeroportuale di Brindisi, per evitare che sia privato dei voli più importanti verso mete nazionali ed europee, sono diverse anche le segnalazioni legate alle criticità dei mezzi pubblici utilizzati da chi preferisce non prendere l’auto per spostarsi dall’aeroporto, in entrata o in uscita.

I voli


Eppure, non più di due giorni fa, davanti alla minaccia dell’ennesimo taglio di un volo per Milano da parte di Ita Airways, era stato proprio il presidente della Provincia di Lecce, Stefano Minerva a sottolineare le priorità, e cioè che «il Salento e le sue città condividono la sfida della crescita futura dell’aeroporto, che deve essere meglio collegato alla provincia, consentendo a chi atterra di non doversi sottoporre a lunghi viaggi per collegarsi al resto del territorio». 
Chi arriva da Bologna il sabato sera, ad esempio, perde, per soli 5 minuti, la navetta che la Sita mette a disposizione per raggiungere Lecce. L’aereo infatti arriva alle 21.55 mentre l’autista ha l’obbligo di partire alle 21.50. E se si cercano delucidazioni al telefono, è praticamente impossibile raggiungere il servizio clienti se non dopo 48-72 ore. Discorso simile la domenica con l’atterraggio da Bologna in programma alle 22.05. Quindici minuti che fanno tutta la differenza del mondo per chi, per rientrare a Lecce, dovrà aspettare il collegamento delle 00.10, arrivando ormai alle 1. 

Da Roma


Non va certamente meglio per chi proviene da Roma: gli atterraggi serali infatti sono quasi tutti intorno alle 22 e scontano l’assurdità di una tabella di marcia che prevede la presenza dei bus, nel pomeriggio, solo ogni due ore e mezza. Un discorso che non riguarda solo le tratte terminali: chi arriva da Verona il venerdì, ad esempio ha cinque minuti utili per varcare l’uscita e salire a bordo della navetta Sita. 
Ed è proprio venerdì scorso che è accaduto uno degli episodi segnalati alla redazione da parte di una turista, che chiameremo Penelope, di ritorno dalle vacanze in Val di Fassa e trovatasi, insieme al proprio compagno, ad implorare l’autista di aprire le porte per salire a bordo, nonostante il ritardo di pochi minuti. «Eravamo arrivati da poco agli Arrivi da Verona - spiega la giovane donna - e ci siamo precipitati all’esterno per prendere il mezzo. Sapevamo di avere i secondi contati: quando abbiamo visto il bus nel parcheggio esterno, abbiamo tirato un sospiro di sollievo. Dentro c’era solo una persona e l’autista era ancora fermo. Abbiamo chiesto di poterci accomodare ma la risposta ci ha lasciati di stucco». 
Il conducente, infatti, è stato inflessibile. «Conoscete gli orari - ha sentenziato - aspettate la prossima corsa, quella delle 19.20». 
La turista ha cercato di obiettare ponendo l’accento sul fatto che a parlare si stava perdendo più tempo che ad aprire le porte, ma non c’è stato nulla da fare. Penelope, su consiglio di qualche passante, ha raggiunto la stazione di Brindisi con la circolare e ha poi preso un treno locale per Lecce. «Non solo abbiamo dovuto subire l’arroganza di una persona veramente poco sensibile - ha chiosato la turista - ma siamo stati costretti, per recuperare l’auto, ad un altro spostamento, dalla stazione di Lecce al City Terminal, dove avevamo parcheggiato l’auto a pagamento, ovviamente con un ulteriore esborso».

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