Un “Toro” per dare il benvenuto a Nardò: scoppia la polemica sulla statua

La statua all'ingresso di Nardò
La statua all'ingresso di Nardò
di Giuseppe TARANTINO
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Venerdì 6 Marzo 2020, 20:04
Appena arrivato in città, sistemato nell'aiuola che lo ospiterà, coperto con un telo in attesa dell'inaugurazione che avverrà forse la settimana prossima: si chiama "Taurus Lucis" e già divide nettamente i neritini tra quanti lo amano e quanti lo odiano.
Ieri mattina, è arrivata a Nardò ed è subito stata posizionata nella nuova rotatoria in via di completamento situata all'ingresso della città, in zona Santi Medici, la grande scultura in metallo, realizzata dallo scultore leccese Isaia Zilli, che raffigura un toro (simbolo di Nardò) che diventerà il "biglietto da visita" della città di Nardò per coloro i quali entreranno in città provenendo da Lecce e Copertino.
La scultura, imponente nelle dimensioni, è stata voluta dall'amministrazione comunale e inserita, in accordo con la Soprintendenza alle Belle Arti di Lecce, nel progetto della rotatoria e di riqualificazione dell’intersezione tra le provinciali per Lecce e Copertino, per decenni teatro di incidenti anche gravi e di cui da anni si chiedeva la messa in sicurezza. Anche l’angolo di posizionamento non è casuale: è stato infatti calcolato tenendo conto di quello che sarà il nuovo principale accesso alla città, una volta completata la circonvallazione, e cioè l’attuale strada di collegamento con Copertino, in modo da evitare successivi interventi.
Appena terminati i lavori di realizzazione della rotatoria e di riqualificazione dell'area (probabilmente la prossima settimana) il monumento sarà inaugurato.
Nel frattempo però, l'arrivo di "Taurus Lucis" non è passato inosservato. La popolazione si è immediatamente divisa e la polemica si è scatenata, soprattutto sui social network dove si fronteggiano i due schieramenti, "favorevoli" e "contrari".
Tra i primi, molti rappresentanti della maggioranza. «Taurus Lucis non è solo una rappresentazione allegorica della rinascita di Nardò, -dice il capogruppo di Andare Oltre, Gianluca Fedele- ma va considerato anche per il suo enorme valore artistico, nettamente superiore al mero costo sostenuto dall’ammirazione per l’acquisto. L’orgoglio di una grande comunità, lo stesso che il grande Michele Gaballo seppe rappresentare concependo nel 1930 la celebre Fontana del Toro, -conclude- torna ora immutato e si rinvigorisce attraverso un’altrettanto prestigiosa opera».
In tanti apprezzano l'opera e l'idea di posizionarla all'ingresso della città. Non mancano però le critiche e i dubbi di chi, pur apprezzando l'opera d'arte, non è d'accordo sulle dimensioni, ritenute eccessive; di chi avrebbe preferito fosse stata posizionata nella rotatoria precedente, sulla bretella per la superstrada, di snodo alla circonvallazione, più grande e forse più adatta alla dimensioni dell'opera. E sono tanti anche coloro che bocciano "tout court" l'opera e dei quali si fa portavoce il consigliere comunale di opposizione Lorenzo Siciliano, che già in passato aveva criticato fortemente l'utilità della stessa rotatoria: «Da oggi - scrive in un post su Facebook- chi arriva a Nardò verrà “accolto” da questa spaventosa cafonata, costata 39.900 euro di tasse dei neretini. Una pioggia di soldi spesi dal “signore” di palazzo e dai suoi amici per ricordarci, una volta di più, quanto sia tamarro, nei termini e nelle scelte, il loro modo di amministrare».
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