Salento, nuova fabbrica di alluminio investe 20 milioni e assume

Salento, nuova fabbrica di alluminio investe 20 milioni e assume
di Pierpaolo SPADA
4 Minuti di Lettura
Martedì 27 Settembre 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 29 Settembre, 07:52

«Avanti con gli investimenti nonostante la crisi», almeno per ora. Leader internazionale nel settore della verniciatura industriale, Dfv srl ci prova sollevando il velo dal suo nuovo stabilimento di Surano in cui da ottobre inizierà a produrre profilati di alluminio sotto l’insegna Dfx. Una scommessa? Che nell’ultimo anno circa la metà delle più importanti fabbriche europee dell’elastico metallo abbiano chiuso a causa dei rincari dei prezzi energetici indurrebbe a pensarlo: «Ma noi - spiega, interpellato, l’amministratore Luciano De Francesco - avevamo programmato l’investimento già a dicembre 2020. E non siamo pentiti di averlo realizzato. Ci abbiamo messo 20 milioni di euro: rientra nella strategia globale del gruppo», che punta a diversificare. Producendo alluminio, Dfv amplierà l’offerta in un segmento di mercato in cui è già operativa. 

Il nuovo capannone

Il nuovo capannone - da 9mila metri quadri - ospiterà «40 addetti che entro il 2023 vorremmo diventassero 80». Si aggiungeranno ai quasi 150 già attivi a Surano, dove ha sede anche la divisione di architettura, Synergy, guidata dal fratello di Luciano, Franco De Francesco, e specializzata nella progettazione e realizzazione di serramenti di alluminio. L’obiettivo di breve termine «è fatturare 200 milioni di euro», dunque più del doppio rispetto al 2021, al netto delle attività che il gruppo ha svolto anche negli stabilimenti di Bari, Agrigento e Venezia, oltre che in quelli di San Paolo in Brasile e Sidney, con il lavoro di complessivi 640 dipendenti.
Ma Dfv non nasconde la sua ambizione nemmeno per il futuro: «Puntiamo allo sbarco in Borsa».

Prospettiva favorita dal recente ottenimento dell’Elite Certificate da parte di Euronext-Borsa Italiana, quale eccellenza europea: un riconoscimento che sta già facendo lievitare le quotazioni del gruppo, tanto da procurargli quasi giornalmente proposte di acquisto «davanti alle quali - riferisce il manager salentino - opponiamo ferma resistenza, perché non abbiamo alcuna intenzione di vendere». Un riconoscimento puntuale nell’anno in cui Dfv ne festeggerà presto 50, con un grande “open day” a metà novembre. 

L'espansione

Esperienza ed espansione. La crescita di questa realtà è stata esponenziale nell’arco degli ultimi dieci. Certo, le difficoltà non mancano e, per certi versi, si acuiscono. Il contesto economico e finanziario è ostico», riconosce l’imprenditore, che - già presidente della sezione Metalmeccanica di Confindustria Lecce - amministra il gruppo anche insieme alla sorella Tina: tenendo ben saldi davanti agli occhi i trend di consumi, tariffe e ordini, ha tanta determinazione nel prevedere che «il 2022 sarà per Dfv il miglior di sempre», quanta nell’affermare di essere «fortemente preoccupato per il 2023». La premessa, in questo caso, è costituita dai costi che l’azienda sta sostenendo per le forniture energetiche: «Siamo riusciti a ribaltarli solo fino a giugno. Mettendo insieme tutti gli stabilimenti e i costi di energia e gas, da luglio stiamo spendendo infatti circa 800mila euro contro i 250mila di un anno fa. Ma è un problema di sistema, che, in assenza di interventi strutturali, si riverserà sempre più intensamente sulle imprese. La questione - dice De Francesco - ha l’entità di un Pnrr al contrario. Gli incrementi stanno impattando moltissimo sulle famiglie che dunque disporranno di meno risorse da investire anche nei nostri prodotti. Per quanto riguarda gli ordini, fino a dicembre non subiremo flessioni eccessive. Dopo, però, non sappiamo ancora dire cosa accadrà». Alcuni accorgimenti sono stati già adottati, altri sono in via di pianificazione: «Cerchiamo di aumentare l’efficienza. Stiamo investendo in fonti rinnovabili: ai 2 MegaWatt in fotovoltaico già installati ne aggiungeremo presto un altro. Parallelamente, saremmo costretti ad aumentare i prezzi dei nostri prodotti». Quanto al personale, come anticipato, l’intenzione è quella di assumere per dar corpo al nuovo investimento: «Quindi, al momento, non ci pensiamo. Tutto dipenderà dall’evoluzione degli eventi connessi al caro energia e alle decisioni che le istituzioni - auspica De Francesco - sapranno assumere».

© RIPRODUZIONE RISERVATA