Gasdotto Tap, nuovi scontri al cantiere: feriti un carabiniere e un manifestante

Gasdotto Tap, nuovi scontri al cantiere: feriti un carabiniere e un manifestante
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Lunedì 9 Aprile 2018, 11:16 - Ultimo aggiornamento: 16:28

Ancora tensione nell'area del cantiere Tap di San Foca, a Melendugno, dove si sono verificati scontri nella notte, poi proseguiti nel corso della mattinata, tra manifestanti e forze dell'ordine.
La strada di accesso al cantiere  è stata nuovamente ostruita con pietre, massi e altri ostacoli per impedire il passaggio degli operai. Sono stati trovati sul posto anche chiodi a quattro punte lasciati sull'asfalto. Al loro arrivo, resisi conto della situazione, gli operai hanno provveduto a liberare la strada con le ruspe. Nel frattempo gli attivisti No Tap hanno cercato di rallentare le operazioni e ci sono stati momenti di tensione con gli agenti di polizia e i carabinieri che presidiano la zona.

Spiega una nota della Questura: «Sulla pagina Facebook Movimento No Tap, nella serata di ieri è apparso un invito a partecipare presso il presidio di San Basilio ad una “colazione resistente” in segno di protesta contro la costruzione del gasdotto.Fin dalle ore 2.00 di questa notte, una ventina di attivisti del Movimento NO TAP si è data appuntamento al fine di devastare i muretti a secco della Strada San Niceta, disseminata da chiodi a quattro punte, rivelando quale fosse il loro vero obiettivo: immobilizzare i lavori, bloccando la strada comunale di San Niceta che porta al cantiere. In tale frangente, mentre il dispositivo di ordine pubblico che presidia la zona è dovuto intervenire per interrompere il protrarsi dell’azione illegale e ristabilire le condizioni per ripristinare la viabilità della strada, un brigadiere dei Carabinieri è stato colpito da un calcio sferrato al torace da uno degli attivisti, determinandone la rovinosa caduta su un muretto, riportando un trauma contusivo alla spalla ed emicostato sx giudicato guaribile in 10 giorni. La reiterata resistenza dei dimostranti ha determinato una azione di contenimento da parte dei contingenti di polizia mediante il legittimo utilizzo dei mezzi di coazione fisica per permettere il transito dei veicoli, che hanno potuto finalmente accedere al cantiere. Le varie fasi sono state integralmente riprese da personale della polizia scientifica e pertanto i responsabili di tali azioni, una volta identificati, verranno deferiti all’Autorità Giudiziaria competente».
 



Per i "no Tap", invece, si sarebbe trattato di un'aggressione immotivata.  «Questa mattina, alle prime luci dell’alba, molti attivisti si sono ritrovati presso l’ingresso Eurogarden, sulla provinciale Melendugno San Foca, per provare a rallentare nuovamente i lavori. Sembra ormai, vista l’indifferenza e l’immobilismo della procura e dei politici, l’unico modo per bloccare il malaffare e la corruzione. Ci siamo frapposti tra i mezzi e la strada che porta al cantiere ed abbiamo semplicemente camminato piano, a passo d’uomo. Nessuna violenza se non una passeggiata a rallentare pacificamente i mezzi. Tutto sembrava andare per il meglio, nessun tipo di tensione, la nostra rimostranza stava ottenendo i suoi frutti, ma a quanto pare la non violenza non appartiene ai dirigenti delle forze dell’ordine, una delle quali, all’improvviso ha esternato quest’ordine “Ora basta, avete rotto il c…, toglieteli di mezzo”. Così la polizia ha caricato chi era lì inerme con braccia all’aria. Ci sono state manganellate in testa a un nostro attivista che stava riprendendo con il telefonino, e una manganellata sull’orecchio ad un altro che era con le braccia alzate. Al passare dell’ambulanza, di servizio presso il cantiere, è stato richiesto aiuto, ma sempre i dirigenti di polizia lo hanno negato. Solo in un secondo momento, forse per paura di una nuova denuncia per omissione di soccorso, l’ambulanza è stata richiamata indietro, intanto i nostri amici e compagni avevano provveduto a informare il 118 dell’accaduto».
 
 


 

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